Non possiamo pensare ai fratelli Cirillo e Metodio, proclamati da Giovanni Paolo II compatroni d'Europa, garanti di una cristianità a due polmoni, senza pensare al conflitto che insanguina fisicamente e moralmente molti popoli slavi o comunque legati dall'alfabeto cirillico, che essi inventarono per le tribù d’Europa centrale che evangelizzavano. Le lingue che usano oggi questo alfabeto, con vari adattamenti - ogni lingua ha suoni propri - , sono molte. Lingue slave: il bulgaro, l’ucraino, il russo, il bielorusso, il macedone, il serbo, il ruteno, il bosniaco e il montenegrino, e lingue non slave come Azero, Baschiro, Kirghiso, Ciuvascio, Kazako, Uzbeco, Abcaso, Osseto, Tagico, Khalkha, Buriat, Calmucco… Cirillo ha mai pensato che la sua iniziativa dettata dall’amore per il prossimo più povero e la sua dignità, avrebbe avuto poi una così grande influenza ed estensione!? Purtroppo, da fattore di unità e di umanizzazione, serve oggi anche per uccidere.
Infatti, Cirillo e Metodio, preti greci di alto rango sociale del IX secolo, non hanno esitato ad andare verso tribù pagane e barbare perché ogni uomo è fatto ad immagine di Dio e ogni popolo e ogni lingua deve poter conoscere il suo amore e proclamare la sua lode. Già allora le ragioni della geopolitica, infiltratesi anche nella Chiesa, crearono non poche difficoltà. Per questo, non più sostenuti abbastanza da Bisanzio, cercarono appoggio presso il Papa di Roma. Infatti la Chiesa era ancora unita. È a Roma che morì, esausto, Cirillo, contento di non doversi più sentire legato dalle autorità civili ed ecclesiastiche ma solo figlio di Dio, amato.
Primato del Vangelo, ma poi anche della Scrittura, zelo per l’evangelizzazione dei poveri, promozione dell’uomo sul piano spirituale ma, inevitabilmente, anche sul piano umano, unità della Chiesa, costruzione dell’unità dell’Europa nella diversità… Quanti valori, quante lezioni, ci lasciano questi due santi fratelli.
Riguardo al primato del Vangelo come Buona Notizia da annunciare a tutti, il brano di oggi ci pungola e ci dà una conferma importante: “In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui,”. Se per essere cristiani bastasse “essere brave persone”, “pregare a modo mio”, “andare in chiesa quando è vuota”, non ci sarebbe bisogno di annunciare la Buona Notizia. Lì dove non è ancora stato annunciato il Vangelo ci sono già “brave persone”, “figli della pace”. Se il cristianesimo non portasse nulla di nuovo, nulla di più, non avrebbe senso evangelizzare. Ma per essere annunciatore credibile la mia vita deve dimostrare che anch’io sono già un “figlio della pace”.
Prima Lettura At 13,46-49 Noi ci rivolgiamo ai pagani.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [ad Antiòchia di Pisìdia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore:
“Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Salmo Responsoriale Salmo 116 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Canto al Vangelo Lc 4,18
Alleluia, alleluia. Oppure in tempo di Quaresima: Lode e onore a te, Signore Gesù. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.
Vangelo Lc 10,1-9 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
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