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sabato 8 ottobre 2016

sabato XXVII settimana T.O. - GALATI: LA GIOIA E LA FATICA DELLA FEDE

Nel Vangelo di oggi, una donna che ascolta Gesù esclama a voce alta: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!» e Gesù risponde : «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Questa donna ammira Gesù e lo esprime in espressioni molto umane e positive. Ma se ragioniamo, vediamo che esprime così anche il suo limite, la chiusura dell’esperienza umana: Io non sono tua madre, non lo sarò mai, “non sono e non sarò beata”.
Gesù risponde: puoi essere molto più beata che se tu fossi mia stessa madre, se tu ascolti la Parola di Dio e la metti in pratica.
È un’apertura, un dischiudersi di un orizzonte infinito e favoloso, da sogno divino, che include tutti coloro che aprono il cuore a Dio. San Francesco esprime questo dischiudersi dell’orizzonte del regno di Dio quando scrive ai tutti i fedeli: “Oh, come sono beati e benedetti quelli e quelle, quando fanno tali cose e perseverano in esse; perché riposerà su di essi lo Spirito del Signore, e farà presso di loro la sua abitazione e dimora; e sono figli del Padre celeste del quale compiono le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo sposi, quando l'anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù di Spirito Santo. Siamo suoi fratelli quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli. Siamo madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, lo generiamo attraverso le opere sante, che devono risplendere agli altri in esempio”.
Non sappiamo come ha reagito questa donna alla risposta di Gesù. Sappiamo che Gesù la invita ad aprire il cuore, a non giudicare più secondo criteri (soltanto) umani.
Sappiamo anche come hanno reagito gli ebrei ai piedi del Sinai. Dopo aver visto il Signore agire a loro favore con “braccio teso” in Egitto e il mare aprirsi davanti a loro, dopo essere stati quindi “tutti battezzati nel mare sotto la nube”, quando Mosè si allontana sul monte fumante, e scompare sulla sua cima, non sopportano l’attesa del suo ritorno. Questa attesa senza un termine fissato, che diventa incertezza, solo la fede in Dio che li ha portati fin qui miracolosamente, liberandoli dalla schiavitù in modo prodigioso, può colmarla e dare la pace. Ma allora la fede diventa anche vuoto, diventa non programmazione, non presa dell’uomo sul proprio destino. La fede diventa abbandono. Ed è ciò che gli ebrei non sopportano. Dopo appena quaranta giorni dalla liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, il popolo si costruisce il vitello d'oro!
Malgrado i doni dello Spirito, malgrado i portenti operati in mezzo a loro, anche i Galati non sopportano questo vuoto della fede, questo non vedere e dover ascoltare, pronti alle sorprese di Dio, alla creatività dello Spirito. Gli ebrei non sopportano questa attesa che esige abbandono ad una promessa e quindi abbandono alla fedeltà di colui che ha promesso. E cercano una salvezza “più concreta” nel segno ebraico della circoncisione, cercano la giustificazione non come misericordia ma come conquista attraverso l’osservanza dei precetti.  Invece di gloriarsi della croce di Cristo che li rende uguali agli ebrei, i cristiani di origine pagana cercano la loro nobilitazione diventando il più possibile ebrei, anche culturalmente.
Tu come vivi la tua fede oggi? Hai rinunciato a sognare? Ti stordisci con delle pratiche che riempiono la tua vita, facendo diventare un assoluto, che so io, il primo venerdì del mese? E se quel primo venerdì stai a letto con la febbre, cadi in angoscia? Ti senti buono, giusto, per mezzo di devozioni controllabili e che ti sembrano tanto più valide e preziose in quanto esigono sacrifici, oppure sei in ascolto della Parola di Dio e desideroso di lasciarti guidare da lui? Sei felice di essere amico di Dio senza merito, contento fino ad essere la pallina con la quale il bambino Gesù gioca quando vuole e che lascia sotto l’armadio con la polvere accumulata quando non vuole più giocare? Questo diceva di sé santa Teresina: sono quella pallina. Tante volte questa beatitudine della pallina non ci piace, non ci sembra tanto beata. Eppure la caratteristica dei santi è la gioia. Vorremo imparare da loro oppure dai galati?



Prima Lettura  Gal 3, 22-29
Tutti voi siete figli di Dio mediante la fede. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo.
Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. 
Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 104 
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Canto al Vangelo 
  Lc 11,27-28 
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio 
e la osservano.
Alleluia.

Vangelo  
 Lc 11, 27-28 
Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio. 

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». 
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».  

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