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mercoledì 18 novembre 2020

LA PARABOLA DEL VULCANO

 

Etna. 

Sulla terra ci sono dei vulcani. Di diverse specie. In Italia, tra i vulcani attivi abbiamo il Vesuvio e vicino i Campi Flegrei, e anche l’Etna e lo Stromboli.

Un generico vulcano è formato da:

·         una camera magmatica, ovvero il serbatoio sotterraneo nel quale è presente il magma che alimenta il vulcano.

·         un camino o condotto vulcanico principale, luogo di transito del magma dalla camera magmatica verso la superficie.

·         un cratere o bocca sommitale, dove sgorga il condotto principale.

·         uno o più condotti secondari, i quali, sgorgando dai fianchi del vulcano o dalla stessa base, danno vita a dei coni e crateri secondari.

·         delle fessure laterali, fratture longitudinali sul fianco del vulcano, provocate dalla pressione del magma. Esse permettono la fuoriuscita di lava sotto forma di eruzione fessurale. (Fonte Wikipedia)

All’inizio i terreni coperti da materiale eruttivo sono solo “terra bruciata” ma col tempo, ricolonizzati dalla vita, diventano particolarmente fertili.

I Campi Flegrei sono il vulcano potenzialmente più devastatore. Ma la camera magmatica essendo ricoperta di strati d’argilla, le variazioni del magma non portano finora ad eruzione ma a sollevamento e abbassamento del livello del suolo. Un bel problema, ma finora non va oltre.

Le eruzioni del Vesuvio sono molto pericolose, perché finita l’eruzione la lava, raffreddandosi, forma un tappo durissimo che resiste in un primo tempo alla pressione della nuova lava che cerca una via di uscita attraverso il condotto principale. Quando la pressione riesce a spaccare il tappo, esce di colpo una grande quantità di lava e soprattutto di gas ad altissima temperatura che si espande a varie centinaia di km orari, distruggendo ogni vita nei dintorni, come fu nella famosa eruzione del 70 dopo Cristo che cancellò le città romane di Pompei ed Ercolano. Dopo la distruzione, la lava forma di nuovo un tappo alla sommità della e tutto ritorna ad una tranquillità apparentemente definitiva ma è solo fino alla prossima catastrofe.

L’Etna conosce eruzioni frequenti. Anche quando sono forti il materiale eruttivo è abbastanza lento  e prevedibile anche per la presenza di varie bocche secondarie che abbassano rapidamente la pressione nella camera magmatica. Per cui, se non è possibile fermare la lava, c'è tempo di mettere al riparo vite e beni mobili.

Lo Stromboli è praticamente sempre attivo e la lava segue percorsi costanti. Questo permette insediamenti umani e coltivazioni sicuri sui suoi fianchi.

I vulcani possono essere un’immagine della nostra vita. Il terreno in superficie pieno di vita è il luogo della ragione e della vita cosciente. Ma non siamo solo questo. Se crediamo di essere solo ciò che vediamo e razionalizziamo ci inganniamo profondamente. Esiste “sotto i nostri piedi” un “magma” di pulsioni, di passioni che esercitano una forte pressione sulla nostra vita reale. Se non è equilibrato da un cielo di valori, presto o tardi ci sarà un’eruzione che sconvolgerà il terreno della ragione, o almeno sarà deformato gravemente come nei Campi Flegrei rendendo difficile la vita cosciente.

Ma non si tratta solo di bloccare le pulsioni e le passioni con la pressione di valori che in questo caso diventano solo interdetti. Si tratta di capire che io non sono solo quello che mi dice la ragione né solo ciò che vedo o voglio vedere di me. Si tratta quindi di permettere a queste forze sotterranee di emergere, però in modo non distruttivo, guidate dai Valori. Ricordiamoci che i terreni vulcanici sono alla fine terreni particolarmente fertili.

Se nego quello ho dentro , sono come il Vesuvio. L’eruzione svuota la camera magmatica e quindi finisce e si forma un tappo solido alla cima del cratere. Tra un’eruzione e l’altra sembra che non sia successo nulla, che quell'eruzione sia l'ultima. Però è solo un intervallo e un giorno ricomincerà tutto esattamente come quella volta o peggio. Non è cambiato nulla in me, si è solo riformato il tappo e un giorno ci sarà di nuovo la devastazione attorno a me e le ferite hanno bisogno di tanto tempo per rimarginarsi. Questo è il caso di chi non riesce a integrare la sua vita interiore e il suo passato. Per esempio, pur sembrando molto diverse, sono simili le persone che idealizzano la propria infanzia e quelle che criticano sempre la propria famiglia di origine, ecc.

Se sono come L’Etna o, meglio ancora, come lo Stromboli, quelle bocche vulcaniche sono come un passaggio continuo, un dialogo tra la mia vita cosciente e quella meno cosciente, e tra il mio presente e il mio passato. E la vita si può organizzare e sviluppare in modo sicuro sul vulcano, malgrado e ma anche grazie alla mia vita interiore fatta di pulsioni e passioni.

Gesù sa quello che c'è nel cuore di ogni uomo e non se ne scandalizza né ne ha paura (vedi Giovanni 2,25). Ci avvolge con la sua grazia. Egli è il migliore compagno e maestro per “scendere nelle profondità del vulcano”.

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