1° aprile: l'unico giorno in cui tutti verificano la fonte di un'informazione prima di crederci o di diffonderla!
Vogliamo estendere questa buona pratica ad ogni giorno dell'anno? ...
Blog di condivisione della Buona Notizia di fra' Sereno
1° aprile: l'unico giorno in cui tutti verificano la fonte di un'informazione prima di crederci o di diffonderla!
Vogliamo estendere questa buona pratica ad ogni giorno dell'anno? ...
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Il fiume Okavango si disperde nel deserto del Kalahari (Bostwana). |
Nei deserti capita di vedere fiumi finire nel nulla perché, non alimentati da affluenti, la loro acqua viene assorbita dal terreno. Dall'Atlas algerino scendono vari di questi fiumi verso il deserto del Sahara. Il fiume che esce dal Tempio invece, senza affluenti, cresce sempre di più: è immagine della grazia di Dio. Santa Teresina diceva: “il Tuo amore è cresciuto con me!” In realtà era lei che si apriva sempre di più alla grazia di Dio. Dice san Paolo: “il nostro cuore si è tutto aperto per voi. Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto”. (2 Corinzi 6,11-12).
Dalla sofferenza e la delusione per il troppo tempo a sperare invano la guarigione, il cuore del paralitico della piscina di Betzatà si è ristretto. I Giudei, custodi della purezza del Tempio, fanno la "polizia dei costumi". Anche loro sono allo stretto nei loro cuori. La guarigione di chi “da trentotto anni era malato”, ben conosciuto almeno di vista, non li smuove. Il fiume della grazia di Dio non deve allargarsi e superare gli argini stabiliti. Non si tratta nemmeno della sorpresa che induce alla prudenza, a un discernimento. No! È tutto bloccato. Chi pretende di cambiare la routine è un nemico da perseguitare. Anche se queste acque risanano tutto e fanno esplodere la vita non devono essere navigabili, non devono sfuggire al controllo di chi sa passare solo a guado. Quante volte siamo quei farisei che non si abbandonano alla grazia di Dio, anche se Abramo lasciò tutto "senza sapere dove andava", fidandosi di Dio, e così tutte le figure bibliche, anche se il Magistero ci spinge sempre ad andare al largo, ad essere cristiani e Chiesa in uscita. La paura della morte ci tiene schiavi tutta la vita.
Prima Lettura Vidi l'acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest'acqua porterà salvezza.
Dal libro del profeta Ezechièle Ez 47,1-9.12
Nella prima lettura, attraverso il profeta Isaia, Dio promette pace e prosperità. Che senso hanno queste promesse e come reagiamo?
Ci sono due gruppi tra coloro che non vedranno mai realizzate queste promesse, perché fondamentalmente cercano la pace come la da il mondo, vogliono una pace esterna, la tranquillità, vogliono vedere "segni e prodigi" senza convertirsi.
Il primo gruppo è formato da quelli che “non pregano”. Sono scettici perché, dopo tanto tempo, non si vede la pace nel mondo. I cristiani proclamano che il Messia è venuto e ha instaurato il Regno di Dio sulla Terra ma non è vero. Concludono che quelle promesse sono false. Altri pensano che il Messia sia l’uomo stesso, personalità carismatiche oppure il popolo (eletto) stesso. Tutto dipende quindi dall’uomo e dal suo impegno e non da Dio. Dicono: se tutti saranno buoni, sinceri, dediti al bene, tutto andrà bene. Certamente! Ma non succede mai.
Poi ci sono quelli che “pregano”. Alcuni sfruttano la credulità popolare: “oggi il Signore (la Madonna) ha scelto di visitarti. Scrivi Amen. Scomparirà da te ogni maledizione e malanno”. Sono solo truffatori, eppure molte persone si lasciano ingannare. E c'è chi prega, prega, e prega ancora, aspettandosi che il Signore faccia il miracolo della Pace senza alzare un dito. Sono degli illusi.
Certamente la preghiera è fondamentale. La Pace è dono di Dio: è lui che crea “nuovi cieli e terra nuova”. Ma bisogna preparare le sue vie per accoglierlo con i suoi doni. Ma soprattutto, con l’Incarnazione e la Risurrezione, siamo membra del suo Corpo, siamo il Cristo totale che continua la sua missione nella nostra generazione. Quindi è vero che : “Senza di me non potete far nulla”. (Giovanni 15,5) ma anche insieme: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch`io mando voi". (Giovanni 20, 21).
Ma senza una fede matura, senza conoscere Cristo, la sua parola, i suoi sentimenti, come potrò agire in suo nome? Negli USA, Massimo Fagioli, storico e teologo, dice che Trump predica un Vangelo falso della vendetta e del disprezzo. E si meraviglia come molti leader religiosi siano acquiescenti di fronte alla sua politica, per non parlare del popolo che non sa nulla del Vangelo (Faggioli: "Trump es el predicador de un evangelio falso de venganza y desprecio"). Non “basta che si preghi!”. Il Vangelo non è qualsiasi cosa. Per sostituire Giuda, gli apostoli chiedono a Dio di scegliere tra Mattia e Giuseppe Giusto. Ma i due candidati sono stati selezionati con un criterio insieme semplice e rigoroso: tutt'e due conoscono molto bene Gesù! Lo hanno seguito “per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi” dal battesimo di Giovanni al Giordano fino all’Ascensione! (Atti 1,21-22). Come posso predicare il Vangelo, voler guidare un gruppo cristiano se non conosco Gesù e la Scrittura o la interpreto a modo mio?
