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domenica 18 marzo 2018

GESU' IMPARO' L'OBBEDIENZA / V domenica di Quaresima

Crocifisso - Salvador Dalì.


Questa mattina ho fatto gli scrutini a tre candidate al battesimo secondo il rito dei fanciulli (7 – 15 anni). Era la prima volta, c'è stata la scoperta del rito e la riflessione insieme ai catechisti sul contenuto di fede che esso propone, l’organizzazione della celebrazione: che bellezza!  Grande gioia (un “miracolo” che si perpetua negli anni: nel contingente francese della base Nato di Napoli, malgrado un turnover rapido – ogni tre anni – si trovano, e si formano, sempre catechisti che si rendono disponibili per l’iniziazione cristiana dei giovani  e l’animazione di una piccola comunità cattolica molto viva, con una crescita costante in organizzazione e in proposte!).

Cosa ci hanno detto le letture di questa domenica, specialmente nell'Eucaristia con gli scrutini, dove per l'eccezionalità del rito e la giovane età delle nostre piccole candidate, prendevano un rilievo molto più grande?

- Dio fa Alleanza con te, un’Alleanza indistruttibile, tu conoscerai il Signore! Che dono straordinario!

- Gesù ha messo sopra ogni altro valore la comunione con il suo Padre, non l’ha mai lasciata scalfire. Per questo però ha dovuto pregare molto!
Gesù ha imparato l’obbedienza. Incredibile! Obbedienza, una parola difficile ma profondamente cristiana: non fare la propria volontà ma quella di un Altro fidandosi di Lui. Per questo Gesù non ha fondato una setta, non è stato un guru, ma causa di salvezza eterna per coloro che gli obbediscono, fondatore di una Comunità Universale (cattolica).  Nella lettera agli ebrei, è la stessa parola che indica la sua obbedienza e la nostra. Come dicevano le preghiere degli scrutini questa mattina: non dobbiamo fare di testa nostra! C'è chi non lo comprende e pensa di essere una cosa sola con lo Spirito Santo, quindi non deve obbedire a nessun altro che a se stesso … Povero Gesù che era inferiore a questi super ispirati e ha dovuto Lui, il Figlio, obbedire, anzi, imparare l’obbedienza, non fare la sua Volontà ma la volontà del Padre. Che preda facile per il demonio questi super ispirati!

- In particolare abbiamo riflettuto sulla parola di papa Francesco ieri nei luoghi di padre Pio: “un paese che litiga ogni giorno è triste e non cresce". Paese come nazione o come cittadina, ma anche comunità  e famiglia.  Ma per smettere adesso di litigare devo smettere io unilateralmente. Se aspetto che tutti concordiamo in tutto su ciò che è giusto, siccome io certamente ho ragione (non ho forse lo Spirito Santo io?) e gli altri, erroneamente, poveretti, credono di aver ragione, si prevede che il conflitto duri ancora molto.  A meno che io cominci  a fare la volontà degli altri, gli venga incontro. Ma mica  gli altri sono Dio! È vero, ma  non ho altro mezzo per fare la volontà di Dio e non la mia che di aprirmi alla volontà degli altri, di cedere qualcosa. E nella Chiesa c'è la grazia di avere delle persone preposte a dirmi con chiarezza quello che è la volontà di Dio per me adesso. Non impedisce di proporre, di pensare, di dialogare, ma l'obbedienza risolve il conflitto e permette a Dio di fare miracoli. "Siate sottomessi gli  uni gli altri nel timore di Cristo" dice san Paolo agli Efesini. Se ci fosse questo nelle famiglie e nelle comunità, quante situazioni si salverebbero. 



Prima Lettura  Ger 31, 31-34
Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.

Dal libro del profeta Geremìa
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore.
Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.
    
Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 50
Crea in me, o Dio, un cuore puro.
    
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
      
Seconda Lettura  
Eb 5,7-9
Imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

Dalla lettera agli Ebrei
Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
  
Canto al Vangelo
  Gv 12,26
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Se uno mi vuole servire, mi segua, dice il Signore,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!   

   Vangelo  Gv 12,20-33
Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.


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