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sabato 25 febbraio 2017

sabato VII settimana T. O. / BEATI GLI INTELLIGENTI, BEATI I PICCOLI

i Veggenti di Fatima
Siamo nell'anno centenario delle apparizioni
La prima lettura elenca tutti i doni di Dio e la dignità che questi danno agli uomini: rivestiti di una forza pari alla Sua(!!), formati a sua immagine, dotati di discernimento del bene e del male, lingua, … cuore per pensare, scienza e intelligenza, Dio ha stabilito con loro un’alleanza eterna….
Il Vangelo sembra dirci il contrario: sono degni i bambini, cioè coloro che ancora non contano nell’Assemblea dell’Alleanza, non hanno l’intelligenza la forza e la scienza proprie degli adulti.

Come conciliare queste due letture? Sembrano opporsi.
Invece sono complementari in modo meraviglioso.
L’apprezzamento per l’intelligenza ricevuta e i doni propri della maturità non devono sviare l’uomo dalla sua semplicità di creatura che riceve da un’Altro questi doni. Qualunque progresso faccia l’uomo non sa e non saprà mai tutto, ma può diventare tutto nel Tutto, appoggiandosi e unendosi a Lui con la fede e l’amore.

Questo insegnano i bambini. Non sono naturalmente buoni come si dice comunemente, con conseguenze sempre più gravi nelle società occidentali. Anzi, i bambini sono fondamentalmente egoisti, e se non vengono indirizzati il loro ego rischia di crescere e allargarsi sempre di più. Ma i bambini sono piccoli, “sanno”, prima ancora di parlare, che vengono da altri, che non se la cavano da soli. Nella loro fragilità si appoggiano naturalmente ai “grandi”, hanno fiducia molto facilmente. Questa è la lezione dei bambini agli adulti. (Sono anche facilmente feriti ... ).

È molto bello poter guardare a tutti con la convinzione che il più piccolo è senz’altro più avanti di me propri per la sua piccolezza che lo apre più facilmente alla fiducia in Colui che è l’Unico e il solo Sapiente.

Il Vangelo rivela la bellezza di ognuno
Abbiamo così facilmente tendenza a fare classi, anche nella Chiesa, a gonfiarci di orgoglio, mentre il Vangelo rivela la bellezza di ognuno e la sua preziosità nel piano di Dio.
Beato l’uomo ricco di doni che li vive con la fiducia e la piccolezza di un bambino e che sa di aver bisogno degli altri.

Si racconta questo fioretto di san Tommaso d’Aquino: la mente così profonda che ha dominato e ispira ancora oggi la riflessione filosofica e teologica della Chiesa era un uomo semplice, al punto di essere chiamato dai suoi confratelli “il Bue Siciliano”. Un giorno, porgendosi alla finestra un frate esclamò: “fra’ Tommaso vieni a vedere, un asino sta volando”. Fra’ Tommaso corse a vedere. Alle risa dei confratelli, rispose: “Mi sembrava più facile che un asino volasse che un frate domenicano dicesse una bugia”.
Don Maurizio Patriciello che tutta l’Italia conosce, ha studiato teologia con me e con un caro confratello, fra’ Leone. Egli racconta un gustoso episodio di fra’ Leone che si rifà al nostro discorso di oggi. È un po’ lungo e lo metto in un altro post.


Prima Lettura   Sir 17, 1-13
Il Signore formò l'uomo a sua immagine.

Dal libro del Siràcide
Il Signore creò l’uomo dalla terra
e ad essa di nuovo lo fece tornare.
Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,
dando loro potere su quanto essa contiene.
Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò.
In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,
perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
Discernimento, lingua, occhi,
orecchi e cuore diede loro per pensare.
Li riempì di scienza e d’intelligenza
e mostrò loro sia il bene che il male.
Pose il timore di sé nei loro cuori,
per mostrare loro la grandezza delle sue opere,
e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie.
Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
Pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
Stabilì con loro un’alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
I loro occhi videro la grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa.
Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.
Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 102 
L’amore del Signore è per sempre.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

L’uomo: come l’erba sono i suoi giorni!
Come un fiore di campo, così egli fiorisce.
Se un vento lo investe, non è più,
né più lo riconosce la sua dimora.

Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.

Canto al Vangelo   
Mt 11,25
Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.        
Alleluia.

Vangelo
   Mc 10, 13-16
Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.


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