Inchiniamoci davanti a Dio e chiediamo misericordia. Abbiamo appena pregato: “Concedi, o Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà di pace”. È così evidente purtroppo che nel mondo, non si segue la volontà di pace di Dio. Ed è difficile oggi pensare che certe cose che vediamo siano solo pagliuzze e che noi abbiamo la trave, sia per l’enormità di ciò che vediamo, sia per la piccolezza della nostra vita e delle scelte che ci compete fare.
Lì sta l’inganno.
Gandhi, il pacifista Gandhi, di fronte alla prima guerra mondiale incitava gli indiani ad aiutare l’Inghilterra andando a combattere. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale gli chiesero cosa avrebbe fatto. Rispose che avrebbe affrontato questo nuovo conflitto con un immenso atto di preghiera. Segno di maturazione spirituale e della sua esperienza crescente della potenza della preghiera autentica. Non quella di chi : ” Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?” (Luca 6, 46), ma di chi è totalmente sottomesso alla volontà di Dio nella sua vita quotidiana e si scopre molto piccolo ma vede che nel suo cuore è cresciuta la fiducia assoluta nella bontà e potere del Padre.
Questo è importante per noi, perché in questo mondo di tenebre ci offre la possibilità di essere protagonisti pur sapendo quanto le forze del male all’opera siano potenti e radicate.
Qualcuno mi diceva ieri: ma allora chi non fa un cammino di fede è fuori strada? Facciamo un esperimento: quanti sono i battezzati non impegnati nella conoscenza e la meditazione della Parola che sono consapevoli di avere un trave che li acceca mentre gli altri hanno solo una pagliuzza? Ma anche nei gruppi impegnati, pur avendo questa Parola che li mette in discussione, quanti hanno cercato di sapere qual è la loro trave e più ancora si impegnano a sradicarla? Eppure se ascoltiamo il Vangelo sarebbe la prima cosa da fare… Invece ci accontentiamo di smorzare i nostri giudizi sugli altri per non cadere troppo nella condanna.
Cerchiamo di conoscere la nostra trave. Quando l’avete trovata venite a dirmela all’orecchio!
Dal libro del Siracide Sir 27,5-8 (NV) [gr. 27,4-7]
Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
Dal Salmo 91 (92) R. È bello rendere grazie al Signore.
È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R.
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio. R.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 15,54-58
Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?»
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. (Fil 2,15d.16a) Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,39-45
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».
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