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mercoledì 5 marzo 2025

COME VIVERE QUESTA QUARESIMA NELLA SPERANZA? / Mercoledì delle Ceneri, 2025


"Aspettavamo la pace, ma non c`è alcun bene; l`ora della salvezza, ed ecco il terrore". (Geremia 8,15)

Molti stanno contemplando attoniti il caos abbattersi bruscamente sull’orizzonte delle nazioni e dell’Umanità. Come credere ancora alla Pasqua? La lettera pastorale del Cardinale di Madrid ci può aiutare  (carta pastoral_cuaresma_cobo.pdf ). Di fronte alle nuvole nere che riempiono i cieli sopra le nostre teste dobbiamo ricordare che anche per i discepoli il cammino verso la Pasqua di quell’anno che vide risorgere da morte il loro maestro, trionfatore definitivo della morte e del male e costituito Signore, è stato vissuto in un clima di tensione, di ansia, di incertezza, che metteva a dura prova la loro fiducia in Lui e nel Dio dei Padri. Non si tratta quindi di un ottimismo superficiale ma dello sguardo di chi crede in Gesù e ha il coraggio di seguirlo oggi, nella situazione in cui si trova ciascuno e tutti noi insieme. Si tratta di “pregare per non cadere in tentazione”, di vegliare ancora, solidali delle vittime dell’ingiustizia e dell’arroganza dei potenti che calpestano i diritti dei poveri e depredano le loro risorse, e accusano questi stessi poveri di essere la causa dei loro mali.

Le parole della Liturgia non cambieranno. Ma si tratta di cambiare il nostro atteggiamento interiore per renderle vere quest'anno. Ripetiamo da tempo che il nostro sistema di vita occidentale non regge più, incalzati in questo da Papa Francesco come nessun Papa prima di lui, ma non facciamo nulla per cambiarlo alla radice.

“Ci siamo abituati a spostare la domanda "dove stiamo andando?" per sostituirlo con uno più mediocre: "Quanto tempo resteremo qui? Quanto durerà?" E a poco a poco la speranza ci sta sfuggendo. Stiamo “tirando avanti”, aggrappandoci a un realismo leggero, cercando di apparire sicuri mentre l’incertezza ci consuma. Ci mancano domande e risposte e, senza rendercene conto, ci siamo allontanati da “Chi” che dà senso alla nostra vita. I perché si moltiplicano senza risposte e ci si abitua a una Speranza un po' gassosa che svanisce alla prima difficoltà” (Lettera del Cardinale Cobo).

Resisteranno solo coloro che saranno “ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondando nell`azione di grazie”. (Colossesi 2, 7). È tempo di scegliere. È tempo dei cristiani. Deboli, in difficoltà, ma in piedi, decisi ad appoggiare seriamente la loro vita all’unico Salvatore, l’unico capace di dare un senso a tutto ciò che stiamo vivendo e risanarlo. 

Rischiamo però di peccare in molteplici modi contro la Speranza .


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