sabato 28 settembre 2024

SUGGERIMENTI PER L'AMBIENTALE SEGUENDO IL CONCILIO / 02



Altri tre suggerimenti per l'ambientale ispirati alla Sacrosnactum Concilium: 

  Fratelli e sorelle, Cristo risorto è veramente presente in mezzo a noi, vivo, Signore, vincitore della morte! Metti gli abiti della festa! Gesù è presente nella persona del ministro, perché è lui stesso che, « offertosi una volta sulla croce, offre ancora se stesso tramite il ministero dei sacerdoti ». Gesù è presente nel pane e vino consacrati! È presente nella sua parola, perché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura. È presente infine in noi quando preghiamo e lodiamo: « Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro » (Mt 18,20).

Infatti per compiere l’opera della nostra salvezza, che glorifica Dio e santifica gli uomini, Cristo associa sempre a sé la Chiesa, sua sposa amatissima, la quale l'invoca come suo Signore e per mezzo di lui rende il culto all'eterno Padre. Giustamente perciò nell’Assemblea Eucaristica, corpo mistico di Gesù Cristo, cioè il capo e le sue membra, noi qui presenti esercitiamo davvero la funzione sacerdotale di Gesù Cristo. Perciò ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun'altra azione della Chiesa ne uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado. Ringrazia il Signore che ti ha voluto parte di questo mistero di salvezza, prendi coscienza della tua dignità di Figlio di Dio, chiedi al Signore di farti crescere nel suo amore fino alla piena statura di Cristo. Iniziamo questa celebrazione! (SC 7).

venerdì 27 settembre 2024

SAN VINCENZO DE PAOLI OGGI SI IMPEGNEREBBE PERCHÉ TUTTI CONOSCESSERO LA SCRITTURA E IL CONCILIO VATICANO II / San Vincenzo De Paoli, 27 settembre 2024

Sigillo della Congregazione della Missione 
fondata da San Vincenzo De Paoli:
"Evangelizare pauperibus misit me"
Mi ha mandato ad evangelizzare i poveri,
(Luca 4,18).



Oggi la Chiesa ricorda il grande santo Vincenzo De’ Paoli ((1581 – 27 settembre 1660). Quando nacque, il Concilio di Trento era concluso da poco (1545 - 1563). Crebbe durante le guerre di religione che opponevano cattolici e protestanti, ma soprattutto nobili che appartenevano a l’uno o l’altro schieramento e portavano avanti i loro progetti di potere. Ci furono 8 periodi di conflitto aperto tra il 1562 e il 1598, che lasciarono la Francia totalmente devastata. Gli strascichi sulla popolazione durarono molto a lungo. Alla fine della sua vita visse ancora i dieci anni della fronda (1648 - 1659), ribellione dei più abbienti contro le nuove tasse che li colpivano. È conosciuto come il santo della Carità. Ma cosa significava carità per san Vincenzo De Paoli? Lo voglio presentare con due testi, estratti dalla Liturgia delle ore, il primo dall’Ufficio delle Letture di ieri, il secondo dalle Lodi di oggi: 


Dal «Discorso sui pastori» di sant’Agostino, vescovo

    «Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti di Israele» (Ez 34, 13).  

giovedì 26 settembre 2024

CHE BUONA NOTIZIA ANNUNCIANO GLI APOSTOLI SE GESÙ NON È ANCORA RISORTO? / Mercoledì XXV sett. T.O., pari, 2024.


Oggi dal libro dei Proverbi due consigli molto salutari. Il secondo mi aiuta da molti anni. Il primo dice che la Parola di Dio è totalmente vera, è scudo, deve essere accolta integra, “sine glossa”. “Sine glossa” è un’espressione resa famosa da san Francesco e significa “così com'è”, integralmente, senza distorsione né diminuzione. Sono cresciuto con la bellezza di questa frase. Infatti se non cerchiamo di vivere il Vangelo fino in fondo a che serve? Forse Gesù ha sbagliato? Forse era una persona buona ma esagerata, poco realista? Al tempo di san Francesco tutti erano credenti, battezzati, ma, come oggi, erano cristiani senza necessariamente aver fatto l'esperienza di un vero incontro con Gesù risorto, l’esperienza della conversione. Il Vangelo era visto dai più come una legge, non molto conosciuta, e soprattutto impossibile da vivere fino in fondo, per cui lo si riduceva alla misura delle forze umane.

Infatti se riteniamo per scontati l’incontro con Cristo risorto e la sua grazia, e soprattutto senza importanza, il Vangelo è solo un libro che, nell’impostazione moralista naturale a tutti gli uomini, diventa una raccolta di comportamenti che bisogna sforzarsi di compiere. Si cerca allora di compiere “buone azioni”, sacrifici, per ottenere grazie “pagandole” (tot meriti, tot grazie) oppure per preservarsi dal giudizio di Dio come ci si preserva dal giudizio dei genitori, degli insegnanti. Questo fondo moralista senza la grazia, snatura completamente la Via che Gesù ha aperto all’umanità. E se i nostri miglioramenti, i nostri comportamenti buoni suscitano soddisfazione in noi, ammirazione e approvazione negli altri, non salvano affatto, non vincono il potere della morte, non liberano. “"Non prendere, non gustare, non toccare"? Sono tutte cose destinate a scomparire con l'uso, prescrizioni e insegnamenti di uomini, che hanno una parvenza di sapienza con la loro falsa religiosità e umiltà e mortificazione del corpo, ma in realtà non hanno alcun valore se non quello di soddisfare la carne". (Colossesi 2,21 - 23; vedi anche Galati 6, 12-14). 

Infatti gli apostoli “uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni”. Annunciare solo regole di comportamento e di penitenze e sacrifici non sarebbe una Buona Notizia! Ma, poi quale Buona Notizia annunciano se Gesù non è ancora morto e risorto? Annunciano il Regno di Dio: Dio sta per soccorrervi, salvarvi, instaurare il suo Regno di felicità, preparate i vostri cuori, siate pronti ad accoglierlo! È una Buona Notizia! Il Vangelo che annunciamo dopo la Risurrezione è ancora più potente perché il Regno è entrato definitivamente nella Storia, incarnato nella vita di Gesù nostro fratello, che ci comunica il suo Spirito. Purtroppo ancora oggi in molte parrocchie l’annuncio del Kerigma e della conversione viene trascurato o messo in secondo piano. 


