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mercoledì 15 ottobre 2025

VERA CULTURA CONSISTE NEL SEPARARE LA VERITÀ DALL'ERRORE / 48. NICEA, Gesù Cristo, ... n. 84.



2.2. Un evento culturale e interculturale

84. Se l’evento Gesù Cristo rinnova il pensiero ricreandolo secondo un evento di Sapienza, esso rinnova e purifica, feconda e dilata ugualmente la cultura umana. Di fatto, il Concilio di Nicea, che traduce in parole la fede cristiana per la Chiesa diffusa tra tutte le nazioni nella lingua greca e adottando un termine sorto dalla filosofia greca, costituisce indubbiamente un evento culturale. È necessario che la fede assuma la cultura umana, come assume la natura umana, in quanto sia la natura che la cultura sono elementi costitutivi dell’essere umano, e perciò sono inseparabili. «L’essere umano è sempre culturalmente situato»,[136]ci ricorda Papa Francesco. Poiché l’uomo è un essere relazionale e sociale che si inscrive nella storia, è attraverso la cultura che egli arriva alla pienezza della sua umanità.[137]Per di più, la Rivelazione, che stabilisce la comunione tra Dio e l’essere umano, ha bisogno di destinatari che abbiano una loro consistenza propria per poterla accogliere in piena libertà e responsabilità. Da qui l’elezione del popolo delle dodici tribù di Israele, che ha dovuto distinguersi da tutti gli altri popoli e imparare laboriosamente a separare, dapprima per conto proprio, la verità dall’errore. Da qui Gesù Cristo, in cui il Figlio di Dio si fa veramente uomo, un Ebreo, un Galileo, la cui umanità porta i segni culturali del percorso storico del suo popolo. Da qui la Chiesa, costituita a partire da tutte le nazioni. Così, appoggiandosi sul principio tomasiano per il quale «la grazia suppone la natura», e ampliandolo, Papa Francesco aggiunge: «La grazia presuppone la cultura e il dono di Dio si incarna nella cultura di coloro che lo ricevono».[138]


[136] Francesco, Esort. Ap. Evangelii gaudium, 24 novembre 2013, 115.

[137] «É proprio della persona umana non poter giungere ad una personalità vera e piena se non per mezzo della cultura, coltivando cioè i beni e i valori della natura», Concilio Ecumenico Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, 7 dicembre 1965, 53, § 1.

[138] Francesco, Esort. Ap. Evangelii gaudium, 24 novembre 2013, 115. Si veda anche, come esempi; Id. Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione, 17 luglio 2024; Id. Lettera sul rinnovamento dello studio della storia della Chiesa, 21 novembre 2024.


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