Qualcuno mi chiede della vicenda di Mons. Viganò che ha dato le
dimissioni e di cui si parla molto in questi giorni sui media.
I fatti sono quelli:
Dalla
Libreria Editrice Vaticana (LEV) è
partita una nuova collana intitolata ‘La
Teologia di Papa Francesco’, con i contributi
di vari teologi. Mons. Viganò ha chiesto a papa Benedetto di farne la prefazione.
Papa Benedetto gli ha risposto con una lettera a carattere privato, ma questi ha
voluto leggere ai giornalisti alcune frasi molto chiare che riprendo sotto:
“Plaudo a questa iniziativa che
vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe
solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica,
mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe
capito della vita concreta di un cristiano oggi”.
“I piccoli volumi (i contributi di vari teologi sulla teologia di Papa Francesco che Papa
Benedetto ha ricevuto) mostrano a
ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e
teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due
pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento”.
E Mons. Viganò ha fornito alla stampa una foto ritoccata di questa lettera
del papa emerito per non divulgare le frasi più personali della lettera. Un chiaro
errore di tatto e di trasparenza professionale che ha generato polemiche
esagerate e varie strumentalizzazioni.
Con la sua solita onestà e sincerità papa Benedetto spiegava che non può scrivere
la prefazione richiesta perché non è più in forze di fare uno studio
approfondito di questi contributi. D’altra parte, - aggiunge – uno dei teologi
scelti non è molto di suo gradimento e ne dona i motivi.
La mia opinione:
La lettera di papa Benedetto era privata e tale doveva rimanere.
Una volta divulgato una parte del suo contenuto bisognava rendere
pubblico tutto il testo della lettera, immediatamente.
Il fatto che papa Benedetto abbia delle reticenze su uno degli autori coinvolti
in questa iniziativa rende ancora più credibile e lineare il suo pieno appoggio
a papa Francesco. Mons. Viganò non ha dunque censurato papa Benedetto. Ha commesso
errori di indelicatezza ed è stato leggero nel valutare l’impatto che avrebbe
avuto comunque un testo di papa Benedetto, in particolare se non svelato del tutto.
Purtroppo si sono alzate polemiche senza reale fondamento di cui
soffrono il papa emerito e papa Francesco. Mons. Viganò paga veramente molto caro
questi suoi errori. Sono cose che succedono nella vita. “Tutti i miei
amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi
prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». (dalla prima lettura
di oggi, Ger 20, 10-13).
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