Non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane.

Dal libro dei Proverbi Prv 30,5-9

martedì 24 settembre 2024

PRECISAZIONI SULLE FRASI DEL PAPA A SINGAPORE. IL PAPA CORREGGE IL TIRO? / 24 SETTEMBRE 2024.




Per una volta sono d’accordo con un articolo della Nuova BQ, nel contenuto e anche nel tono  (Fernández "corregge" il Papa sulle religioni - La Nuova Bussola Quotidiana  ).

A Singapore, in un incontro interreligioso con i giovani (Viaggio Apostolico a Singapore: Incontro Interreligioso con i giovani nel “Catholic Junior College” (13 settembre 2024) | Francesco), il Papa ha toccato vari argomenti: amore coraggioso per la verità, necessità della critica costruttiva, accettare il rischio di sbagliare, avere rispetto per l’altro, capacità di dialogo. In particolare ha detto: 

"Una delle cose che più mi ha colpito di voi giovani, di voi qui, è la capacità del dialogo interreligioso. E questo è molto importante, perché se voi incominciate a litigare: “La mia religione è più importante della tua…”, “La mia è quella vera, la tua non è vera…”. Dove porta tutto questo? Dove? Qualcuno risponda, dove? [qualcuno risponde: “La distruzione”]. È così. Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio. Sono – faccio un paragone – come diverse lingue, diversi idiomi, per arrivare lì. Ma Dio è Dio per tutti. E poiché Dio è Dio per tutti, noi siamo tutti figli di Dio. “Ma il mio Dio è più importante del tuo!”. È vero questo? C’è un solo Dio, e noi, le nostre religioni sono lingue, cammini per arrivare a Dio. Qualcuno sikh, qualcuno musulmano, qualcuno indù, qualcuno cristiano, ma sono diversi cammini". 

lunedì 23 settembre 2024

COSA PENSO DI MEDJUGORJE E DELLA NOTA DEL DICASTERO. / 23 settembre 2024.



Qualche giorno fa il Dicastero per la Dottrina della Fede ha emanato una Nota sul “fenomeno spirituale Medjugorje”. Non si pronuncia sulla sua provenienza celeste o meno ma concede un “Nihil Obstat” al culto della “Regina della Pace” per la sostanziale ortodossia dei “messaggi della Madonna” ai presunti veggenti e la bontà dei frutti spirituali legati a Medjugorje.

Sono mesi ormai che questo Dicastero emana altre Note per altri luoghi di presunte apparizioni mariane, finora senza riconoscimento ufficiale. Per esempio il 22 agosto scorso è stato il turno di Pellevoisin nella diocesi di Bourges (Francia). Conoscevo solo il nome come luogo di apparizioni mariane. La Nota del Dicastero esamina il messaggio semplice e ricco insieme, e la vita santa della veggente. Nel 1876, la Vergine risponde ad una sua richiesta di guarigione da vari mali per essere in grado di soccorrere la sua famiglia poverissima.

domenica 22 settembre 2024

GESÙ CI VUOLE AMBIZIOSI / XXV Dom. T.O., B., 2024



“Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli”. Gesù sa che per le cose spirituali ci vuole silenzio, calma. Prendi tempi di silenzio ogni giorno per il Signore, per meditare con la Parola di Dio sul senso della tua Vita? Cerchi il silenzio del cuore che ti mette in ascolto di Dio? I cellulari ci rubano spesso il dialogo con Dio e con gli altri, ci rubano le relazioni vere.

“Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo”. Gesù parla dell’essenziale della sua missione, dell’essenziale della fede cristiana che la rende diversa da tutte le fedi delle religioni. Ma non comprendevano, come noi, il Mistero pasquale, avevano, come noi, paura della morte, della croce e non osavano fare domande. I Santi invece meditavano la croce. Meditavano la sofferenza dei condannati, dei poveri, di coloro che subiscono violenza e ingiustizia, e nei quali Gesù si è identificato. Meditavano la sofferenza del Giusto e il suo amore sconfinato che lo ha portato a salire sulla croce per noi. Meditavano la potenza dell’amore e della fiducia nel Padre che lo ha fatto risorgere. Troppe volte la nostra preghiera, la nostra meditazione esclude la croce e la risurrezione.

“«Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande”.  Non capivano il discorso di Gesù ma invece di approfondire, parlano d'altro. E si vergognano adesso. Uno dei motivi della loro vergogna può essere che per loro essere ambiziosi è peccato. Invece è tutto il contrario. Gesù ci vuole immensamente ambiziosi. Ma l’uomo si realizza donandosi, non scavalcando gli altri. 

“Sedutosi”. È l'atteggiamento del maestro che siede sulla cattedra. È un richiamo anche per noi all’importanza dell’insegnamento che sta per dare Gesù.

“«Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».E preso un bambino, e, abbracciandolo”. È bello contemplare l’affetto naturale di Gesù per il bambino, e il suo dargli importanza come persona. Ma come simbolo il bambino non rappresenta un modello di comportamento. Al contrario, il bambino nella società del tempo afflitta da molta mortalità infantile, è il meno importante: non si sa se sopravviverà, non ha ancora forza, abilità, sapienza. 

Osiamo essere ambiziosi anche se abbiamo perso tanto tempo nella nostra tiepidezza o nei peccati. Puoi sempre essere l’ultimo e il servo di tutti, o fare a gara per esserlo. Comincerà ad indebolirsi questo tuo orgoglio demoniaco che non ti fa accettare nessuna umiliazione in comunità. E sarai grande.  


Prima Lettura  Condanniamo il giusto a una morte infamante.

Dal libro della Sapienza  Sap 2,12.17-20   

sabato 21 settembre 2024

PER CAMBIARE TE STESSO E IL MONDO: ALZATI E SEGUI GESÙ / San Matteo 21 sett. 2024.


Questa mattina c'è stato il funerale del ragazzo ucciso dal coetaneo che ha travolto volontariamente il suo motorino con la macchina, ferendo gravemente l’altro. Ne abbiamo già parlato (La Gioia del Vangelo: OMICIDIO ... ). Lo abbiamo affidato assieme alla sua famiglia alla misericordia del Signore che sappiamo essere infinitamente potente. Il funerale si è svolto sul grande parcheggio. Forse duemila persone. Un lutto che ci tocca profondamente tutti. Diciannove anni. Un ragazzo morto e tante vite devastate. Corrado è stato vittima di un gesto che il GIP ha qualificato di volontario. Io spero sempre nelle circostanze attenuanti. 

