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domenica 13 luglio 2025

MICA SONO GESÙ CRISTO, IO ... / XV DOM T.O., C, 2025.



Gesù ci invita a non giudicare la Parola di Dio ma ad obbedire con semplicità e buona volontà. Non riuscire a mettere in pratica i comandamenti fino in fondo non può essere un pretesto per screditare la Parola, modificare i comandamenti, dire che sono impraticabili. Dietro la difficoltà a metterli in pratica c'è una pedagogia di Dio che san Paolo ci svela (vedi la Lettera ai Romani). Ma già Mosè dicendo “questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica” ci rimanda al nostro essere ad immagine di Dio e allo Spirito che guida chi è sincero davanti a Lui. Ma molti protestano, si lamentano. Combattere internamente tra docilità e ribellione è il fatto di ogni uomo e gruppo credente. San Francesco scrive il suo Testamento in risposta alle lamentele dei frati che trovano troppo dura la Regola che non riescono a mettere in pratica con le loro forze: "E non dicano i frati: “Questa è un'altra Regola”, perché questa è un ricordo, un'ammonizione, un'esortazione e il mio testamento, che io, frate Francesco piccolino, faccio a voi, miei fratelli benedetti perché osserviamo più cattolicamente la Regola che abbiamo promesso al Signore….. E a tutti i miei frati, chierici e laici, comando fermamente, per obbedienza, che non inseriscano spiegazioni nella Regola e in queste parole dicendo: “Così si devono intendere”“ Così si devono intendere”; ma, come il Signore mi ha dato di dire e di scrivere con semplicità e purezza la Regola e queste parole, così cercate di comprenderle con semplicità e senza commento e di osservarle con sante opere sino alla fine”.

In queste letture ci sono le lamentele della gente comune che dice: “è troppo alto, troppo lontano dal mio modo di sentire, mica sono Gesù Cristo io, mica sono santo, ecc…”. C'è poi la lamentela educata del Dottore della Legge. Il parlare di Gesù gli appare un cambiamento della Legge mentre è la sua interpretazione che si è rattrappita, accomodata. Con la storia del Buon Samaritano, Gesù gli offre una parabola cucita su misura per lui. Due suoi punti di riferimento, un sacerdote e un levita, non possono essere superiori alla parola di Dio. Ed è un samaritano a metterla in pratica! Gesù non poteva scegliere un esempio più pungente. Ricordiamo l’accusa pesante dei farisei a Gesù: “non abbiamo forse ragione di dire che sei un samaritano e un indemoniato?” (Giovanni 8,48). La compassione è un obbligo di ogni esserte 

Il Buon Samaritano è Gesù stesso che preferisce la nostra salvezza alla sua, non conosce barriere nel suo amore, e ci porta alla locanda, cioè la Chiesa, per essere curati e guariti. Ma vuoi davvero guarire? 

 

Dal libro del Deuteronòmio  Dt 30,10-14

Mosè parlò al popolo dicendo:

«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.

Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».  

 

Salmo Responsoriale (18)  R. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile,  rende saggio il semplice. R.

I precetti del Signore sono retti,  fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. R.

Il timore del Signore è puro,  rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. R.

Più preziosi dell’oro,  di molto oro fino,  più dolci del miele e di un favo stillante. R.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési Col 1,15-20

Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili:

Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.  


Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».  


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