Prima del Conclave (la Riunione per eleggere il nuovo Papa) i Cardinali si
incontrano e si confrontano sui problemi della Chiesa e le proposte di soluzioni,
nonché sul profilo che dovrebbe avere il prossimo Papa.
Il 7 marzo 2013 uno di loro fece un intervento intitolato: “La dolce e
confortante gioia dell’evangelizzazione” che iniziava ricordando che:
«L’evangelizzazione è la ragion d’essere della Chiesa». L’intervento era
strutturato in quattro punti semplici e profondi.
- Evangelizzare implica zelo apostolico. Evangelizzare implica un desiderio
nella Chiesa di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa
e ad andare nelle periferie non solo in senso geografico ma anche nelle
periferie esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore,
dell’ingiustizia, dell’ignoranza, del fare senza religione, del pensiero e di
tutte le sofferenze.
- Quando la Chiesa non esce da sé per evangelizzare, diventa
auto-referenziale e si ammala. (cf. La donna gobba del Vangelo). I mali che
nel corso del tempo sono capitati nelle istituzioni ecclesiali hanno le loro
radici in un’auto-riferenzialità e in una sorta di narcisismo teologico. Nel
libro dell’Apocalisse, Gesù dice di essere alla porta e bussa. Evidentemente,
il testo si riferisce al suo bussare dall’esterno per entrare, ma c'è anche Gesù
che bussa dall’interno perché lo lasciamo uscire. La Chiesa auto-referenziale
mantiene Gesù Cristo in sé e non lo fa uscire.
- Quando la Chiesa è auto-referenziale e non se ne rende conto, crede di
avere una luce propria. Cessa di essere il mysterium lunae di cui parlano i Padri della Chiesa, cioè
che riflette la luce di Cristo come la luna riflette la luce del Sole, e
lascia il posto a quel grande male che è la mondanità spirituale. La Chiesa
auto-referenziale vive per dare gloria l’uno all’altro e non più a Dio. C'è dunque
la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa: “Ascoltare la parola di Dio
con riverenza e proclamarla con fede” (cfr. le prime parole della Costituzione del Concilio sulla Rivelazione Divina), e c'è la Chiesa mondana che vive
in se stessa, di se stessa e per se stessa. Questo criterio ci aiuta a
comprendere quali possibili riforme devono essere fatte per
la salvezza delle anime.
- Pensando al prossimo Papa, deve essere un uomo che dalla contemplazione e
adorazione di Gesù Cristo, aiuta la Chiesa a uscire verso le periferie
esistenziali, che la aiuta ad essere la Madre feconda che vive della dolce e
confortante gioia dell’evangelizzazione.
Il
Cardinale che fece quell’intervento si chiamava Jorge Mario Bergoglio.
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