domenica 27 luglio 2025

PERCHÉ DIO CHE È BUONO CI DONA SERPENTI E SCORPIONI? / XVII Dom. T.O., C. 2025.


La prima lettura sottolinea il potere della preghiera di intercessione. È una lotta. Ci sarebbe molto da sviluppare... anche sul versetto 33 che la Liturgia non legge: chi ha interrotto il dialogo? Abramo (non ha più osato), o Dio (nell’equilibrio tra peccato e preghiera non vuole scendere sotto 10 giusti per annullare il castigo)?

So che Un Giusto si è messo da solo davanti al Padre offrendo se stesso come intercessore per salvare tutta l’Umanità e in particolare me. Lo benedico e chiedo allo Spirito di farmi comprendere sempre meglio quale lotta ha combattuto, quale prezzo ha pagato, quanto amore ha avuto. È anche la preghiera che faceva san Francesco salendo alla Verna prima di ricevere le stigmate.

Il Vangelo ci invita a pregare con semplicità: Dio è tuo Padre e sei figlio. Non ci sono formule speciali, cerimonie. Osa il faccia a faccia come il bambino si rivolge a suo padre. Ma cosa chiediamo al nostro Padre? Siamo come questo bambino al quale ho portato dolci che sapevo piacergli. Mi dice: “grazie Sereno perché mi porti sempre schifezze!” Ero scioccato ma mi hanno spiegato subito che il ringraziamento era sincero. Infatti a casa gli dicono: ma vuoi sempre mangiare schifezze, devi mangiare le cose sane!

Parlando ieri di questo Vangelo dove Gesù dice: "Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce?" ho chiesto: ma a Chiara che chiedeva un pesce, il Signore ha dato un pesce o una serpe? (vedi La Gioia del Vangelo: L'ULTIMO SALUTO E RACCOMANDAZIONE DI CHIARA / 24 luglio 2025). La risposta è stata: gli ha dato una serpe. Da lì è partito un dialogo molto serio: difficile accusare Dio di essere cattivo, ma la logica è quella. Non si comprende come possa essere buono in certe circostanze. E Luca ci salva indirizzando la nostra domanda: chiedi lo Spirito Santo! Quello  che facciamo molto poco o senza comprenderlo, senza il necessario abbandono che renderebbe vera ed efficace questa preghiera. Siamo ancora nelle tenebre, chiediamo la luce al Signore.


Dal libro della Gènesi Gn 18,20-32 

In quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».

Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.

Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».

Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque».

Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».


Dal Salmo 137 (138) R. Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo. R.

 Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. R.

 Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile; il superbo invece lo riconosce da lontano. Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita; contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano. R.

 La tua destra mi salva. Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani. R.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési  Col 2,12-14

Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.

Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. 


Dal Vangelo secondo Luca  Lc 11,1-13

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

"Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione"».

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».


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