Il Vangelo di oggi mi ricorda che Corrado è stato anche vittima indiretta, assieme a tante persone a Marano, in particolare giovani, di una mentalità senza speranza.

Matteo il pubblicano era consenziente ma anche vittima. Perché faceva il collettore delle tasse sfruttando soprattutto i più deboli? Forse ci è entrato un po' per caso, un po' per volta. Quello che è sicuro però è che questa vita riempiva il suo tempo ma non il suo cuore. Guadagnava soldi certo. Poteva permettersi tanti banchetti. Ma in cambio suscitava l’odio del suo popolo. Era forse temuto ma non amato. E sapendo di non seguire la sua coscienza, in fondo non era amato da sé stesso. Probabilmente si giustificava: “se non lo faccio io, lo farà un altro al mio posto. Gli altri non sono migliori di me. Ormai mi sono abituato a un certo lusso. Come cambiare? E quale motivo profondo sufficiente avrei per farlo ? Magari qualche giorno lo farò. Ma oggi non me la sento. Almeno mi godo i miei beni….”

Gesù incontra questa mentalità, queste vite piene di tanti falsi valori e occupazioni, di tante schiavitù, specialmente riguardo a quel padrone terribile che è la ricchezza. La ricchezza, goduta o sognata, che non è mai abbastanza, che significa esistenza, potere, rispetto, ma anche combattimento perpetuo contro chi vuole rubartela, significa cura, paura e sfida … La ricchezza che è vita insomma, anche se poi è una vita insufficiente. Tutti schiavi di quel padrone che non ci fa accorgere che servendo lui non possiamo servire Dio in spirito e verità. La ricchezza che dissimula la sua nudità col rumore, con la religiosità esteriore, con qualche elemosina o buona azione che tutti devono notare, con qualche preghiera, qualche devozione particolare … La ricchezza non permette mai di ripartire da Dio. 

Questa mentalità esiste anche tra noi come in tutto il mondo. Porta all’oscurità, si nutre di vanità e apparenza, eccita le passioni e l’orgoglio, ma non dona speranza. Eventualmente porta alla morte.  

Ecco che viene Gesù oggi e dice: "«Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì".

Contro la mentalità che c'è anche a Marano, per avere la forza di aprire gli occhi su quello  che siamo, la forza di rompere le catene delle nostre schiavitù, devi alzarti e seguire Gesù. Marano, come il mondo intero, ha bisogno che altri si alzino oggi e seguano Gesù come Matteo. Gli affidino la loro vita. Si lascino toccare il cuore. Affinché la morte di Corrado che è fin troppo reale non rimanga inutile. Gesù ha amato Matteo. “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Gli ha offerto non una vita di sacrifici ma una vita con la vicinanza e l’amicizia di Dio, una vita che valeva la pena, apriva i suoi orizzonti, poteva riempire il suo cuore. 


Prima Lettura  Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni  Ef 4,1-7.11-13

OMELIA PER UN TRIGESIMO.

Cosa ci direbbe il nostro fratello di fronte a queste letture? Direbbe la verità. Direbbe: vi ho voluto bene e vi voglio bene. Ma adesso meglio di prima, perché sto di fronte alla Luce vera e vedo molte cose che prima non vedevo.

La prima cosa che ho capito è che il Signore mi ha amato e aiutato fino alla fine, con la sua misericordia. E come ha amato me, ama anche voi. Dio è solo amore e misericordia.

Qualcuno di voi forse dice: ma Dio c'è? Io vi chiedo: Se Dio non c'è, che senso ha la vita? Qualcuno pensa: c'è solo questa vita, bisogna approfittarne. Sì c'è solo una vita, ma è eterna. Pensateci seriamente. Avete visto che si può morire in pochissimo tempo. E devi lasciare tutto. Porti via solo il tuo cuore. Se hai fatto il bene devi lasciare ciò che hai ma ti porti nel cuore il bene che hai fatto. E quel bene rimane. Se hai fatto il male, perdi ciò per cui hai fatto il male, ma ti porti nel cuore davanti a Dio il male che hai fatto e ne devi rispondere a lui. Quelle cose o persone nelle quali avevi messo il tuo cuore non ti hanno salvato, mentre potevi cercare Dio e vivere più felice, essere già nella luce fin dalla vita terrena.

I martiri che celebriamo oggi hanno scoperto in Cristo un Amore universale, eterno, molto più bello, alto e sicuro dei legami terreni. E hanno voluto seguire Gesù malgrado le resistenze delle loro famiglie, del loro ambiente, della società in cui vivevano. Per questo sono stati accusati di andare contro le tradizioni, sono stati perseguitati e uccisi. Ma sapevano che questa vita terrena senza Dio è breve, insicura, limitata, dove il male lotta contro il bene per prevalere. E vivendo l’amore di Cristo e l’amore per Cristo hanno capito che iniziavano una vita nuova, libera dal male e dalla morte e che si effondeva anche sugli altri. Alcuni pensano che il Cristianesimo sia una tradizione in mezzo ad altre. Battezzano i loro figli perché in fondo è la nostra tradizione. Il Cristianesimo non è questo. È l’incontro con Dio, con il vero Padre della nostra vita. È la vittoria sulla morte. Gesù è risorto, Gesù è Dio. A lui, noi tutti dobbiamo rendere conto. Questo sto comprendendo adesso e vi chiedo perdono per tutti gli errori che ho fatto. Imitate le cose buone che ho fatto, il bene vero che vi ho voluto, non imitate i miei errori, imparate da Cristo e dal Vangelo a vivere meglio di come ho fatto, ad amare meglio di come ho amato. 

Siete qui per pregare per me affinché io possa entrare nella Luce piena. Pregate per me! E io pregherò per voi perché comprendiate fin da adesso ciò che io non ho compreso quando stavo sulla terra. Se Cristo non fosse risorto io sarei perduto. E che senso avrebbe il vostro stare in chiesa questa sera? Ma Cristo è morto per me sulla croce, affinché io non vada perduto e  possiamo rincontrarci un giorno.  Gesù è venuto a spezzare il potere del male, a ridurre all’impotenza i demoni che ci legano, come per Maria Maddalena. I santi erano come noi. Da soli non ce l'avrebbero fatta. Ma si sono appoggiati al potere di  Cristo. Egli manifesta la sua potenza nella nostra debolezza. Con lui si può essere fedeli, affidabili, combattere il peccato e vivere nella gioia perché sperimentiamo la sua fedeltà. 