La Pace e la Giustizia esistono perché Gesù è venuto ed è presente nel mondo. Questa Pace non è come la dà il mondo. Chi è in Cristo la sperimenta. Dove c'è Cristo risorto trionfa la vita : "tuo figlio vive".
Prima Lettura Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.
Dal libro del profeta Isaìa Is 65,17-21
San Paolo supplica in nome di Dio: approfittate della fortuna immensa che vi viene offerta, essere riconciliati con Dio. C'è forse cosa più desiderabile? Sembra strano dover supplicare. Eppure, anche nella parabola il Padre supplica suo figlio maggiore di entrare per fare festa. Ma lui rifiuta.
Cosa può impedirmi di vivere con gioia una vita di amicizia e amore con Dio?
Gli idoli, l’inganno che facendo di testa mia sarò più felice, approfitterò di più della vita. La vergogna di dover riconoscere che ho sbagliato e dovrò chiedere perdono. La non conoscenza di Dio e la paura di essere accolto male. E, infine, l’impressione che Dio è mio debitore e mi tratta male. In fondo i due fratelli, in modi diversi sono uguali: il più giovane pensa che il Padre non gli propone una vita veramente felice con i suoi comandamenti che gli pongono limiti, il maggiore pensa che in cambio della sua obbedienza ai comandamenti, il Padre non gli propone una ricompensa (una vita) che lo renda realmente felice, soddisfatto. Sono due egoisti e materialisti.
Solo la constatazione di aver fallito e di non avere altre soluzioni spinge il più giovane a ritornare. Ma poteva disperarsi e morire lontano dal padre. Lo salva la coscienza di avere un padre. Direttamente o indirettamente, egli menziona 5 volte il suo legame con lui. L’altro figlio nemmeno una volta.
Impariamo ancora. Dio ama in un solo modo: assoluto, incondizionato. Previene il figlio perduto correndogli incontro appena lo vede in lontananza. … Corre incontro all’altro figlio (perduto anche lui) e lo supplica, loda il suo lavoro, gli ricorda i suoi diritti all’eredità, gli fa capire che è convinto che abbia buoni sentimenti nel cuore…
Ma per stare nella casa del padre bisogna in qualche modo aprirsi al suo modo di vedere e di amare. Il figlio più giovane non ha più pretese e si lascia amare, lascia da parte la sua idea della giustizia, la sua ultima giustificazione: “Trattami come uno dei tuoi salariati”. Il figlio maggiore entrerà se lascia da parte la sua idea della giustizia e accetta quella del padre: “bisognava far festa e rallegrarsi… “.
Prima Lettura Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.
Dal libro di Giosuè Gs 5,9a.10-12
Quando ogni popolo aveva molti dèi, si afferma in un popolo la presenza di un Dio unico che non tollera altri nella sua alleanza con Israele. Pian piano emerge la coscienza rivoluzionaria che non ci possono essere altri dèi ma uno solo, creatore e onnipotente, invisibile, di cui non si può fare immagine o scultura, ma solo ascoltarne la voce che ispira i cuori, e dona ad alcuni di parlare in suo nome, i profeti.
Il monoteismo che ha costruito la civiltà che ha abolito la schiavitù e rafforzato sentimenti e strutture di misericordia è spesso accusato oggi di essere fonte di violenza proprio perché presentandosi come unica verità sarebbe dittatura che esclude la libertà di pensiero e di azione, di ricerca, mentre la Storia dice il contrario.
Chi accusa il monoteismo di violenza dimentica che la caratteristica di Abramo è la Hesed, una parola ebraica che significa grazia, amore solido, benevolenza, misericordia, dono inaspettato, amore della reciprocità nell’alleanza, e il nome di Dio più usato è “ha-rahman”, il misericordioso.
Gesù, alla domanda: qual è il primo dei comandamenti risponde : «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi». Non è una sorpresa per lo scriba che lo interroga. Sa che la prima parola dei Dieci Comandamenti è "anokhi” (io, cioè Dio che parla) e l’ultima “reeka” (prossimo tuo) e che Dio non ha mai dissociato l’amore a lui dall’amore al prossimo. Gesù lo porterà a compimento, amando il Padre fino alla morte di croce e dando la vita per gli uomini. L’unione tra i due comandamenti diventa, con l’incarnazione, unione della natura divina e della natura umana: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. (Matteo 25, 40). L’azione e l’insegnamento di Gesù al riguardo è costante.
