1.Pensando alla tua richiesta: come annunciare il kerigma ai garanti (genitori e padrini) dei bambini che stanno per essere battezzati? mi è venuto di cominciare con il verificare insieme a te la tua esperienza di fede, e mi sono imbattuto in questo testo di Papa Leone che mi ha confermato con la sua autorità ed esperienza:
"Nel prologo del Vangelo di san Giovanni si afferma che «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14), e poi si indica che Giovanni, il Battista, gli rende testimonianza (cfr. 1, 15). Se rileggiamo con attenzioni i primi capitoli del quarto Vangelo possiamo scoprire qual è la chiave di ogni scuola di evangelizzazione: rendere testimonianza di ciò che si è contemplato, dell’incontro che si è avuto con il Dio della vita. Così l’evangelista ce lo dice anche nella sua prima lettera: «Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo» (1 Gv 1, 3). Questa è la missione della Chiesa, questa è la missione di ogni cristiano". (A los miembros de las “Escuelas de Evangelización “San Andrés”” (29 de agosto de 2025)).
Devi dire in qualche frase ciò che il Signore ha fatto e sta facendo nella tua vita. Dio è il Dio della Storia, e di ogni nostra storia personale. Non dilungarsi su se stessi ma su ciò che Dio fa. Un solo punto, visto che è l’introduzione a un unico e breve incontro. D’altronde sai che la prima catechesi neocatecumenale inizia con qualche catechista che dona la sua esperienza di incontro con Dio, in genere come Dio ha agito per lui nel Cammino perché si tratta di invitare le persone a un cammino. Ma conta sempre questo: sono testimone di ciò che annuncio perché l’ho vissuto, lo vivo; Dio vive e agisce nella mia vita. Non cose sentimentali o moralistiche, ideali, non “io credo che, io penso che”, ma fatti concreti, verificabili.
2.Chiedendo il battesimo per un figlio cosa si vuole per lui? Perché volete che il vostro figlio sia battezzato? Ognuno dona la sua risposta. Sai che in generale le risposte sono molto povere. E lì parte l’annuncio dalla realtà del battesimo. Il rito preconciliare aveva questo dialogo: il celebrante chiedeva al bambino (e rispondeva ovviamente il padrino o madrina): Cosa chiedi alla Santa Chiesa di Dio? - La fede - E la fede cosa ti dà? - la Vita eterna. Cosa significa: Cristo è risorto da morte, l’ha vinta mentre noi non ancora: “L`ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte” (1 Corinzi 15, 26). Come arrivare a questa vittoria? Solo appoggiandoci concretamente a Gesù Cristo che l’ha sconfitta “per la potenza di una vita indefettibile” (Ebrei 7, 16 ). Entrando con fede nella comunità di Gesù già si riceve il dono della vita eterna: “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”. (Giovanni 5, 24). “In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte". (Giovanni 8, 51). Voi collaborando con Dio nel generare questa meraviglia che è il vostro bambino, gli avete dato la vita mortale, non però quella immortale. Avete generato per la morte. Solo Dio può dare la Vita eterna a chi crede in Gesù e lo segue. Adesso questa Vita sarà solo un piccolo germe che voi dovete coltivare, favorire con la parola e l’esempio, affinché il vostro bambino cresca e viva come figlio della Luce. Questa Luce lo accompagnerà tutta la sua vita. Ma se voi stessi non vivete la vita cristiana, non potrete testimoniarla. Se la fede non è retta, non è cristiana, non potrà esserci educazione cristiana.
L’atteggiamento di chi si rivolge a Dio, alla Madonna, ai santi come chi crede che “siamo nati per soffrire”, che il Signore deve essere supplicato perché “ha ben altro da pensare che a me”, di chi vive costantemente il suo rapporto con Dio attraverso il senso di colpa, o, al contrario non riconosce nessun suo peccato, di chi crede solo nel giudizio divino e non nella provvidenza, cioè che Dio Padre Onnipotente non può o non vuole occuparsi di lui, della sua vita concreta; questo non è un atteggiamento cristiano. Bisogna dunque insistere sulla Redenzione definitiva operata da Cristo che ha vinto le forze del male e della morte, sull’opera della grazia che ci vuole far crescere nella vera felicità, come figli della Luce appunto. In quel momento è buono confessare che non sei ancora cristiano e che il Cristianesimo è un cammino di crescita e di maturazione, di conoscenza sempre maggiore di Cristo e di conversione a lui. Il genitore che chiede il battesimo per il proprio figlio vuole per lui un dono immenso, ma si impegna ad educarlo nella fede della Chiesa.
3.Avete qualche domanda, obiezione?
Rispondi allora alle obiezioni sulla fede e sul male, anche nella Chiesa. Fai un elenco di queste obiezioni. Potrai preparare risposte sempre più fondate sulla Scrittura. Se si fa un dialogo in verità, se si gettano le basi per domande ulteriori, non è molto grave se si prende un po' più di tempo. La spiegazione del rito può allora essere fatta più velocemente. L'importante è essere comunque custode del tempo e non perdersi in chiacchiere, rimandando ad altri incontri, anche con il sacerdote per le domande o aspetti che si sono tralasciati.
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