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi  (1Cor 15,12-20)

giovedì 19 settembre 2024

SUGGERIMENTI PER L'AMBIENTALE DALL'INSEGNAMENTO DEL CONCILIO / 01.


Spesso nelle parrocchie c'è l'usanza che un lettore o il diacono faccia un'introduzione ambientale alla Messa. È una cosa molto buona. Però noto che troppe volte si riduce a un'introduzione alle Letture e non alla Celebrazione che è molto più delle Letture. Rileggendo la Sacrosanctum Concilium, la Costituzione sulla Liturgia del Concilio Vaticano II, ho estrapolato questi suggerimenti per ambientali, indicando il paragrafo dal quale li ho tratti. Spero che possa essere utile. 

01.Fratelli e sorelle, nella liturgia, specialmente nella Celebrazione eucaristica che stiamo per iniziare «si attua l'opera della nostra redenzione». Mangiando il pane della Parola e il Corpo di Cristo hai la vita eterna, come ha promesso il Signore. Se vivi bene l’Eucaristia non solo hai in te la presenza e lo Spirito di Cristo, ma il nostro modo di vivere l’Eucaristia manifesta agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della Chiesa che è comunione con Dio e tra di noi, amore che si dona gratuitamente e ci indirizza alla città futura, verso la quale siamo incamminati. L’Eucaristia fa di noi un tempio santo nel Signore, un'abitazione di Dio nello Spirito, fino a raggiungere la piena maturità di Cristo. Nello stesso tempo ci fortifica per poter predicare il Cristo. Adesso lasciamo dunque fuori le nostre preoccupazioni, chiediamo al Signore di purificarci dalle passioni e contese, per vivere in modo fruttuoso questa celebrazione. Così molti potranno essere attratti ad entrare nella Chiesa perché ci sia un solo ovile e un solo pastore. Mettiamoci in piedi e celebriamo con gratitudine e vera adorazione. (SC 2). 

mercoledì 18 settembre 2024

CRISTIANI SI DIVENTA, NON SI NASCE ! COME FARE PER DIVENTARLO?



Abbiamo visto che se non si formano cristiani oggi, in futuro non ci saranno più (La Gioia del Vangelo: SE NON SI FORMANO CRISTIANI IN QUESTA GENERAZIONE, ALLA PROSSIMA GENERAZIONE NON CI SARÀ CHIESA ). È un po' come la demografia: solo chi nasce oggi potrà avere quarant'anni nel 2064. Certo il Signore non lascerà morire la sua Chiesa e la conversione può avvenire a qualunque età. Ma nazioni intere hanno visto scomparire le loro Chiese un tempo fiorenti. Il paese nativo di sant’Agostino è diventato Souq Ahràs un paesino musulmano nell’est algerino e Ippona, dove era vescovo, è Annabà, mentre allora quella parte del Nord Africa era tutta cristiana.

E Gesù è molto chiaro (e possiamo dirlo: duro?): i suoi discepoli sono il sale della terra. Ma se il sale perde il sapore “A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini”. (Matteo 5, 13). Ci siamo talmente appoggiati alla tradizione culturale che produceva automaticamente battezzati, iniziati poi all’Eucaristia, matrimoni e funerali celebrati in chiesa, che un professore specialista degli Atti degli Apostoli, prospettando il futuro della Chiesa, dimentica che si entra in essa attraverso la conversione ascoltando il kerigma. 

martedì 17 settembre 2024

OMICIDIO ...


Il luogo dell'urto fatale a Marano.


Ogni giorno i Media ci raccontano di nuovi omicidi, suicidi, omicidio-suicidio. Tragedie e crimini che succedono in ambiente familiare, tra parenti e conoscenti, tra colleghi di lavoro, tra rivali in amore. … Questa volta è successo a Marano. E ci colpisce e ferisce tutti profondamente. Secondo le informazioni ci sono state varie liti tra ragazzi per motivi sentimentali. Uno minaccia anche con armi, fino al perseguimento con la macchina, e percuote a 120 km/h lo scooter degli altri due che sono senza casco. Sbalzati, colui che era il bersaglio principale si salverà, muore invece l’amico. Che desolazione! Ragazzi di diciotto, diciannove anni. Uno è morto! Giovani vite distrutte e famiglie sconvolte, specialmente quella della vittima.

Il responsabile dell’incidente sta in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Mi chiedo perché non si è saputo o potuto imporre a un diciannovenne la necessaria disciplina nell’uso delle armi e nel livello delle liti. È solo una domanda che mi faccio. 

lunedì 16 settembre 2024

COSA È DAVVERO ESSERE CRISTIANO? QUANDO IL PAPA DICE QUELLO CHE DICO IO ... MA MEGLIO / Angelus di Domenica 15 sett. 2024



PAPA FRANCESCO   

ANGELUS

Piazza San Pietro

Domenica, 15 settembre 2024


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Cari fratelli e sorelle, buona domenica!

Il Vangelo della Liturgia odierna ci racconta che Gesù, dopo aver chiesto ai discepoli cosa pensava la gente di Lui, domanda direttamente a loro: «Ma voi, chi dite che io sia?» (Mc 8,29). Pietro risponde a nome di tutto il gruppo dicendo: «Tu sei il Cristo» (v. 30), cioè «tu sei il Messia». Tuttavia, quando Gesù comincia a parlare della sofferenza e della morte che lo aspettano, lo stesso Pietro si oppone, e Gesù lo rimprovera duramente: «Va’ dietro a me, Satana! – gli dice Satana – Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» (v. 33).

