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lunedì 25 settembre 2017

CIRO II DI PERSIA O IL POTERE DEGLI UMILI / Lunedì XXV° sett. T.O.

Bassorilievo che rappresenta Ciro II
Che ci fa Ciro, re di Persia, come alleato di Dio nel guidare il popolo ebraico, come afferma la prima lettura? Come uomo, Ciro è solo un abilissimo e ambizioso governante che fa ciò che può rafforzare il suo potere di “Re dei Re” divinizzato. Ma la Bibbia legge nel suo editto a favore degli ebrei che egli, come tutti e tutto, sta nelle mani dell’Unico Dio, quel Dio che ha scelto Abramo. E quindi Ciro sta nelle “mani” dei piccoli, che non contano nulla per il mondo come popolo e individui ma pregano e sono amici del loro Creatore e Dio. Per la vera storia contano più questi che coloro che dispongono del potere terreno.

Se è fatto in modo sincero e non strumentale, le squadre di calcio americano o i cantanti che si inginocchiano pubblicamente per pregare per l’America in questi giorni – e fanno infuriare Trump che lo sente come opposizione a lui oltre che alla sua politica – partecipano del vero potere degli umili.

Il potere di Dio è un potere di infinita pazienza e di chiamata alla responsabilità e alla conversione, e estende la sua luce fin nel profondo di ogni coscienza. Per cui il Vangelo ci ricorda che nulla potrà essere nascosto, nulla potrà rimanere finto. Anche questo ci infonde fiducia contro “gli avversari” ma anche timore filiale che spinge ad una vita umile nella verità e impegnata.

Ho celebrato oggi un funerale con queste letture e mi sono sembrate così appropriate: la morte non è
che uno dei poteri mondani, anche se il più forte, che sta nelle mani di Dio e quindi non può fare male ai suoi amici, ma è anche un momento di verità, di giudizio che non permetterà finzione, solo una sovrabbondante misericordia per chi la invocherà con cuore sincero, come conclude il cantico delle Creature di san Francesco:
“Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali; beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et benedicete mi' Signore' et ringratiate et serviateli cum grande humilitate.”


Prima Lettura   Esd 1, 1-6
Chiunque appartiene al popolo del Signore, salga a Gerusalemme e costruisca il tempio del Signore.

Dal libro di Esdra
Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e salga a Gerusalemme, che è in Giuda, e costruisca il tempio del Signore, Dio d’Israele: egli è il Dio che è a Gerusalemme. E a ogni superstite da tutti i luoghi dove aveva dimorato come straniero, gli abitanti del luogo forniranno argento e oro, beni e bestiame, con offerte spontanee per il tempio di Dio che è a Gerusalemme”».
Allora si levarono i capi di casato di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti. A tutti Dio aveva destato lo spirito, affinché salissero a costruire il tempio del Signore che è a Gerusalemme. Tutti i loro vicini li sostennero con oggetti d’argento, oro, beni, bestiame e oggetti preziosi, oltre a quello che ciascuno offrì spontaneamente.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.       

Canto al Vangelo 
  Mt 5,16 
Alleluia, alleluia.

Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 8, 16-18
La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

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