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Papa Francesco incontra i Dirigenti e il Personale di "Avvenire" con le famiglie - Sala Clementina. |
Ieri, 1° maggio, papa Francesco ha rivolto al
personale del quotidiano Avvenire e ai loro familiari una riflessione molto profonda
e utile per tutti noi che viviamo la civiltà digitale e scambiamo continuamente
informazioni, in particolare tramite i cosiddetti “Social”. Il Papa offre san Giuseppe come modello del comunicatore. Non è scontato perché
“... Giuseppe è l’uomo del silenzio. A prima vista, potrebbe
perfino sembrare l’antitesi del comunicatore. In realtà, solo spegnendo il
rumore del mondo e le nostre stesse chiacchiere è possibile l’ascolto,
che rimane la condizione prima di ogni comunicazione. Il silenzio di Giuseppe è
abitato dalla voce di Dio e genera quell’obbedienza della fede che porta a
impostare l’esistenza lasciandosi guidare dalla sua volontà.
… Oggi «la velocità dell’informazione supera la nostra capacità di
riflessione e di giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e
corretta» (Messaggio per la 48ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni
Sociali, 1 giugno 2014). Anche come Chiesa siamo esposti
all’impatto e all’influenza di una cultura della fretta e della superficialità:
più che l’esperienza, conta ciò che è immediato, a portata di mano e può essere
subito consumato; più che il confronto e l’approfondimento, si rischia di
esporsi alla pastorale dell’applauso, a un livellamento del pensiero, a un
disorientamento diffuso di opinioni che non si incontrano.
... Non stancatevi di cercare
con umiltà la verità, a partire dalla frequentazione abituale della Buona
Notizia del Vangelo. … Avrete, allora, luce per il discernimento e parole vere
per cogliere la realtà e chiamarla per nome, evitando di ridurla a una sua
caricatura.
… Ascoltate, approfondite, confrontatevi. State lontani dai vicoli ciechi
in cui si dibatte chi presume di aver già capito tutto.
... Tale fede coinvolge nell’azione e suscita buone abitudini. È sguardo
che accompagna processi, trasforma i problemi in opportunità, migliora e
costruisce la città dell’uomo. Vi auguro di saper affinare e difendere sempre
questo sguardo; di superare la tentazione di non vedere, di allontanare o
escludere. E vi incoraggio a non discriminare; a non considerare nessuno come
eccedente; a non accontentarvi di quello che vedono tutti. Nessuno detti la
vostra agenda, tranne i poveri, gli ultimi, i sofferenti. Non ingrossate le
fila di quanti corrono a raccontare quella parte di realtà che è già illuminata
dai riflettori del mondo. Partite dalle periferie, consapevoli che non sono la
fine, ma l’inizio della città.
Come avvertiva Paolo VI, «… dobbiamo educare a pensare, a giudicare» (Discorso agli operatori delle comunicazioni sociali,
27 novembre 1971).
… Vi incoraggio a custodire lo spessore del presente; a rifuggire
l’informazione di facile consumo, che non impegna;
… Non abbiate paura di essere coinvolti. Le parole – quelle vere – pesano:
le sostiene solo chi le incarna nella vita. La testimonianza, del resto,
concorre alla vostra stessa affidabilità. Una testimonianza appassionata e
gioiosa....”
Tante volte vediamo i nostri gruppi di
Social riempiti di tanti testi o video di dubbia qualità, quando non sono talvolta in
contraddizione con l’insegnamento e la sana tradizione della Chiesa, o con la necessaria
comunione con il Papa e i legittimi Pastori.
Spesso queste “comunicazioni” sono frutto dello
stupidissimo “copia e incolla” fino al punto che colui che le diffonde non ha
nemmeno lui letto e capito cosa diffonde. Questo è grande irresponsabilità e non
è degno di un cristiano che il suo sguardo di fede spinge a discernere per scartare
l’inutile e, a maggior ragione, il dannoso. Non è degno del cristiano che si auto
educa o si lascia educare alla riflessione, alla ricerca della verità nel confronto
serio, nella non presunzione di sapere già tutto, ma si mette alla scuola
paziente dei fatti e dei maestri veri. Non è degno del cristiano che, più che seguire
la vanità del voler apparire, o della mera curiosità, vuole agire, vuole incontrare
realmente le persone e non accontentarsi di relazioni virtuali.
San Giuseppe e la Madonna e il loro silenzio fecondo siano i nostri maestri.
Invito a leggere tutto il discorso del Papa.
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2018/5/1/personale-avvenire.html
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