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giovedì 16 ottobre 2025

DILEXI TE! LA CONTINUITÀ TRA PAPA FRANCESCO E PAPA LEONE, NELLA TRADIZIONE DELLA CHIESA/ 16-10-2025.



Dopo l’Enciclica “Dilexit Nos”, del 24 ott 2024 sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo, Papa Francesco preparava una nuovo documento. Papa Leone l’ha ripreso e con alcune sue considerazioni, l’ha firmato e pubblicato. Così abbiamo ricevuto il 9 ottobre scorso una stupenda Esortazione Apostolica “Dilexi Te” (ti ho amato), sull’amore verso i poveri. Vedo una grande provvidenza in questo. Se l’avesse pubblicata Papa Francesco, benché ci siano in quel testo numerosissime citazioni della Scrittura, del Magistero dei Padri della Chiesa e dei Papi, menzione dei vari carismi di carità fioriti lungo i secoli nella Chiesa, egli sarebbe stato accusato di "comunista", “modernista”, e via dicendo. Invece, firmata da Papa Leone che appare a molti più conservatore, non terzomondista, le accuse sono meno forti, anche se non sono mancate. E quel testo a quattro mani tra Papa Francesco e Papa Leone indica una felice continuità tra loro, che è la continuità della Tradizione della Chiesa stessa. 

mercoledì 15 ottobre 2025

VERA CULTURA CONSISTE NEL SEPARARE LA VERITÀ DALL'ERRORE / 48. NICEA, Gesù Cristo, ... n. 84.



2.2. Un evento culturale e interculturale

84. Se l’evento Gesù Cristo rinnova il pensiero ricreandolo secondo un evento di Sapienza, esso rinnova e purifica, feconda e dilata ugualmente la cultura umana. Di fatto, il Concilio di Nicea, che traduce in parole la fede cristiana per la Chiesa diffusa tra tutte le nazioni nella lingua greca e adottando un termine sorto dalla filosofia greca, costituisce indubbiamente un evento culturale. È necessario che la fede assuma la cultura umana, come assume la natura umana, in quanto sia la natura che la cultura sono elementi costitutivi dell’essere umano, e perciò sono inseparabili. «L’essere umano è sempre culturalmente situato»,[136]ci ricorda Papa Francesco. Poiché l’uomo è un essere relazionale e sociale che si inscrive nella storia, è attraverso la cultura che egli arriva alla pienezza della sua umanità.[137]Per di più, la Rivelazione, che stabilisce la comunione tra Dio e l’essere umano, ha bisogno di destinatari che abbiano una loro consistenza propria per poterla accogliere in piena libertà e responsabilità. Da qui l’elezione del popolo delle dodici tribù di Israele, che ha dovuto distinguersi da tutti gli altri popoli e imparare laboriosamente a separare, dapprima per conto proprio, la verità dall’errore. Da qui Gesù Cristo, in cui il Figlio di Dio si fa veramente uomo, un Ebreo, un Galileo, la cui umanità porta i segni culturali del percorso storico del suo popolo. Da qui la Chiesa, costituita a partire da tutte le nazioni. Così, appoggiandosi sul principio tomasiano per il quale «la grazia suppone la natura», e ampliandolo, Papa Francesco aggiunge: «La grazia presuppone la cultura e il dono di Dio si incarna nella cultura di coloro che lo ricevono».[138]

DOBBIAMO RIPENSARE L'ONNIPOTENZA DI DIO / 47. NICEA, Gesù Cristo,... n. 83



83. Analogamente a ciò che accade quando si tratta di entrare nel “pensiero di Cristo”, l’allargamento dell’ontologia e dell’antropologia implica una conversione e può imbattersi nella resistenza del pensiero, abituato ai suoi limiti. L’evento di Sapienza obbliga a tenere in considerazione non solo “l’analogia della creazione” ma anche “l’analogia della carità”. Di fronte alla kenosi dell’incarnazione e della passione di Cristo, davanti alla sofferenza e al male che toccano l’umanità, lo spirito umano si imbatte nei suoi limiti. S’impone la questione: perché il Padre onnipotente sembra dapprima aver osservato dall’alto la via crucis del Figlio sofferente e non ha agito se non dopo la sua morte? Perché non ha esaudito immediatamente la preghiera dell’Orto degli Ulivi, presentata col sudore di sangue per la paura: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice!» (Mt 26,39b)? 

NULLA TI TURBI / Santa Teresa d'Avila, 15 ottobre 2025



NADA TE TURBE, NADA TE ESPANTE, DIOS NO SE MUDA. LA PACIENCIA TODO LO ALCANZA QUIÉN A DIOS TIENE, NADA LE FALTA, SOLO DIOS BASTA!

Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, Dio non cambia. La pazienza tutto ottiene. Chi ha Dio, nulla gli manca, solo Dio basta! 

martedì 14 ottobre 2025

VA FRANCESCO E RIPARA LA MIA CHIESA CHE, COME VEDI, CADE IN ROVINA / San Francesco santo di riferimento della nostra parrocchia. 14 ottobre 2025


La nostra parrocchia ha scelto san Francesco come santo di riferimento per questo nuovo anno pastorale. Una scelta felice, non condizionata dal ripristino del 4 ottobre come festa nazionale, ma provvidenzialmente abbinata a questa decisione. 

“Va Francesco, e ripara la mia Chiesa che, come vedi, cade in rovina”, fu la chiamata  ricevuta da Francesco nella piccola chiesa di san Damiano. Come mai la Chiesa, per il Signore, stava cadendo in rovina? Era ovunque, con vescovi, clero e chiese e una grande quantità di religiosi e religiose. Tutti nel popolo erano sacramentalizzati, cioè tutti ricevevano i sacramenti dell'Iniziazione (Battesimo, Cresima, Prima Comunione), tutti erano sposati in Chiesa e il divorzio non esisteva. C'erano messe ovunque e con grande frequenza di popolo. Mi pare che in quell’epoca si impose la confessione almeno per Pasqua, il cosiddetto “Precetto Pasquale”. Quasi tutti ricevevano l’Unzione degli infermi e molto spesso il parroco vegliava il morente durante tutta la sua agonia. C'erano feste religiose, processioni, ecc. Inoltre i Papi dell’epoca di Francesco, Innocenzo III, e soprattutto Honorio III e Gregorio IX, erano Papi zelanti. Come mai allora la Chiesa stava cadendo in rovina, come confermò anche il sogno di Honorio III? 

lunedì 13 ottobre 2025

IL MESSAGGIO DI FATIMA E LA PACE / 13 OTTOBRE 2025



Oggi ricordiamo la Vergine apparsa a Fatima per l'ultima volta, presentandosi come Vergine del Rosario. Papa Leone ha chiesto specialmente a tutti di pregare il Rosario ogni giorno in questo mese di ottobre per la Pace, e ha guidato lui stesso questa preghiera sabato, durante la Veglia in preparazione al Giubileo delle comunità e gruppi mariani. (Sabato 11, era anche l’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, così disatteso da molti e avversato anche da altri). 

Di fronte al dramma della guerra la riflessione del Vescovo Shevchuk, Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nella sua semplicità ci illumina e sprona. «In Ucraina la pace non è solo una parola, un accordo fra i potenti che un giorno decidono di non attaccarsi a vicenda: la pace è lo spazio della vita, dell’armonia, dove l’esistenza umana ha la possibilità di essere conservata e sviluppata». Perché «senza la pace non c’è cultura, non c’è civiltà, non c’è umanesimo, non c’è futuro». 

sabato 11 ottobre 2025

ESSERE PIÙ FELICE DELLA VERGINE MARIA? / San Giovanni XXIII, 11 ottobre 2025.



Oggi la Chiesa ricorda san Giovanni XXIII, il grande Papa della "Oboedientia et Pax”, Obbedienza e Pace. Era il suo motto episcopale e il filigrana, il filo conduttore della sua vita. Per lui questo significava praticare l’obbedienza e promuovere la pace. Ma significava anche, nella sua grande e genuina fede nel Signore e quindi nella Chiesa, che obbedire alla Chiesa, ai Superiori legittimi, era fare la volontà di Dio. Questo l’ha portato ad accettare gli incarichi senza mormorare anche quelli meno prestigiosi. Era Nunzio in Bulgaria, una nazione che contava solo 80.000 cattolici in un mare di ortodossi e lui lo chiamava “un popolo considerevole”, due grosse parrocchie… 

La sua obbedienza non gli ha vietato di essere innovatore e anche audace in tante occasioni, perché anche i Superiori sono nelle mani di Dio e da un’altra parte si fa più facilmente fiducia a qualcuno di cui si conosce la fedeltà, l’affidabilità. Da Papa poi, la sua docilità allo Spirito Santo esplose con iniziative e uno stile totalmente innovatori per la maggior parte della Chiesa, che si erano formati lungo tutta la sua vita, nello studio, ma soprattutto nei contatti reali favoriti dalla sua umiltà personale e dai posti poveri e periferici dove era stato e dove non si faceva carriera. Egli è ricordato oggi perché l'11 ottobre 1962 egli apriva il Concilio Vaticano II che aveva convocato e che permise alla Chiesa di parlare il linguaggio del Vangelo in modo più fedele sia alle fonti che ai problemi del mondo attuale.

Il Vangelo di oggi ci ricorda dov'è la vera beatitudine: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». Beati quelli che credono che Dio è onnipotente e cercano la Pace nell’obbedienza alla Parola nella Chiesa che è, con i limiti dei suoi membri umani “la casa di Dio, [che è] la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.” ( 1 Timòteo 3, 15). Se sei di coloro che ascoltano con fede e amore la Parola di Dio nella Chiesa, sarai più felice della Vergine nella sua maternità umana! Infatti Gesù dichiara beata sua Madre perché discepola fedele.