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mercoledì 4 novembre 2020

DAVVERO GESU' CHIEDE DI ODIARE? / san Carlo Borromeo, 4 novembre

 

San Carlo Borromeo con gli appestati. Invochiamolo per la pandemia.

San Paolo non caccia nessuno dalle comunità, tranne in alcuni casi di peccati gravissimi, che lo sarebbero anche tra i pagani. Ma invece incoraggia tutti a perseverare nella conversione continua, tramite l’obbedienza innanzitutto, sapendo che la salvezza è offerta ma non scontata: “dedicatevi alla vostra salvezza con timore e tremore”.

Nemmeno Gesù caccia alcuno. Però puntualizza per chi vola sulle ali dell’entusiasmo superficiale, senza volontà di conversione personale: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo». La traduzione nuova di questo Vangelo può lasciare perplessi perché il testo greco originale dice: “se uno viene a me e non odia suo padre, la madre, ….”. Davvero Gesù dice "odiare"? Nel Benedictus troviamo: “hai suscitato una potente salvezza … dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano, e nessuno dubita che ci siano nemici, persone e demoni che odiano Israele nel senso più letterale. E il verbo usato è lo stesso nel Cantico di Zaccaria e nel Vangelo di oggi. Quindi si tratta veramente di odiare “perfino la propria vita”. Alla fine va bene la traduzione nuova se uno prende sul serio la frase finale del Vangelo: “Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”, e comprende che gli averi includono gli affetti, e tutto ciò che appartiene alla propria personalità.

Se queste sono le condizioni per essere discepoli di Gesù, quanti sono i cristiani?  Secondo la battuta di don Tonino Bello, se fossimo processati perché cristiani, saremmo tutti assolti: quasi tutti per totale estraneità ai fatti, forse qualcuno per insufficienza di prove! Certamente chi si crede arrivato, non ha mai cominciato a camminare.

San Carlo Borromeo ha veramente rinunciato a tutti i suoi averi, ha odiato in senso evangelico tutta la sua famiglia. Cardinale senza essere prete e nipote del Papa, suo delegato al Concilio di Trento, vide l’opera dello Spirito Santo in questa Assise e decise di fare della sua applicazione il compito della sua vita. Ordinato prete poi vescovo, vendette proprietà sue a favore dei poveri, non senza mormorazioni da parte della famiglia. Il Concilio chiedeva ai vescovi di risiedere nelle loro diocesi e nominato vescovo di Milano, Carlo prese possesso della sua diocesi. Erano 80 anni che non c'era più un vescovo residente! Il vescovo abitava altrove e si accontentava di intascare i redditi della diocesi! Possiamo immaginare quale situazione degradata sul piano religioso trovò arrivando! Voleva vivere povero e lo fece, nella vita privata e anche pubblica. Dopo attento esame, tenuto conto della sua funzione, ridusse drasticamente il numero del personale nel Palazzo episcopale, da più di cento a trenta. Può sembrare ancora molto ma all’epoca tutto si faceva a mano e i trasporti con cavalli.

 

Prima Lettura   Fil 2, 12-18
Dedicatevi alla vostra salvezza. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore.
Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.
Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 26 
Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. 
 
Canto al Vangelo 
  1 Pt 4,14
Alleluia, alleluia.

Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.
 
Vangelo   Lc 14, 25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

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