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sabato 19 luglio 2025

QUANDO IL SILENZIO NON FA BENE / 19 LUGLIO 2025.



Non conoscendo il Concilio Vaticano II e la sua pedagogia, la sua visione della Chiesa, di fronte a una certa superficialità entrata in molte nostre celebrazioni, alcuni cercano nel passato preconciliare modi che appaghino il loro desiderio di autenticità. Ieri ho parlato dell'inginocchiarsi (La Gioia del Vangelo: INGINOCCHIARSI A MESSA : COSA DICE IL CONCILIO DI NICEA? / 18 - 07 - 2025), oggi parliamo del silenzio. 

Papa Francesco ha parlato a più riprese della sua importanza nella celebrazione. È raccomandato dal Messale. Ma c'è chi propone di arrivare mezz’ora prima e rimanere in silenzio per prepararsi alla messa. E consiglia di fare un ringraziamento silenzioso di almeno 10 minuti alla fine. Questo tipo di proposta colpisce molto le persone sensibili al rispetto del Signore e alla grandezza del Sacramento. È chiaro che il silenzio, l’adorazione silenziosa, il ringraziamento, sono utili e devono essere raccomandati. Fanno bene le parrocchie come la nostra che organizzano l’adorazione eucaristica settimanale con molto silenzio e favoriscono quella privata con il silenzio in chiesa. Ma arrivare mezz’ora prima della messa e restare dieci minuti dopo è calcato su schemi individualistici molto in voga prima del Concilio. Si arrivava fino a proporre di fare la comunione eucaristica fuori della celebrazione per non essere distratto dalle altre persone e dai canti! 

Queste proposte però cancellano ogni aspetto comunitario. Ora se la Ek-klesia (convocazione, congregazione) non è comunità, se persino nell’Eucaristia faccio comunione con “il mio Gesù” ma non con chi mi sta vicino e fa parte del mio stesso corpo, quello di Cristo, si annulla una dimensione essenziale del Mistero, costitutiva della Chiesa: la comunione, la riconciliazione nel nome di Cristo degli uomini tra loro. Gesù è venuto ad abbattere il muro dell’inimicizia e formare un solo Corpo “tra ebrei e greci”. Ci sono ancora troppe Messe oggi che sono comunitarie solo di nome ma in realtà sono solo un’aggregazione di individui che vengono a compiere il precetto. Ieri ho avuto una gioia triste: una signora mi parlava in ufficio e, prima di andare via, disse: "ma che c'è questa sera, c'è una festa?" Infatti si preparava l'Eucaristia delle comunità e sentiva i fratelli e sorelle che si accoglievano con gioia l'un l'altro come succede nei matrimoni, nei battesimi o altro. Ho risposto: "certo, c'è una festa, festeggiamo la risurrezione di Gesù! Ogni messa è una festa" Gioia triste, dicevo. Gioia perché vivo il sabato sera una celebrazione che è comunitaria anche se ancora molto imperfetta. Triste perché questa bravissima signora, come tante altre persone, non aveva idea che una messa potesse essere gioiosa, radunare persone che si accolgono reciprocamente. 

Il vero silenzio è il silenzio del cuore, l'abbandono a Dio. San Benedetto parla molto giustamente di uno zelo buono che avvicina a Dio e di uno zelo amaro che ci allontana da lui. Ma come per tutte le cose i mezzi per ottenere o coltivare il silenzio del cuore sono utili. La mezz'ora di silenzio preparatoria la puoi fare a casa e così il ringraziamento. Così farai molto di più perché ti accorgerai che andando a messa o andando via, starai già pregando! Ecco altri esempi di mezzi efficaci per fare silenzio: uno può ricordarsi più volte durante la giornata che ha partecipato o parteciperà all'Eucaristia che è "culmine e fonte" e ringraziarne il Signore. Può usare il "colpo d'occhio al cuore" che consiste a chiedersi: "dov'è il mio cuore in questo momento? Sta col Signore oppure è stato catturato da altro (come Marta affannata e agitata nel Vangelo di oggi)"? Sono molto utili il rosario o altre preghiere della tradizione cristiana come l’Angelus, o le ore medie del breviario (terza, sesta e nona) che sono molto brevi. Allo stesso modo le giaculatorie servono e specialmente "la preghiera del cuore": portano alla preghiera continua. Posso dialogare con il Signore partendo dalla sua Parola che è viva ed efficace e chiedergli di farmi entrare nel suo significato profondo rivolto a me. È bello e necessario anche ringraziare il Signore per la propria comunità, per i fratelli e sorelle, compagni di fede nel pellegrinaggio verso la Patria del Cielo, prepararsi ad incontrarli e accoglierli. 

Per la messa feriale, che per lo più è partecipata da persone che si conoscono, si vedono ogni giorno, un semplice saluto può bastare ed è buono stare in preghiera, non chiacchierare prima della Messa, e anche rimanere in ringraziamento dopo. Ma che almeno si salutino le persone quando arrivano, anche in silenzio ma con amicizia, si dia il segno di pace sinceramente a chi è vicino! Sembra che qualcuno scelga di mettersi alla distanza necessaria per non poter stringere la mano di un altro.


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