Visualizzazioni totali

lunedì 26 giugno 2017

LA TERRA DOVE NON ESISTE IL GIUDIZIO / lunedì XII sett. T.O.

Abramo deve lasciare tutto, compresa la sua terra. Anche se non possiede una “terra tutta sua” e va via perché Dio gli promette di dargliela, il posto dove è vissuto finora è “la sua terra”. È l’ambiente familiare di cui si conoscono i limiti e i punti di riferimento. La grandezza della promessa di Dio sarà, d’ora in poi, il motore, la patria provvisoria di Abramo.

Siamo invitati anche noi a lasciare la nostra terra per andare verso una terra vasta e spaziosa che sia tutta nostra. Il Vangelo ci dice che la terra che dobbiamo lasciare, così familiare, è quella del giudizio meschino, angusto, del pettegolezzo … Quando dico ad una assemblea: cosa succede se per un giorno non parliamo male di nessuno, cala un grande silenzio?, la reazione tra sorrisetti e volti pensosi è che ho colpito un punto molto sensibile. 
Dio ci invita ad andare verso una terra vasta e spaziosa perché lì non esistono le strettoie, le catene, le forche caudine del giudizio. Per arrivarci però dobbiamo fin d’ora giudicare con ampiezza. Noi diciamo: fino alla bugia. Dio dice: con verità. Sulla croce Gesù dice: “Padre perdona loro, non sanno quello che fanno”. Noi diciamo: “ma certo che sanno quello che fanno. Hanno il chiodo in una mano e il martello nell’altra. Come fai a dire che non sanno quello che fanno?” 
Dobbiamo prendere posizione: chi ha ragione? Se hai ragione tu, Gesù ha torto. Se Gesù ha torto cestina il Vangelo. Se ha ragione Gesù, vattene da questa terra del giudizio, dalla tua terra e va verso la terra che ti è promessa, dove non sarai estraneo ma finalmente te stesso, Uomo Nuovo.   

Come si fa?


Oltre l’esercizio di togliersi prima la trave che non ho mai sentito fare a nessuno a voce alta, ho ricevuto un giorno una lezione molto preziosa. Dire prima i pregi di quella persona. Nei primi anni ’90 ho partecipato ad un convegno sul catecumenato. Era presente il Direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale spagnolo. Qualcuno gli chiese cosa pensava del Cammino Neocatecumenale. Cambiò in volto. Ho avuto l’impressione che diventasse il Vesuvio prima dell’eruzione: esplosivo. Ma non esplose. Ci disse: menzionerò prima gli aspetti positivi del Cammino Neocatecumenale. Enumerò così tanti aspetti positivi che pensai: E perché non è d’accordo con questo Cammino? Poi disse le sue difficoltà. In particolare riguardo agli scrutini, anche se nell’Iniziazione Cristiana ufficiale della Chiesa ci sono gli scrutini obbligatori. Mi son fatto l’idea che Kiko Arguello gli avesse detto che doveva convertirsi o qualcosa del genere e lui l’avesse preso male. Comunque dopo il suo atto di umiltà e verità l’ho ascoltato  come persona degna di molta fiducia e mi è rimasto profondo nel cuore come un maestro per la mia vita.

C'è anche il fioretto del Piccolo Placido, monaco di san Benedetto. Morendo, ancora ragazzo, esultava di gioia: Vado in paradiso, vado in paradiso! Qualcuno dei più anziani gli disse con affetto e preoccupazione: Figlio, sei certo di non peccare di presunzione? Avevi dei difetti, non hai avuto il tempo di accumulare molti meriti!... – Sì, certo, ma non ho mai giudicato nessuno, e Gesù ha promesso che non sarò giudicato!


Prima Lettura   Gn 12, 1-9
Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.     

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 32
Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità.


Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. 

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.     

Canto al Vangelo 
  Eb 4,12 
Alleluia, alleluia.

La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. 
Alleluia.


Vangelo 
  Mt 7, 1-5
Togli prima la trave dal tuo occhio.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. 
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Nessun commento:

Posta un commento