Mosaici relativi a san Castrese
nel Duomo di Monreale.
Ti ringrazio perché hai vissuto e testimoniato che la salvezza viene solo attraverso Gesù di Nazareth, mandato dal Padre, morto e risorto, costituito Signore di tutto; che è stata affidata ai Dodici Apostoli, basamenti delle mura del Regno di Dio, “sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell`Agnello” (Apocalisse 21, 14). E solo chi cammina con loro, cioè la Chiesa, cammina sicuro nella salvezza. “Extra Ecclesiam, nulla salus”, per chi ha scoperto che la Chiesa Cattolica (Universale) è una sola. E quindi chi ne esce, per disaccordo, per reazione agli scandali, o altro motivo, perde la salvezza. Per questo hai esposto la tua vita per restare fedele in tutto a ciò che crede la Chiesa, e avevi sperimentato profondamente la ricchezza e la forza che si sprigiona dal sapere che Gesù è Dio eternamente col Padre, come lo Spirito!
Ti ringrazio perché ci hai insegnato che la nostra vita non sta nelle mani dei potenti o dei persecutori ma nelle mani del Signore e che si avvera la parola di Gesù che dice: “chi crede in me anche se muore vivrà!”, che il male che ci minaccia non è il più forte. Nulla ci può accadere se non lo permette Dio e “Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.” (Romani 8, 28). Tante volte facciamo fatica a comprendere questo, ci sembra che il mondo, il male, sia più forte, che non avremo mai la forza di liberarcene per seguire solo il Signore. Ma tu ci incoraggi a fidarci del Mistero rivelato da Gesù, di questo suo amore fedele fino alla croce per noi, che vince la morte, e ci assicura che, anche se all’ultimo momento, lo troveremo pronto ad accoglierci e capace di salvarci, di giustificare la nostra vita piena di errori. Ma ci incoraggi anche a lottare fin da adesso, passo dopo passo, per essere già sulla strada di questa vittoria, di questa nostra dignità e libertà. Insegnaci qual è il vero Regno di Dio che rende liberi della libertà di Cristo. Noi ancora sogniamo un Regno di Dio e una libertà terreni come li sognavano gli stessi Apostoli prima della Pentecoste. Insegnaci invece ad essere amorevoli e servi di Dio in tutto ma non succubi degli uomini (vedi 1 Corinzi 9, 19: “Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero”).
Ti chiedo perdono perché non ho compiuto la mia missione di cristiano e pastore. Non ho sempre cercato il consiglio dello Spirito Santo e quando l’ho conosciuto non sempre l’ho seguito. Ho cercato di preservare la mia vita in tanti modi invece di metterla a disposizione del Signore. Non mi sono sempre fidato totalmente della Provvidenza come hai fatto tu salendo su questa barca. Non ho dato un esempio sufficiente di umiltà. Non ho ripetuto abbastanza ”non uccidere” mentre me lo suggeriva lo Spirito arrivando a Marano. Non voglio elencare altri peccati perché i nostri parroci hanno denunciato nell’atto penitenziale della Celebrazione eucaristica di questa sera più di quanto avrei pensato di denunciare per me.
In tutto sia dato gloria al Signore che attraverso i suoi santi provvede al suo popolo.
Il coraggio di denunciare se stessi e’ la cosa più difficile da fare . Nessuno vuol farlo ma tutti dovremmo provarci almeno per entrare nelle grazie di Dio .
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