Ieri ho detto che ci sono preghiere tossiche, rapporti con Dio che sono tossici (La Gioia del Vangelo: PREGARE PUÒ FAR MALE? CI SONO PREGHIERE TOSSICHE? 1/ 3). Mentre il mondo è pieno di chi ti da consigli per non cadere nei rapporti tossici con le persone, specialmente sul piano sentimentale, o liberartene, c'è molta meno attenzione riguardo ai falsi percorsi spirituali.
Dio non è un partner tossico. Ma io posso instaurare un rapporto tossico con lui e questo mi danneggia, anche molto. Per questo motivo ci sono quelli, in particolare psicoterapeuti, che consigliano di allontanarsi dalla preghiera per evitare questo rischio. Ma così si fa un torto più grave. Proprio un rapporto sincero con il Signore è un percorso di guarigione anche per gravi disturbi esistenziali, mentali e caratteriali. Il mio rapporto con Dio porterà sempre più frutti man mano che scoprirò i miei modi sbagliati nel viverlo.
La testimonianza di Paolo agli Efesini riportata ieri (2 Corinzi 12, 7-10) fa comprendere come si può ancora cadere in trappola anche dopo un lungo e serio cammino spirituale ma che proprio una relazione sincera con Dio e un umile ascolto della sua Parola, del suo Spirito, non solo libera da questa trappola, ma fa progredire ancora di più nel vero Mistero di Cristo, nel raggiungere la sua Statura, una fede adulta.
Allora diamo alcuni punti fermi:
1.Dio è amore e vuole solo il nostro bene. Fino al nostro ultimo soffio vuole solo salvarci e lo può fare, qualunque siano i nostri peccati. Il suo amore è gratuito, non si paga, non si merita. Devo solo aprirmi per riceverlo. Il problema molto serio è quindi di lasciarsi incontrare da Dio, di aprirsi a lui, di abbandonarsi a lui, di avere fede. Dio vuole che riposiamo in lui, non che siamo ansiosi: "nella calma e la conversione sta la vostra salvezza, nell'abbandono fiducioso la vostra fortezza" (Isaia 30,15). Certamente il Signore vuole che ci impegniamo nella conversione, ma nella calma e nell'abbandono fiducioso.
2.Dio è Dio e non uomo e quindi i suoi pensieri non sono i nostri pensieri, le sue vie non sono le nostre vie. Sono diversi “quanto il cielo sovrasta la terra” (Isaia 55,8-9). Questo non significa che Dio si prenda gioco di noi o non voglia solo il nostro bene. È il nostro alleato, riscattatore (Goel), difensore (Paraclito). Cerchiamo di comprendere questo punto con un esempio realmente successo: una persona parla con il suo medico e gli espone le sue reticenze di fronte a certe medicine perché ha letto su Internet che… Le risponde il medico: "sono figlio di medici, alla fine del primo anno di Medicina avevo dato tutti gli esami (segno che era uno studente brillante!), per curiosità sono andato a una lezione di secondo anno. E non ho capito nulla! Come puoi pensare tu, vagando su siti di cui non sai nemmeno valutare la serietà, comprendere meglio di un medico il vantaggio o svantaggio, l’opportunità di una medicina?" Grazie a Dio quella persona ha ascoltato il medico e ha seguito la sua cura.
3.Purtroppo ci sono nel campo spirituale molti “mistici fai da te", “autoproclamati”, e purtroppo anche ciarlatani e truffatori, quando non si tratta di cose peggiori. E sono ancora più numerosi quelli che cascano nelle proposte più assurde, oppure intendono fare un cammino solitario.
