sabato 29 giugno 2024

V: NON UCCIDERE. INSEGNATE LORO AD OSSERVARE TUTTO CIÒ CHE VI HO COMANDATO / Funerale di Christopher Thomas Luciani, 28 giugno 2024.


Leggo su Facebook una frase tratta dall’omelia del vescovo al funerale di Christopher Thomas Luciani. E mi sono chiesto: ha detto solo quello? se sì, al funerale poteva dire altro? e soprattutto: cosa farà dopo? Ho
 quindi cercato qualche resoconto più ampio (I funerali di Thomas, il vescovo: "Colpa di tutti". La nonna: "Giovani, cambiate questo mondo marcio" - Quotidiano La Voce). Ecco sotto uno stralcio dell'omelia riportata dall’articolo: 

“Se avvengono questi fatti, se i ragazzi diventano ragazzi incontrollabili, io credo che ci sia una dimensione di responsabilità che tutti indistintamente dobbiamo assumerci. Non è il caso di puntarci il dito uno contro l’altro pensando che la responsabilità sia solo di una realtà, solo di una persona, solo di una situazione. L’assunzione di responsabilità è da parte di tutti noi: delle istituzioni, della scuola, delle famiglie, della chiesa, di tutti. Occorre un sussulto di responsabilità perché queste cose non sono giustificabili. Queste cose non sono comprensibili. Un sussulto di verità, un sussulto che fa cadere le armi dalle mani dei violenti, che fa cadere la nuova lebbra, che sta attanagliando la gioventù, la droga. Siamo qui per pregare per Christopher perché il Signore lo accolga tra le sue braccia per chiudere quelle ferite martoriate dalle coltellate. Siamo a pregare anche per chi ha inferto quelle coltellate perché si ravveda e comprenda e capisca”.

Cosa ne penso? Questa omelia serve certamente a smussare sentimenti di vendetta, ad abbassare qualche dito puntato. Questo è un grande bene. Ma lascia a disagio il “tutti responsabili” che assomiglia tanto a “nessuno responsabile”. Mi colpisce anche che nel “tutti responsabili”, tra quelli citati la Chiesa venga messa dallo stesso vescovo all’ultimo posto. Non mi sembra molto coraggioso. Sia perché è lui che parla e nel riconoscere i torti è bello cominciare dai propri e non da quelli degli altri, sia perché solo la Chiesa ha Colui che è IL SIGNORE che ha ricevuto ogni potere in cielo e in terra e, lei ha la missione di trasformare il cuore delle persone, dare loro la vita eterna, attraverso “l'annunzio della Parola, l'accoglienza del Vangelo che provoca una conversione, la professione di fede, il Battesimo, l'effusione dello Spirito Santo, l'accesso alla Comunione eucaristica”. (CCC 1229). 

Si sa che la repressione, che è purtroppo necessaria, da sola non crea uno spirito, non riempie il cuore di nessuno, non forma le anime né lo spirito di un popolo. Le istituzioni non hanno il potere che ha la Chiesa e nemmeno l’hanno la scuola e la famiglia. Se nelle Istituzioni, nella scuola e nelle famiglie ci sono cristiani autentici o anche solo persone dedite al servizio sincero della verità e del bene comune, il Vangelo e valori autentici animeranno queste realtà preziose. Altrimenti vivranno secondo altri valori. Un paese di Africa Occidentale ha festeggiato di recente 100 anni dall'inizio sistematico e fecondo della evangelizzazione (1895). Prima dell’arrivo dei missionari c'erano sacrifici umani! Che un vescovo nomini solo alla fine la Chiesa sembra relegare questa al ruolo di ruota di scorta, di ciliegina sulla torta, di organizzatrice di festicciole parrocchiali e non la Sposa che ha le Chiavi della Vita.

Comunque ho commentato solo ciò che ho letto sulla stampa: non so se le parole del vescovo sono state riportate fedelmente, non ho tutta l’omelia, e in un funerale non si può dire tutto ciò che si desidera. Ma dopo? 

Se la Chiesa non si dota degli strumenti che richiede da decenni lo Spirito Santo per formare cristiani adulti, entro la fine di questo anno al massimo, ci sarà un altro episodio come quello di Christopher, un altro funerale con la chiesa piena, con tanta emozione, tanti fiori, e nulla cambierà. I laici diranno: “la prossima volta distruggeremo tutto”, i cristiani diranno: “siamo tutti colpevoli” e, passata l’emozione, la vita continuerà come prima mentre in un Libro rimarranno inutilmente scritte frasi del tipo: "A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". (Matteo 28,18-20). Senza lo Spirito Santo non c'è evangelizzazione. Ma lo Spirito Santo non è un sentimento, la vita spirituale ha una logica, s'incarna in una pedagogia. 

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