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martedì 28 maggio 2019

LO SCONTRO TRA LA MENTALITA' DEL MONDO E QUELLA DI DIO / martedì VI° Pasqua

Paolo e Sila nel carcere di Filippi.

In queste letture vediamo il tragico confronto tra la mentalità del mondo e quella di Dio. Dove il mondo vede la fine, il fallimento senza appello, Dio ci invita a vedere che egli offre una nuova opportunità, anzi una vita realmente piena.
Il carceriere conosce bene le consegne: risponde con la sua vita se i prigionieri evadono. Vive continuamente sotto questa minaccia. È il segno terribile della serietà del suo compito. È il pungiglione che gli impedisce di essere negligente, di lasciarsi corrompere. È la sua legge. È diventato la sua vita. Svegliato dal terremoto e vedendo le porte aperte si sente preso dal senso di colpa (ha dormito) e dal panico. Non pensa nemmeno ad andare a verificare la situazione, tira fuori subito la spada. La sua legge lo porta solo alla morte. Pensa al suicidio per evitare il disonore pubblico e le torture, forse ritorsioni contro la sua famiglia. Non considera che ci possano essere altre soluzioni. L’offerta di Dio è troppo differente perché possa da solo immaginarla: sperimentare la salvezza, scoprire il Dio vivente, diventare figlio amato.
Il carceriere non conosceva ancora Gesù. Invece gli apostoli lo conoscono da tempo. Eppure non si sono ancora liberati dalla vecchia mentalità. Quando Gesù annuncia loro che va dal Padre si sentono invasi da tristezza. Questo è senz’altro normale, Gesù stesso ha provato tutti i sentimenti umani come noi. Ce lo testimonia il Vangelo. Ma quello che non va è che si lasciano paralizzare da questa tristezza. Gesù rimprovera loro di non credere che ci sia qualcosa oltre questa situazione di morte. Dice loro: vi lasciate soggiogare dai sentimenti umani e non andate oltre, nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?” Dio può mai abbandonarvi? il Padre non fa tutto per il vostro bene? Dopo la mia partenza la vostra vita sarà migliore, non perché la mia presenza non fosse positiva, ma perché il Padre prevede tutto in funzione della vostra crescita, della pienezza della vostra vita. Vi manderò lo Spirito Consolatore.
Mi ha colpito molto l’invito rivolto da papa Francesco ai vescovi cileni dopo che lo scandalo dell’ “encubrimiento” ai più alti livelli dei peccati di pedofilia è scoppiato. Questo scandalo è qualcosa di terribile per dei vescovi, dei cardinali. E' una situazione terribile per tutta la Chiesa. Eppure Papa Francesco dice loro: ritorniamo sinceramente al Signore, con pentimento, presso di Lui troveremo solo misericordia e salvezza.
Ma tutti noi nasciamo come questo carceriere, sotto la legge del mondo di cui siamo totalmente impregnati! Il demonio che è il principe del mondo ci ha convinti profondamente che Dio non è buono, che non conviene fidarci di lui, che l’unica legge che funziona è la sua. Per questo crediamo che a forza di preghiere obbligheremo Dio ad esaudirci. E se non lo fa “perdiamo la fede”.
La Madonna ci insegni invece a reagire come lei. Anche lei all’annuncio dell’angelo è turbata profondamente. Ma la sua fiducia in Dio e il suo orecchio aperto, la sua abitudine profonda al silenzio e all'ascolto, le ha insegnato a fare discernimento, anche di fronte a questo avvenimento che non comprende (e probabilmente non comprende subito da dove proviene). Non si lascia guidare dai suoi sentimenti o dalle sue idee, dona spazio al nuovo, si chiede “che senso ha questo saluto”. Se il suo progetto non è rispettato tale e quale da Dio, invece di vedervi una contraddizione da parte sua contro la quale protestare e lottare, si fida di lui ed entra nell’avventura.
(puoi vedere il commento sulle stesse letture di martedì 11 maggio 2021 PAOLO E SILA LIBERATI A FILIPPI)

Prima Lettura   At 16, 22-34
Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, la folla [degli abitanti di Filippi] insorse contro Paolo e Sila, e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.
Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio. 

Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 137  
Signore, il tuo amore è per sempre.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani. 

Canto al Vangelo  
Gv 16,7.13
Alleluia, alleluia.

Manderò a voi lo Spirito di verità, dice il Signore;
egli vi guiderà a tutta la verità.
Alleluia.

Vangelo
    Gv 16, 5-11
Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

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