Il Dio unico violento non è il Dio giudeo-cristiano, non è il Dio vivente, ma un’ideologia. Il pericolo esiste anche tra i credenti di seguire ideologie religiose e il ritorno a Dio fa esclamare: “ Non chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani”. Esistono anche religioni ideologiche o che comunque non vanno alla radice della violenza. Unendo in sé Stato e Religione sacralizzano il potere politico con risultati disastrosi. Certi populismi odierni con etichette religiose dimenticano del tutto il secondo comandamento, la Hesed e la compassione verso i deboli. Ma le ideologie senza Dio hanno prodotto e producono totalitarismi infinitamente più violenti. La fede sincera nel Dio unico giudeo cristiano è il massimo antidoto contro la violenza e apre all’accoglienza dell’altro nella sua diversità. Vedi l'ottimo articolo: Recalcati sbaglia: l’odio di oggi non nasce dalla religione - Tempi .
Prima Lettura Non chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani.
Dal libro del profeta Osèa Os 14,2-10
Il Signore cerca il dialogo col suo popolo, e la sua felicità. Con il peccato originale e la degradazione ulteriore, l’uomo non sa più cosa sia la verità e il vero bene. Lo deve imparare da Dio che è Verità e anche un Padre capace di educare in un cammino progressivo, appoggiato fin dall’inizio sulla sua fedeltà indefettibile e onnipotente. Non ci sono altre vie, altre voci da ascoltare anche se il Signore parla per mezzo di numerose persone, mandando “con assidua premura tutti i miei servi, i profeti”. Per cui Gesù può - e deve - dire parole che rassicurano totalmente chi lo segue, e possono apparire molto pesanti e minacciose per chi vuol seguire “ispirazioni” più o meno “mistiche”, “dettate dalla Madonna”, dalle “anime del purgatorio” e via dicendo ma che contraddicono la Scrittura e le indicazioni della Chiesa. Gesù dice : “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”.
Quindi ciò che non è in Cristo viene dall’avversario.
Ma appunto il demonio non rimane zitto e fa disinformazione, travolge la verità e propone la sua propaganda, calunnia usando i suoi servi e profeti più o meno consapevoli. Tutti i mezzi sono buoni per seminare il dubbio: “Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo”.
Vediamo che la storia della disinformazione è vecchia e siamo invitati a non lasciarci sviare in nessun modo, specialmente oggi dai messaggi sui Social.
Raccomandava già san Paolo : “Ora vi preghiamo, fratelli, … di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, ….. Nessuno vi inganni in alcun modo! … ” (2 Tessalonicesi 2, 1-3). “Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia contro di voi!” (2 Corinzi 13, 5). “esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono”. (1 Tessalonicesi 5, 21). “Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato per mezzo della grazia,... ” (Ebrei 13, 9).
State attenti fratelli, camminate con la Chiesa e la Dottrina sicura. Non serve a nulla sapere “segreti” o accumulare candele benedette o altri mezzi e “preghiere potenti”. Serve invece raccogliere con Cristo, convertirsi e camminare umilmente con la Chiesa.
Prima Lettura Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio.
Dal libro del profeta Geremìa Ger 7,23-28
Come popolo, gli ebrei sanno di aver dato all’umanità un contributo enorme, in tutti i campi della civiltà e della scienza e i dati storici lo confermano. Uno su tutto la percentuale di Premi Nobel in proporzione al numero degli ebrei, ma non solo. E sanno che questo essere “il solo popolo saggio e intelligente" o il più intelligente o almeno uno dei più intelligenti per non offendere nessuno, viene dalla loro alleanza con il Dio di Abramo e il metodo trasmesso di generazione in generazione di scrutare con libertà la Scrittura e le tradizioni di saggezza che ne sono derivate. Tramite la Chiesa i popoli pagani - cioè noi - hanno ricevuto questa saggezza ma sembra che ne facciamo poco uso nella vita delle nostre famiglie, nell’educazione dei figli e nelle comunità cristiane. Eppure anche per noi vale questa ingiunzione: “Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli”. Non si tratta di fare di tutti intellettuali, ma di istruire nel Signore. Certamente gli ebrei hanno sempre insegnato a tutti quelli che potevano, a leggere e scrivere anche in tempi in cui grandi re e sovrani erano analfabeti (Carlo Magno era analfabeta). D’altra parte c'è posto nel popolo di Dio e nelle sue Assemblee per il neonato e per il minorato mentale come lo sottolinea il rito della Pasqua. Però Jean Marie Lustiger, benché nato in una famiglia ebrea non praticante, aveva chiaro i punti essenziali della sua identità di ebreo, le promesse di Dio e la missione del suo popolo. Quando ha letto un Nuovo Testamento ha potuto comprendere subito che questi annunciava che le promesse fatte ai Padri si erano compiute. L’impegno nel formare le nuove generazioni a istruirsi è soprattutto però educazione del cuore. La Scrittura, la Storia della Salvezza hanno dei punti cardini, delle chiavi che tutti devono conoscere ma sono un oceano di ricchezza e si tratta del pane di cui vive l’uomo, si tratta di nutrire il cuore. La Bibbia non fa corsi biblici! È una parola viva ed efficace che ti cerca perché tu sappia che non sei solo, è Dio che vuole fare alleanza con te.
Prima Lettura Osserverete le leggi e le metterete in pratica.