Vista dal Monte Nebo.
«Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo!»
Celebrare un funerale con questa espressione nella prima lettura è veramente forte, specialmente quando viene ripetuto nello stesso brano: «Non entreranno nel mio riposo!» Ma il Signore ci scuote solo per amore nostro, per salvarci, cioè per aiutarci ad entrare nel suo riposo, quel eterno riposo che è pace e profusione di vita.
Nel Vangelo il Signore continua a consolarci sottolineando che la nostra fede può aiutare gli altri, come nel caso di questo paralitico e dei suoi amici che non desistono fin quando l’hanno portato ai piedi di Gesù. La nostra fede, la nostra preghiera, la nostra testimonianza, possono creare un ambiente di grazia dove è facile che cresca nella fede l’umanità delle persone in modo sano e felice.
A questa sollecitudine degli amici Gesù risponde con l’offerta al paralitico, non della guarigione ma del perdono dei suoi peccati. Diciamo la verità, questa risposta non ci convince totalmente. Non pensiamo istintivamente che il male più grave per noi siano i peccati e che dalla comunione con Dio, al di là delle circostanze esterne, ci viene la vera vita e si può essere felici. Lasciamoci colpire da questa Parola finché saremo illuminati, finché crederemo in Dio e nel suo Dono. Entriamo subito nel suo Riposo.
Prima Lettura Eb 4, 1-5.11
Affrettiamoci ad entrare in quel riposo.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, dovremmo avere il timore che, mentre rimane ancora in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. Poiché anche noi, come quelli, abbiamo ricevuto il Vangelo: ma a loro la parola udita non giovò affatto, perché non sono rimasti uniti a quelli che avevano ascoltato con fede. Infatti noi, che abbiamo creduto, entriamo in quel riposo, come egli ha detto:
«Così ho giurato nella mia ira:
non entreranno nel mio riposo!».
Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. Si dice infatti in un passo della Scrittura a proposito del settimo giorno: «E nel settimo giorno Dio si riposò da tutte le sue opere». E ancora in questo passo: «Non entreranno nel mio riposo!».
Affrettiamoci dunque a entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 77
Proclameremo le tue opere, Signore.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore.
Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli,
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma custodiscano i suoi comandi.
Non siano come i loro padri,
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante
e dallo spirito infedele a Dio.
Canto al Vangelo Lc 7,16
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Vangelo Mc 2, 1-12
Il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.
Dal vangelo secondo Marco
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
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