Guardando all’atteggiamento dell’apostolo Pietro, possiamo anche noi interrogarci su che cosa significa davvero conoscere Gesù.

domenica 15 settembre 2024

LA FEDE FRUTTO DI UN'ESPERIENZA PERSONALE E LE SUE PROMESSE / XXIV Dom T.O., B, 2024


Ieri avevamo la certezza della salvezza nella potenza della croce di Gesù. Oggi ascoltiamo il terzo canto del servo del Signore. Ci trafigge sempre il cuore contemplare la sua sofferenza. Ma notiamo che la sua dignità rimane intatta. Trattato come un malfattore (Giovanni 18, 30, come anche i suoi seguaci: 2 Tim 2,9), il servo continua a vivere con lucidità e protagonismo. Il suo offrirsi è libero: “Affrontiamoci. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?” In questa tribolazione tragica egli è un uomo libero, perché “Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio”.

Il Salmo esprime tutta l’angoscia ma anche la vittoria di chi sa che camminerà “alla presenza del Signore nella terra dei viventi”.

Gesù vuole che allo stesso modo lo seguano solo persone che accettino di aprire l’orecchio, di darsi una risposta personale su di lui frutto di un’esperienza intima. Quanti oggi sono i cristiani con al massimo risposte giuste su Gesù che però non vengono da un’esperienza personale ma di una lezione di catechismo! Queste risposte rimangono all’esterno e aiutano poco nella vita concreta. Non salvano.

Anche Pietro, illuminato dallo Spirito Santo, comprende chi è Gesù, ma lascia imprigionare questa illuminazione nelle idee preconfezionate che ha sul Messia e il suo Regno. È un credente, un praticante, eppure è un satana, un nemico di Dio!

Colpisce però il discorso di Gesù a tutta la folla. Infatti solo i discepoli stretti sanno che Gesù è il Messia, per tutti gli altri, al massimo è un profeta. Eppure si mostra estremamente esigente, e fa una promessa che esula dall’autorità di un profeta: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». Se è troppo presto per rivelare che egli è il Messia, non è forse altrettanto prematuro mostrarsi così esigente, fare promesse così alte? Gesù ci insegna la via necessaria per cercare la verità. La verità delle cose ma anche la verità di noi stessi. Il peccato originale ci ha enormemente deformati fin nel più intimo. E dai nostri primi anni abbiamo imparato a portare molte maschere. Non dobbiamo rinnegare il nostro essere reale che Dio vuole liberare e far fiorire, ma rinnegare ogni egoismo, ogni paura e protezione fallace, per fidarci della verità. 

Signore chi sei tu, e chi sono io per te? 


Prima Lettura  Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.

Dal libro del profeta Isaìa  Is 50,5-9a

ELEZIONI AMERICANE, GAZA, RELIGIONI: COSA HA DETTO IL PAPA?



Non si riesce più a trovare l’integralità delle conferenze stampa del Papa in aereo nei suoi vari viaggi. Bisogna accontentarsi di alcune parti sotto forma di resoconti giornalistici. Riprendo tre punti. 

ELEZIONI AMERICANE.

Il Papa ha detto chiaramente ciò che ripete costantemente: proteggere la vita significa proteggerla dal momento del concepimento fino al suo termine naturale. Quindi chi sta a favore dell’aborto appoggia un crimine gravissimo. Allo stesso modo chi nega il diritto naturale ad emigrare per cercare una vita migliore che spesso significa sopravvivenza, chi parla di deportare gli immigrati irregolari, di separare bimbi di pochi mesi o anni dai genitori perché essendo nati sul suolo americano hanno la cittadinanza americana e i genitori no, ecc., anche lui è contro la vita. Tra parentesi il Papa con tutta la Chiesa dice che il fenomeno migratorio deve essere guidato per permettere una giusta integrazione. 

sabato 14 settembre 2024

ESALTAZIONE DELLA CROCE. QUALE MESSAGGIO CI DONA LA CHIESA?



Il messaggio che la Chiesa vuole donarmi oggi con la prima lettura e il Vangelo è la salvezza assoluta, gratuita, ottenuta “per sola fide”: chi guarda il serpente resta in vita. Unico Salvatore, ma salvezza totale. Confida nel Signore! Lòdalo perché sei salvo!

La seconda scelta per la prima lettura è il brano della kenosi nella lettera ai Filippesi e mi fa contemplare quanta sofferenza e umiliazione per amore è costata a Gesù la mia salvezza. 

Quanto valore ho agli occhi di Dio! Quale valore infatti può meritare un tale dono di amore? Un Dio che sceglie di abbassarsi fino a morire da schiavo condannato al peggior supplizio!

Come puoi abusare della misericordia di Dio col peccato dicendo: “tanto Dio perdona!”? Come puoi non avere timore di offendere un tale amore? Come puoi non ringraziare e decidere di fare di tutto per vivere nella luce mettendo a servizio del Regno di Dio tutto il tuo cuore, la tua mente, le tue forze? 

Eppure sono tanto lontano dal ricambiare in questo modo e ci sono molte persone che non hanno mai conosciuto l’amore di Dio. Ma il Signore è paziente e fedele. 

San Francesco, alla Verna dove ha ricevuto poi le Stimmate, aveva nel cuore questa preghiera : “Signore, concedimi di conoscere l’eccesso di carità che ti ha portato a voler essere crocifisso tanto amaramente” (cf. Leggenda maggiore di san Bonaventura). 

Con quale spirito parteciperò all’Eucaristia domenicale? 


Prima Lettura  Chiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita.

Dal libro dei Numeri  Nm 21,4b-9

venerdì 13 settembre 2024

LA CHIESA SI ESPRIME SULLA VIOLENZA



Qualcuno ha fatto notare che la Chiesa non si è espressa sulla strage di Paderno Dugnano mentre si esprime su tutto e sempre in campi che le competono meno. 

Chiaramente queste accuse lasciano il tempo che trovano, anche se turbano sempre qualcuno. Ho letto oggi il resoconto dell’omelia del vescovo di Milano Delpini al funerale dei due genitori e del fratello più piccolo: un gioiello di insegnamento pieno di tatto in un momento di così grande dolore. La Chiesa parla. Ma soprattutto la Chiesa si impegna in modo costante e diffuso nel proporre la vita buona del Vangelo, l’aiuto per una crescita umana armoniosa che parta dall’amore di Dio e dal senso globale della nostra vita che è, fin da adesso, vita che vince la morte. La Chiesa propone l’ascolto della Parola di Dio e il dialogo con essa che illumina le profondità dell’animo e della psicologia umani. Questo ascolto diventa salvezza direttamente di fronte alle emozioni e pulsioni potenzialmente distruttrici che ci abitano, perché comprendiamo che non siamo soli, che Dio sa ciò che viviamo e che egli ci propone valori assoluti che ci proteggono dallo smarrimento e ci danno forza. Questo ci salva, trasformandosi in preghiera, spesso drammatica. Chi conosce i Salmi sa quanto il gridare a Dio può partire da situazioni realmente disperate. Ma il dialogo con la Parola diventa anche scuola di dialogo e di ascolto reciproco in famiglia. 

