venerdì 28 giugno 2024

IL PROBLEMA DELL'UOMO VIOLENTO E DISPERATO ... / 28 - 06 - 2024


“Il problema dell’uomo violento e disperato, non è la moglie che lo ha abbandonato, ma l’uomo senza Dio. L’uomo senza Dio assolutizza le creature, diventano idoli. Allora, senza Dio, ti senti persona solo perché amato da qualcuno che per sua natura, come tutte le creature, è inaffidabile. 

Tutta la Scrittura ammonisce nel non confidare negli uomini, solo Dio è affidabile, solo egli mantiene le promesse. Se l’uomo rifiuta Dio, quando verrà abbandonato da ciò che ha fatto diventare idolo e senso di tutta una vita, si dispererà”.

Ricordo queste parole di Kiko Arguello in cui indicava la radice del femminicidio. Non giustificava la violenza, anzi, proponeva la vera soluzione. Ma parlare di assenza di Dio come fattore fondamentale della violenza di genere e globale ha fatto infuriare il fronte femminista e tutti quelli che seguono le ideologie laiciste e Kiko si è beccato contemporaneamente una denuncia al Vaticano sommato di castigare lui e il suo movimento, e una denuncia ufficiale alla Corte Europea dei Diritti Umani. 

Forse le ideologie e le richieste di repressione sempre più forti hanno fatto diminuire la violenza di genere e interpersonale? Per nulla. Anzi, la vediamo aumentare di giorno in giorno, banalizzarsi in modo tremendo. Chi ha orecchi, chi ha veramente a cuore il bene dei giovani, di sé stesso e della sua famiglia ascolti la verità. 

L’educazione è molto importante e spesso manca del tutto o quasi. Ma anche l’educazione se non costruisce su valori assoluti non arriva alla radice. Lo ripeto, l’educazione è molto importante, ma da sola può immettere molto profondo dei comportamenti ma non arriva al bisogno di assoluto di ogni persona umana. I comportamenti da soli, sono comunque schemi esterni. Quando ci fu l’omicidio della mamma da parte di Erika e del fidanzato Omar, un padre salesiano usava questa parabola: la nostra ragione si muove su una “crosta terrestre” fragile sotto la quale c'è un “magma” di pulsioni fortissime. Se questo magma non è “abbracciato da un cielo di valori”, un giorno o l’altro il magma fa saltare tutto. Il più grande valore è la fede che mette direttamente in comunione con Dio e la sua grazia. 

Vediamo come Dio sia sempre più assente anche tra coloro che in qualche modo frequentano le chiese. Prendiamo solo l’esempio dei post di auguri. Il primo caso che mi stupisce è chi dice: “auguri a me” per il mio anniversario, per un traguardo raggiunto, ecc. Sei così solo da non aspettare che siano altri a farti gli auguri? Non hai amici? Sei così prigioniero del tuo narcisismo? Il secondo caso sono gli auguri ai figli, specialmente per il diciottesimo. Esprimere la stima e l’affetto, la benevolenza verso un figlio è qualcosa di molto positivo, prezioso. Ma vedo una specie di adorazione per i figli e non ricordo indicazioni di ideali. Invece: “Che la vita ti sorrida sempre”, “che tutto ti vada bene, senza sforzo, senza donazione agli altri”, ecc. Ho letto pochi mesi fa sul tappeto che porta all’altare per un matrimonio: “Papà, sarai sempre il mio rifugio”. Chi scrive questo ha veramente voglia di sposarsi come dice la Genesi?: “Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne” (2,24). Per questo Papa Francesco chiede itinerari catecumenali per la vita matrimoniale perché si commette una grave ingiustizia verso i fidanzati e gli sposi non aiutandoli a discernere nella scelta dello sposo o della sposa ma soprattutto a saper affrontare le inevitabili difficoltà che comporterà la vita matrimoniale. 

Il fallimento della vita senza Dio è evidente per chiunque abbia gli occhi aperti. Dio non è solo consumo di sacro, rassicurazione con formule di preghiera. Deve essere come è sempre stato: un cammino che coinvolga tutta la vita fin nel più profondo.  

Troviamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica:

1229 Diventare cristiano richiede, fin dal tempo degli Apostoli, un cammino e una iniziazione con diverse tappe. Questo itinerario può essere percorso rapidamente o lentamente. Dovrà in ogni caso comportare alcuni elementi essenziali: l'annunzio della Parola, l'accoglienza del Vangelo che provoca una conversione, la professione di fede, il Battesimo, l'effusione dello Spirito Santo, l'accesso alla Comunione eucaristica.

1230 Questa iniziazione ha assunto forme molto diverse nel corso dei secoli e secondo le circostanze. Nei primi secoli della Chiesa l'iniziazione cristiana ha conosciuto un grande sviluppo, con un lungo periodo di catecumenato e una serie di riti preparatori che scandivano liturgicamente il cammino della preparazione catecumenale per concludersi con la celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana.

1231 Dove il Battesimo dei bambini è diventato largamente la forma abituale della celebrazione del sacramento, questa è divenuta un atto unico che, in modo molto abbreviato, integra le tappe preparatorie dell'iniziazione cristiana. Per la sua stessa natura il Battesimo dei bambini richiede un catecumenato post-battesimale. Non si tratta soltanto della necessità di una istruzione posteriore al Battesimo, ma del necessario sviluppo della grazia battesimale nella crescita della persona. È l'ambito proprio del catechismo.



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