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Giosuè spiega al popolo come condursi con Dio |
“Vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per attendere il suo Figlio che egli ha risuscitato” scrive san Paolo alla comunità di Tessalonica. Dal 1 al 3 settembre sarà presente in mezzo a noi il corpo di san Castrese. Il 3 rinnoveremo insieme la professione di fede. Diremo “Credo in un solo Dio”. Il credere in un solo Dio è la base della nostra fede. Per Abramo il credere solo nel Dio della promessa probabilmente non escludeva l’esistenza di altri dèi. Ma questo Dio diverso dagli altri, che gli aveva promesso una discendenza e una terra, era l’unico Dio al quale prestava culto. Poi l’esperienza dell’Alleanza e lo sviluppo della riflessione fecero comprendere che non potevano esistere altri dèi. Ma conta soprattutto la scelta di servire il solo Dio dei Padri che diventa mio Dio.
Purtroppo per la debolezza umana e la non formazione, finito l'insediamento nella Terra Promessa ci sono di nuovo tra il popolo statuette di idoli, porta fortuna, ecc. Giosuè fa allora fare al popolo una solenne professione di fede e chiede loro di eliminare gli dèi in mezzo a loro. Ascoltiamo questo dialogo di una forza immensa: ”Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore". Il popolo rispose: "Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio". Giosuè disse al popolo: "Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà". Il popolo rispose a Giosuè: "No! Noi serviremo il Signore". Giosuè disse allora al popolo: "Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!". Risposero: "Siamo testimoni!". "Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d'Israele!". Il popolo rispose a Giosuè: "Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!". (Giosuè 24,14-24).
Se hai a casa tua oggetti contro il malocchio, portafortuna vari come cornicello, forbici, ecc, NON PUOI DIRE DI CREDERE IN DIO. Accogliendo le spoglie di un santo che accettò di morire in nome di un articolo di fede che poco prima - prima del Concilio di Nicea - non era chiaro per tutti, credo che sarebbe molto opportuno fare una pulizia generale di tutti questi oggetti e buttarli alla spazzatura o deporli in chiesa rinunciando a Satana che ispira queste gravi infedeltà a Dio!
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési 1Ts 1,1-5.8b-10
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione: ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
La vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne. Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.
Dal Sal 149 R. Il Signore ama il suo popolo.
Cantate al Signore un canto nuovo; la sua lode nell'assemblea dei fedeli. Gioisca Israele nel suo creatore, esultino nel loro re i figli di Sion. R.
Lodino il suo nome con danze, con tamburelli e cetre gli cantino inni. Il Signore ama il suo popolo, incorona i poveri di vittoria. R.
Esultino i fedeli nella gloria, facciano festa sui loro giacigli. Le lodi di Dio sulla loro bocca: questo è un onore per tutti i suoi fedeli. R.
Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27) Alleluia.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 23,13-22
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».
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