SE NON SI FORMANO CRISTIANI IN QUESTA GENERAZIONE, ALLA PROSSIMA GENERAZIONE NON CI SARÀ CHIESA



Se non si formano cristiani in questa generazione, la prossima non avrà cristiani, e quindi non ci sarà più Chiesa. Questa evidenza è molto seria. Finora la tradizione di cristianità portava i genitori a far battezzare i loro figli, ecc. Ma con quale risultato? 

Può essere chiamato veramente cristiano solo chi crede in Gesù Cristo, aderisce a lui e lo segue. Può essere veramente cattolico o membro vivo della Chiesa a differenza dei membri morti come dice sant’Agostino, solo chi, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, crede a ciò che insegna la Chiesa cattolica e pratica assiduamente i sacramenti e la comunità, nutrendosi della Parola di Dio. Quanti sono allora i cattolici? Nella nostra parrocchia dove i battezzati sono quasi il 100% della popolazione, con questi criteri i cattolici "vivi" sono meno del 10%. Già nel 1958 un giovane Joseph Ratzinger notava che in Germania quasi tutti erano battezzati, ma molti non erano credenti, e chiamava questi ultimi “non Chiesa”. 

mercoledì 11 settembre 2024

CREDI NELLA VITA ETERNA, MORTE, GIUDIZIO, PARADISO, PURGATORIO E INFERNO? / mercoledì XXIII sett. T.O., 2024



Si sa che san Paolo propone a tutti la perfezione indicata da Gesù, ma l'invitare tutti a mettere da parte progetti di matrimonio per consacrarsi al Regno di Dio si scontra con la nostra mentalità comune. Oggi si dice che bisogna trovare l’amore. E quando “finisce l’amore”, ossia finisce l’innamoramento e stare insieme non procura piacere, bisogna ritrovarlo con un altro compagno o compagna, con qualche vita parallela, oppure si cerca di “star bene da soli”. Comunque l’ideale è di conservare la propria vita, soddisfare il proprio egoismo. Tutto il contrario della proposta cristiana. 

martedì 10 settembre 2024

AGLI ALTRI SOLO LE COSE SICURE / La responsabilità del cristiano



“Tra voi potete parlare di tutto. Ai fedeli però la domenica dovete dire solo le cose sicure”. Questa frase, ricordata a memoria, Papa Francesco la pronunciò a Posillipo nel 2019 quando venne alla Facoltà di Teologia per un convegno sulla Teologia nel contesto del Mediterraneo. 

Questo consiglio è molto utile per i preti che fanno l’omelia, che insegnano la fede. Ma lo è anche per tutti i battezzati che come tali sono chiamati a testimoniare la fede nel Signore risorto! 

Dal giorno di Pentecoste dell’anno in cui Gesù morì sulla croce e risorse, la Chiesa cerca di comprendere meglio il senso del Mistero di Cristo e le sue applicazioni nella vita di ogni giorno. Ed è quindi giusto che si possa parlare di  tutto, anche di verità già definite perché si possono vedere da punti di vista nuovi, o svilupparne altri aspetti. 

lunedì 9 settembre 2024

QUANDO VERRÀ IL REGNO DI DIO E LA PACE? / Riflessione sulla prima lettura della XXIII Domenica T.O.,B, 2024


Dal libro del profeta Isaìa

Dite agli smarriti di cuore:

«Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua. 

Meditiamo ancora sulla prima lettura di ieri.

Innanzitutto, ieri ho celebrato in francese e dove l’italiano dice “smarriti di cuore” la traduzione francese dice “les gens qui s’affolent”, cioè “coloro che si lasciano dominare dal panico”. Una traduzione meno letterale di quella italiana (nimaharey-lev) che però mi sembra arricchire la mia comprensione della frase del profeta. 

Il messaggio di Isaia è che Dio non abbandona e la salvezza è vicina. Ma poi le immagini proposte per descrivere questa salvezza suggeriscono una guarigione di tutti da tutti i loro mali, un nuovo paradiso terrestre sorto miracolosamente. 

domenica 8 settembre 2024

APRITI! QUESTO SARÀ LA TUA SALVEZZA ... / XXIII DOM T.O., B, 2024.



"Apriti!" e lo fece udire e parlare. 

Sul piano umano lo sviluppo della persona passa attraverso i suoi sensi. Senza poter parlare e sentire la comunicazione non verbale è gravemente insufficiente. Notiamo con immensa tristezza la diminuzione della comunicazione tra le persone. Si moltiplica il caso di adolescenti che non sanno o non possono comunicare le loro emozioni profonde perché nessuno li ascolta, che non ricevono punti di riferimento, valori da rispettare, non sanno verbalizzare le loro pulsioni e ne diventano vittime assieme alle persone che aggrediscono.

Ma l’uomo non è completo e spesso non si salva nemmeno sul piano umano se non comunica con Dio. 

Si dice al bambino appena battezzato: “il Signore Gesù che fece udire i sordi e parlare i muti ti conceda di ascoltare presto la sua Parola e di professare la tua fede…”.

Molti genitori (padrini, nonni, zii) non sanno come comunicare la fede al loro bambino che non sa ancora parlare, mentre lo devono fare subito, pregando assieme a lui e a tutta la famiglia, insegnandogli i gesti della fede, usando le immagini. Purtroppo sempre di più vediamo arrivare bambini al catechismo che non conoscono nessuna preghiera, e non sanno nemmeno fare il segno della croce (c'è qualche bambino che non lo sa fare nemmeno dopo la comunione, e questo è ancora più scandaloso!). Ma soprattutto gli adulti non comunicano la fede con l’esempio e con la parola come hanno promesso. Non mettono la Parola di  Dio al centro, non aprono il libro delle Scritture ai loro figli perché loro stessi non lo aprono e non saprebbero rispondere alle loro domande. I misteri fondamentali della fede sono pochi e semplici. Quello che conta è fare esperienza della Parola di Dio. L’esperienza poi si comunica facilmente, con parole proprie. Purtroppo per tanti la fede è solo una lezione di catechismo, una cosa da imparare in classe per avere il diploma (la prima comunione, la cresima) che non c'entra con la vita quotidiana, e quindi viene rapidamente dimenticata. Inoltre quasi tutti quelli che mi dicono di pregare non partono mai dalla parola di Dio, né lo ascoltano per un dialogo con Lui. 

