Geremia perseguitato chiede vendetta sui suoi nemici al Signore. Chiede per loro fallimento, vergogna eterna e incancellabile e per sé di poter vedere questa vendetta realizzarsi. Sappiamo che non è stato esaudito in questa vita. Pensando che Gesù compie la Parola ci rendiamo conto come il suo senso di vendetta che invoca anche lui attraverso i salmi, è straordinariamente evoluto: la sua vendetta è stata di vincere la durezza di cuore dei suoi nemici morendo per loro e conquistando i loro cuori a Dio. Pensiamo anche noi a quanta strada abbiamo da fare per sintonizzarci con il pensiero del Signore anche se egli accetta i nostri sentimenti ancora poco maturi. (vedi:La Gioia del Vangelo: POSSA IO VEDERE LA TUA VENDETTA SUI MIEI NEMICI / sabato IV sett. Quaresima )
Nel Vangelo Gesù ha discussioni molto forti con i suoi avversari. Lui, Dio, si sottomette alla critica più radicale come lo siamo anche noi e ha come argomento per provare che la sua missione viene da Dio, le opere che fa. Anche i primi cristiani potevano provare la verità della loro fede solo con il loro comportamento. Solo così il Cristianesimo ha potuto diffondersi. Questa realtà è sfumata terribilmente oggi. In tantissimi casi non è nemmeno sentita come esigenza che la fede si dimostri con le opere (Giacomo 2, 18). Grazie Signore che vivi totalmente la nostra condizione e le nostre difficoltà di evangelizzazione. Mi chiedo anche con quali emozioni Gesù ha vissuto quel “egli sfuggì dalle loro mani”. Anche questa scena è estremamente umana.
Prima Lettura Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.
Dal libro del profeta Geremìa Ger 20,10-13
Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all'intorno! Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
Salmo Responsoriale Dal Sal 17 (18) R. Nell'angoscia t'invoco: salvami, Signore.
Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore. R.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. R.
Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti infernali; già mi avvolgevano i lacci degli ìnferi, già mi stringevano agguati mortali. R.
Nell'angoscia invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido. R.
Acclamazione al Vangelo Lode e onore a te, Signore Gesù. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna. (Cf. Gv 6,63c.68c) Lode e onore a te, Signore Gesù.
Vangelo Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 10,31-42
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
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