lunedì 9 giugno 2025

MARIA MADRE DELLA CHIESA, VISTA DA DON BOSCO / Lunedì di Pentecoste 2025

L'immagine di Maria Ausiliatrice
che orna la nostra chiesa
nel periodo della sua festa.


Papa Francesco ha voluto il lunedì di Pentecoste Memoria di Maria Madre della Chiesa per indicare che Lei ci accompagna fin dall'inizio e lo farà fino all’ultimo giorno e si lascia guidare dallo Spirito Santo fino alla sua completa glorificazione, mostrandoci la via della nostra salvezza. 

È l’occasione per presentare una bella catechesi fatta dal salesiano venuto a celebrare con noi Maria Ausiliatrice, sulla sua icona. Infatti è stata dipinta su ordine e con le indicazioni di don Bosco come messaggio ai suoi ragazzi. 

Maria su sfondo di cielo con gli angeli che la attorniano è tradizionale: don Bosco era un evangelizzatore santo e completo. Voleva la santità dei suoi ragazzi partendo dalla loro umanità. Ma è la corporatura di Maria che sorprende e colpisce subito. Don Bosco voleva una Madonna simile alle mamme dei ragazzi, forte, abituata alla vita dura per portare avanti la famiglia e non una donna esile, di stile aristocratico, poco familiare per loro che avrebbe creato un senso di distanza. 

Don Bosco ha scelto i colori dei vestiti della Vergine e del suo Bambino. Colori non corrispondenti con i codici abituali delle icone ma colori vivaci gioiosi: la sua veste non è rossa, ma rosa, un rosa splendente. Il Bambino è vestito di verde e arancione. Una cosa nuova. Se i ragazzi avevano conosciuto parrocchie immobili, fredde verso di loro, quei colori nuovi parlano di una Chiesa diversa, amica, vicina ai loro gusti. 

La forza di Maria si deduce anche da un particolare : ci vuole molta forza per tenere un bambino di questa taglia in quella posizione. Ma questo è secondario. Conta la posizione stessa del Bambino come messaggio ai ragazzi: Egli si protende verso di voi sorridendo. Ed è quasi un ragazzino che potrebbe essere vostro compagno di giochi. 

Ecco come l’amore per il Signore e la Madonna e l’amore per i ragazzi permettono in santa libertà di inventare linguaggi nuovi per esprimere la fede e la devozione. Maria ci aiuti ad essere anche noi santamente creativi. 


Dal libro della Gènesi  Gn 3,9-15.20 

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici!

Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.

Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.  Parola di Dio. 


Oppure:

Dagli Atti degli Apostoli  At 1,12-14 

[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.

Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.

Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.  Parola di Dio. 


Salmo 86 (87)  R. Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!

Sui monti santi egli l’ha fondata; il Signore ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. R.

 Di te si dicono cose gloriose, città di Dio! Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro in essa sono nati e lui,  l'Altissimo, la mantiene salda». R.

 Il Signore registrerà nel libro dei popoli: «Là costui è nato». E danzando canteranno: «Sono in te tutte le mie sorgenti». R.

 

Alleluia, alleluia. Vergine felice, che hai generato il Signore; beata Madre della Chiesa che fai ardere in noi lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Giovanni  Gv 19,25-34

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.  Parola del Signore.


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