4.La vita cristiana è Fede in Gesù Cristo morto per i miei e nostri peccati e risorto, vivente e Signore, Unico Mediatore tra Dio e gli uomini, unico Rivelatore del Volto (natura) di Dio. NON esiste un altro Salvatore! (Atti 2 e tanti altri passi). Questo Gesù, ucciso da noi ma risorto dai morti e Salvatore, Alfa e Omega, Principio e Fine, ce lo dona la Chiesa e solo lei. Ce lo dona attraverso tre canali abituali che sono: la Parola, la Comunità, i Sacramenti e in particolare l’Eucaristia (Atti 2,42). Se il Signore è più grande dei mezzi che egli ha indicato e può raggiungere direttamente chi è privato dell'uno o l’altro di questi canali, io non posso decidere di fare a meno della Parola, della Comunità, dell’Eucaristia e degli altri Sacramenti e le preghiere! Questo, sfortunatamente, molti non lo sanno e, se hanno buona volontà, Dio li mantiene in qualche modo, ma non crescono. Altri pretendono di fare a meno di questo o quello e non solo non crescono ma rischiano di perdersi, specialmente chi mette avanti una certa “sensibilità” spirituale.
Molti vogliono pregare senza nutrirsi della Parola di Dio, confrontarsi con essa. Si perdono in devozioni varie o sempre le stesse, abitudinarie. Cercano “la preghiera più efficace”, oppure ripetono sempre le stesse parole. Il punto comune è che trasformano la preghiera che è un invito al dialogo con Dio, in monologo, centrato su sé stessi, anche quando è richiesta di grazie rivolta a Dio. “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Molti non hanno comunità, e non chiedono a Dio di dargliene una. Essere da soli con i propri pensieri, i propri problemi e angosce, presenta un'infinità di pericoli: soggettività senza freni, autoreferenzialità, scoraggiamento, impoverimento di chi non si confronta con la ricchezza degli altri e della Tradizione della Chiesa, assenza di correzione fraterna, ecc. La Chiesa deve essere ad un tempo comunione con Pietro, il Papa, e comunione di persone fisiche, vicine. Se la mia comunità non è in comunione con il Papa, non è la Chiesa di Cristo, ma se la mia Chiesa, rispettosa del Magistero, non è una comunità di persone fisiche, neppure in questo caso è la Chiesa di Cristo. C'è oggi il pericolo della “Chiesa digitale” che allontana da Cristo e lascia soli. “Dove due o tre o più sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.
C'è chi pensa di poter essere cristiano senza la “frazione del pane”, senza partecipare all’Assemblea (Messa) domenicale e senza comunicare al sacramento del corpo e del sangue di Cristo. Ci si dispensa dalla messa per tanti motivi, servizi da fare, ospiti a casa, unico giorno di festa quindi di riposo, ecc… Si sentono perfettamente cattolici, eppure Gesù ha detto: “Chi mangia questo pane (il mio corpo) vivrà in eterno” ( Gv 6, 58). Chi può permettersi di trascurare il dono della vita eterna?!?!
Non ho parlato di tecniche di preghiera, ma di ciò che impedisce alla preghiera di diventare tossica perché ci apre alla vera relazione con Dio e col prossimo, nel progetto semplicissimo ma ricchissimo di Dio che è la Chiesa. Fuggire come la peste tutte le proposte di scrivere Amen a messaggi tipo: "Se aspetti il ritorno di Gesù..." o "La Madonna vuole visitare la tua casa", e via dicendo. Fuggire ancora più in fretta e con decisione tutti i messaggi di apparizioni o di mistici non riconosciuti dalla Chiesa! Abbiamo la Scrittura e il Magistero! Cos'altro vogliamo cercare? In particolare chi critica il Papa (attualmente Papa Francesco!) non viene da Dio. Ci sono molti falsi maestri e molti falsi profeti.
Nel prossimo post rileggeremo insieme il Padre Nostro che, evidentemente, essendo stato consegnato a noi dallo Spirito Santo, è un modello e una scuola di preghiera. ( La Gioia del Vangelo: PREGHIERE TOSSICHE: COME PREGARE COME DIO VUOLE? 3/3)
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