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mercoledì 13 maggio 2020

UNA DECISIONE DI PAPA FRANCESCO CHE DIVENTA IL SIGILLO DELLE SUE OMELIE



Papa Francesco da uomo di comunione e povero, ha voluto abitare a santa Marta. È stato un segno enorme per la Chiesa e il mondo. E papa Francesco ha voluto celebrare ogni giorno nella cappella di santa Marta, accogliendo partecipanti. Anche questo è stato un segno fortissimo. Tutti hanno cominciato a correre per poter partecipare. E abbiamo voluto sapere cosa diceva il papa durante l’omelia. Un’omelia dimessa, semplice, da parroco che si nutre della Parola e nutre le persone presenti per passare con fede viva a rinnovare l’Alleanza con Cristo nella comunione eucaristica. È nato così un Magistero quotidiano sul Vangelo, da padre spirituale, da gesuita e pastore che aiuta a discernere lo spirito buono di Cristo e i tranelli della vita spirituale.
Poi viene il Covid-19. Niente più messe con fedeli nelle parrocchie di tutto il mondo. Allora i parroci hanno pensato di celebrare con diffusione in streaming. E papa Francesco ha fatto lo stesso con i mezzi a sua disposizione e il richiamo che egli rappresenta. La sua vicinanza al mondo è stata straordinaria, con traduzione istantanea, in tutte le lingue. E molti hanno scoperto durante questa pandemia la familiarità con il Vangelo, con la Scrittura, con l’adorazione eucaristica semplice che entra nelle case, anche le case di suore private di Eucaristia.
Ecco però che il 18 maggio ricominceremo a celebrare con il popolo. Finalmente! Allora papa Francesco decide di smettere quel giorno la diffusione televisiva della sua messa quotidiana. Si era guadagnato un pulpito mondiale. Perché non mantenerlo? Ci sono gli ammalati che non potranno andare a messa dal 18 in poi. Ci sono molte nazioni, per esempio la Francia, che non potranno ancora ricominciare a celebrare con il popolo il 18 maggio. Ma il papa che condivide con semplicità la sua Eucaristia quotidiana assieme ad altri, è vescovo di Roma e primate d’Italia. E quindi è giusto che papa Francesco smetta quella trasmissione di tempo di crisi alla data in cui a Roma e in Italia ci si può di nuovo radunare attorno alla mensa del Signore e partecipare fisicamente al Sacramento.
Figurati se il mio parroco predica come papa Francesco! Probabilmente è vero che il tuo parroco non predica come papa Francesco. E mancheranno a molti questa celebrazione, queste omelie dal vivo. Ma, con quella decisione, papa Francesco ci dice che più del papa è importante Cristo, è importante essere, io misero in tutti i sensi, Uno con Cristo e, noi, miseri tutti, formare quel corpo che rende presente Cristo nel quartiere che abitiamo. E, essere discepolo di Cristo è fare spazio a Lui e agli altri, come fa papa Francesco, e non fare spazio a sé stesso. 
Ma siamo coscienti di portare Cristo e di avere come missione di essere suoi testimoni, di essere quella Bibbia che molti non leggono e che per il nostro comportamento sarà conosciuta o travisata?    

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