Apriti! Ascolta Dio e parla con lui. Ed egli salverà la tua vita! Parla di Dio agli altri e li aiuterai a salvarsi (La Chiesa ha risposte per le tue domande e i tuoi dubbi e in parrocchia siamo sempre a tua disposizione per un aiuto). 


Dal libro del profeta Isaìa

sabato 7 settembre 2024

BIODIVERSITÀ: PAPA FRANCESCO E COP16 GETTANO L'ALLARME. / TEMPO DEL CREATO 2024


Papa Francesco nel lungo viaggio che sta compiendo in Oceania ha parlato della biodiversità, che è minacciata ovunque. La biodiversità sarà il tema della Cop 16 in Colombia che inizierà il 22 settembre prossimo:  “proteggere e gestire in modo sostenibile la biodiversità”. Si considera che in Europa oltre l’80% degli habitat è in cattive condizioni. Occorre, quindi, ripristinare fiumi, foreste, zone umide, praterie, ecosistemi marini e le specie che ospitano. “Gli ecosistemi sulla terra e nei mari sono il fondamento delle economie e delle società. Più della metà della produzione mondiale dipende dalla natura. Quando distruggiamo la biodiversità distruggiamo il nostro sistema di supporto vitale”.

A livello globale più della metà di tutti gli uccelli, mammiferi, rettili, anfibi e pesci sono scomparsi nel giro di soli 50 anni. Questo anno 2024 ha visto un aumento di incendi nel sud dell’Amazzonia per colpa delle multinazionali agricole. Ma l’anno scorso è stata una superficie di foreste pari a metà dell’Italia bruciata nel Canadà. Ecc. Attualmente negli oceani ci sono più di 400 zone morte causate principalmente dal deflusso di fertilizzanti nelle nostre acque. Si stima che ogni anno entrino negli oceani fino a 12 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Un caso particolarmente drammatico, che probabilmente abbiamo potuto osservare direttamente al nostro livello, è il declino degli insetti: il 40% delle specie potrebbe estinguersi nei prossimi decenni, mentre sono la base della catena alimentare. Ora una persona su cinque (i più poveri) dipende dalle specie selvatiche per il reddito e il cibo.

Consiglio di leggere l’articolo da cui ho tratto questi dati, per maggiori informazioni: 

La biodiversità al centro delle politiche ambientali globali - Formiche.net

Preghiamo e agiamo, ognuno al suo livello, da soli o in rete, per preservare e restaurare la vita naturale. 


venerdì 6 settembre 2024

GEREMIA PROFETIZZA LA DISTRUZIONE DEL TEMPIO E RISCHIA LA MORTE ( Ufficio delle letture di venerdì XXII sett. del T.O.)


Tra le pagine molto interessanti del libro di Geremia c'è senz’altro questa, riportata sotto: Geremia profetizza la rovina del tempio se il popolo e i suoi capi non cambiano vita, non si convertono. Tocca un nervo scoperto perché i sacerdoti e i profeti di corte, che lusingano il popolo e il potere, sono i primi responsabili del comportamento del popolo, e la colpa della distruzione del tempio ricadrebbe su di loro in primo luogo. Se Geremia ha parlato in nome di Dio, loro sono stati mentitori da tempo. Anche il popolo che si è appoggiato sulle loro rassicurazioni menzognere viene smascherato. D’altra parte profetare falsamente è punibile con la morte. Comprendiamo la loro reazione violenta contro Geremia e l’enorme tensione che si è creata. 

La pena di morte fa parte del passato. Ma questa Scrittura ci insegna quanto sia importante dire la verità, attenersi ad essa, anche se costa. D'altra parte ci mostra come siamo tutti tentati di metterla da parte o distorcerla. Siamo condizionati dai nostri attaccamenti materiali o affettivi. Infatti Gesù è stato messo a morte! Cerca la verità anche se ti disturba. Liberati da te stesso e dai tuoi condizionamenti!

Un altro aspetto è che esiste tra gli ebrei, già da allora, il processo giusto. Geremia può parlare. Viene ascoltato. E non sarà messo a morte. La Bibbia ci racconta di soprusi, di corruzione di testimoni, e questo stesso capitolo 26 di Geremia riporta un caso di assassinio politico. Ma è radicato nel popolo ebraico l’idea del processo con la possibilità di difendersi per l’imputato, e anche del dover ascoltare la voce profetica che disturba. Che dono sono per noi il popolo ebraico e la Scrittura!   


Geremia è in pericolo di morte  perché ha profetizzato la rovina del tempio

Dal libro del profeta Geremia26, 1-15

UNA CHIESA POVERISSIMA MA VIVA A CUBA. COME MAI?

Messa per strada in Cuba
perché non c'è più la chiesa.



Ho letto con interesse e profitto questo articolo sulla situazione della Chiesa a Cuba (La Iglesia en Cuba requiere ayuda: hay menos acoso político, pero más carestía que nunca - ReL ). Vorrei fare una piccola riflessione ripartendo dalle cifre date alla fine dell'articolo: 

 La Chiesa cattolica a Cuba, in cifre:

- un paese con 10 milioni di abitanti,

- nonostante 65 anni di comunismo, solo il 20% dei cubani si dichiara ateo,

- 374 sacerdoti e 27 seminaristi, distribuiti in 14 diocesi (ossia un sacerdote, attivo oppure ammalato, ogni 27000 abitanti, e 2 seminaristi per diocesi, che sono in media di 700 000 abitanti. A Marano c'è un sacerdote ogni 4-5000 abitanti e ci lamentiamo).

- quasi 500 suore, ma solo 120 sono cubane; quasi 170 religiosi, in maggioranza stranieri;

- circa 3.700 laici e catechisti attivi.

