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lunedì 22 aprile 2024

COME SI DEVE FARE LA COMUNIONE / Cosa dice la Chiesa?



Un tempo, si faceva la comunione in ginocchio, le donne col capo coperto, ricevendo il Corpo di Cristo direttamente in bocca sulla lingua. Qualcuno raccomandava di chiudere gli occhi e di non toccare la particola con i denti. In ogni caso si diceva 
di pregare prima e dopo aver ricevuto la Comunione, per esempio con un atto di fede e di amore, e di esprimere con l'atteggiamento del corpo e il raccoglimento il valore del dono ricevuto e le disposizioni con le quali si riceveva. Poi, grazie al Concilio, si è capito che allo stesso modo in cui Gesù "prese il pane", egli disse ai suoi discepoli "prendete e mangiate", e la riforma liturgica ha introdotto altre novità nel modo di celebrare riprese dall'antichità cristiana ... Molti sono stati scioccati dai cambiamenti e sono rimasti nostalgici della "Messa di prima" anche se non capivano le parole perché in latino, ecc. Altri hanno pensato che tutte quelle prescrizioni di prima del Concilio erano soltanto esagerazioni antiquate e che fare la comunione era una cosa semplice, non troppo importante. Mentre san Paolo raccomanda ai primi cristiani : "Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice" (1 Corinzi 11, 28), c'è chi pensa ancora che non può fare la comunione senza confessarsi prima, e c'è chi, invece, si avvicina con la massima disinvoltura e rozzezza. Conviene dunque aiutarci tutti, ripetendo i valori che predica instancabilmente la Madre Chiesa. 

La Celebrazione eucaristica è il culmine della vita della Chiesa, ossia “il culmine sia dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono al Padre, adorandolo per mezzo di Cristo Figlio di Dio nello Spirito Santo”. E quindi è necessario che tutto concorra alla dignità di ogni Celebrazione, sia nella preparazione del luogo, dei vari elementi, che nella partecipazione interiore ed esteriore dei fedeli. Infatti da questo dipende l’efficacia dell’Eucaristia per i fedeli e per la testimonianza che ne possono ricevere gli estranei. Mettiamo la massima cura nella nostra partecipazione attiva, impregnata di fede e devozione e non diamo mai scandalo, durante tutta la Celebrazione ma specialmente al momento della Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo.

Ci sono tantissimi Documenti e interventi del Magistero recenti che mostrano il  valore e la bellezza della Liturgia. Leggiamo adesso alcune indicazioni del Messale.


Capitolo I

 IMPORTANZA E DIGNITÁ DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA 

16. La celebrazione della Messa, in quanto azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato, costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale, e per i singoli fedeli. Nella Messa, infatti, si ha il culmine sia dell'azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono al Padre, adorandolo per mezzo di Cristo Figlio di Dio nello Spirito Santo. …  Tutte le altre azioni sacre e ogni attività della vita cristiana sono in stretta relazione con la Messa, da essa derivano e ad essa sono ordinate.

17. È perciò di somma importanza che la celebrazione della Messa, o Cena del Signore, sia ordinata in modo tale che i sacri ministri e i fedeli, partecipandovi ciascuno secondo il proprio ordine e grado, traggano abbondanza di quei frutti, per il conseguimento dei quali Cristo Signore ha istituito il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue e lo ha affidato, come memoriale della sua passione e risurrezione, alla Chiesa, sua dilettissima sposa.

18. Si potrà ottenere davvero questo risultato, se, tenuto conto della natura e delle altre caratteristiche di ogni assemblea liturgica, tutta la celebrazione verrà ordinata in modo tale da portare i fedeli a una partecipazione consapevole, attiva e piena, esteriore e interiore, ardente di fede, speranza e carità; partecipazione vivamente desiderata dalla Chiesa e richiesta dalla natura stessa della celebrazione, e alla quale il popolo cristiano ha diritto e dovere in forza del battesimo.

22. … Deve essere quindi impegno del Vescovo fare in modo che i presbiteri, i diaconi e i fedeli comprendano sempre più il senso autentico dei riti e dei testi liturgici e così siano condotti ad una attiva e fruttuosa celebrazione dell'Eucaristia. Allo stesso fine presti attenzione perché cresca la dignità delle medesime celebrazioni. 


Capitolo II

 STRUTTURA, ELEMENTI E PARTI DELLA MESSA 

Gesti e atteggiamenti del corpo

42. I gesti e l'atteggiamento del corpo sia del sacerdote, del diacono e dei ministri, sia del popolo devono tendere a far sì che tutta la celebrazione risplenda per decoro e per nobile semplicità, che si colga il vero e pieno significato delle sue diverse parti e si favorisca la partecipazione di tutti 52. … L'atteggiamento comune del corpo, da osservarsi da tutti i partecipanti, è segno dell'unità dei membri della comunità cristiana riuniti per la sacra Liturgia: manifesta infatti e favorisce l'intenzione e i sentimenti dell'animo di coloro che partecipano.

Il silenzio

45. Si deve anche osservare, a suo tempo, il sacro silenzio, come parte della celebrazione 54. … dopo la Comunione, favorisce la preghiera interiore di lode e di supplica.

Comunione

84. Il sacerdote si prepara con una preghiera silenziosa a ricevere con frutto il Corpo e il Sangue di Cristo. Lo stesso fanno i fedeli pregando in silenzio. Quindi il sacerdote mostra ai fedeli il pane eucaristico sulla patena o sul calice e li invita al banchetto di Cristo; poi insieme con loro esprime sentimenti di umiltà, servendosi delle prescritte parole evangeliche.


88. Terminata la distribuzione della Comunione, il sacerdote e i fedeli, secondo l'opportunità, pregano per un po' di tempo in silenzio. 



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