- Dal 2021 sono andate via 11 congregazioni religiose... ma invece ne sono arrivate 10 nuove. 

giovedì 5 settembre 2024

ANDARE O RESTARE? ANNUNCIARE O FORMARE? / Mercoledì XXII Sett. T.O., 2024


Ovunque, Gesù opera meraviglie, guarisce, annuncia. Ma poi subito va altrove mentre tutti vorrebbero fermarlo e sicuramente hanno bisogno di ricevere ancora i suoi insegnamenti per crescere spiritualmente. Infatti san Paolo scrive ai Corinzi: “Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali.”. Ma anche san Paolo che, secondo le circostanze, si ferma molto di più nelle città dove evangelizza e forma le persone giorno e notte, finisce però per andare altrove. Come conciliare le due cose? 

Quando da ragazzo bruciavo spine in campagna, se il terreno era libero attorno, appiccavo il fuoco velocemente in vari punti, lasciandolo estendersi da solo. Questo è l’annuncio, perché chi lo riceve è un figlio di Dio, libero. San Giacomo diceva domenica: “Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza”. (Gc 1, 21). La Parola come un seme ha un dinamismo proprio  che la porta a crescere. Ogni evangelizzatore è un seminatore e la forza dell’annuncio rovescia tutte le prospettive precedenti. Credere che Gesù crocifisso e risorto è la misura di tutte le cose e l’Unico Salvatore e Signore, riorienta radicalmente tutta la vita. Ma come ogni bambino, il cristiano appena convertito è inesperto, non ha discernimento e può essere ingannato più facilmente. Non possiede ancora la virtù provata che nasce solo dalle tribolazioni e dalla pazienza. Bisogna quindi aiutare la comunità a crescere senza errori nel dinamismo dello Spirito. Per questo c'è bisogno di quanti “si affaticano nella predicazione e nell`insegnamento”. (1 Tm 5,17)


Prima Lettura  Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 3,1-9

martedì 3 settembre 2024

IN GIAPPONE NON CI SONO BIDELLI NELLE SCUOLE. COSA POSSIAMO IMPARARE DA QUESTO?


Tanti anni fa lessi un resoconto di viaggio e mi colpì questo particolare: l’autore tornava dal Giappone e lo impressionava il fatto che, di nuovo, anche durante quel soggiorno non avesse trovato sporcizia o una sola cosa fuori posto, fosse un cacciavite dimenticato, ecc. Avevo allora solo notato questa qualità di ordine da parte dei giapponesi. Poco tempo fa ne ho avuto la spiegazione. La dico con un solo esempio:  a scuola non c'è il bidello. Cioè, come scelta di società, i bambini, fin da piccolissimi sono abituati a tenere in ordine non solo le loro cose ma anche, con la partecipazione degli educatori, l’ambiente comune. 

lunedì 2 settembre 2024

IL VATICANO II È "MODERNISTA"? IL MAGISTERO DICE LA VERITÀ?



Concludo oggi sull'accusa di “modernismo teologico” fatta a me e soprattutto alla Chiesa, in quanto “Chiesa del Concilio Vaticano II che ha rovinato tutto! L'accusa si appoggia sulla condanna del Modernismo da parte di Papa san Pio X . Ma questa accusa non sta in piedi. Nel primo post ho presentato l'elenco riassunto delle tesi moderniste condannate da Pio X ( La Gioia del Vangelo: IL CONCILIO VATICANO II È "MODERNISTA", INFEDELE ALLA RIVELAZIONE? ), ossia in modo ancora più sintetico : negazione del carattere divino della Rivelazione e dell’ispirazione divina della Scrittura (post 1 e 2) e negazione che il Magistero possa dire la Verità di Dio. Ecco la risposta in questo terzo post dal Catechismo della Chiesa Cattolica frutto fedele del Concilio Vaticano II. Spero di finire così di dimostrare a chi legge che chi accusa la Chiesa di oggi e chi la segue di essere modernista, non sa cosa sia il modernismo, oppure non conosce affatto il Concilio Vaticano II e i suoi documenti, oppure forse tutt’e due le cose insieme.


III. L'interpretazione del deposito della fede

Il deposito della fede affidato alla totalità della Chiesa

domenica 1 settembre 2024

GESÙ SCIOGLIE I NODI DEL NOSTRO CUORE / XXII Dom T.O., B, 2024




«Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?». Senti e vivi il Signore vicino? È chiaro che solo in paradiso lo vedremo così come egli è. Ma se frequenti la Chiesa da anni dovresti sapere come si riconosce la presenza e la volontà del Signore. Per questo bisogna anche essere attenti e non assorbiti da altro. 

San Giacomo ci sprona invece ad essere “poietài”, “facitori”, “esecutori della parola". San Francesco diceva: “ognuno sa quanto fa”. Infatti è nella fatica del mettere in pratica che si ottiene umiltà, ma non solo: si entra nello spessore della Parola, nella sua ricchezza e gioia, e chi fa questo  “troverà la sua felicità nel praticarla" (Gc 1,25). 

Entriamo nella gioia della Parola, nella comunione reale con Dio attraverso l’accoglienza della Parola "piantata" in noi perché può portarci alla salvezza. C'è un prezzo nel dire la verità, annunciare la Parola, c'è un prezzo nel metterla in pratica, ma il prezzo del tacere, del non metterla in pratica con tutta la buona volontà è molto più alto. Il peso peggiore per l’uomo è la cattiva coscienza, dice uno psichiatra francese. E aggiunge che la formula della felicità si riassume in poche parole: “grazie, ti perdono” (El psiquiatra Megglé tiene la fórmula de la felicidad: «Se resume en dos palabras: gracias y perdón» - ReL). Da cristiani rendiamo grazie innanzitutto a Dio e riceviamo il suo perdono.

Purtroppo molti si accontentano di pratiche esterne, di formule e tradizioni religiose, di chiedere le grazie e il cambiamento degli altri invece del proprio. È più facile fare molte cose anche complicate sulla spiaggia che semplicemente inoltrarsi nel mare. Viviamo sotto lo sguardo di Dio che ci ama e non ci condanna ma ci porta e riporta sulla via della vita. Padre Pio diceva che la sua devozione preferita era lo sguardo di Gesù! Papa Francesco invita spesso a fermarsi e lasciarsi guardare da Gesù. È lui che scioglie i nodi del nostro cuore: “impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”.


Dal libro del Deuteronòmio  Dt 4,1-2.6-8

Mosè parlò al popolo dicendo: