martedì 18 giugno 2024

IL CRISTIANO NON CREDE NEL KARMA / Martedì XI sett. T.O., pari. 2024.


Nabot è stato ucciso e Acab si precipita per prendere possesso della sua vigna. Elia, mandato dal Signore, gli annuncia il castigo che spetta alla coppia. 

Oggi, molti che si dicono cristiani diffondono la credenza nel Karma. Il Karma è un tentativo di risposta dell’uomo di fronte al male e alle differenze di opportunità tra le persone alla nascita e nel corso della vita. Il Karma dice che se fai del bene avrai il bene giusto, se fai del male avrai il male giusto. Ma siccome sulla terra nessuno è ricompensato o castigato adeguatamente, sono quindi necessarie altre vite. Se il tuo karma si appesantisce per le tue cattive azioni, rinascerai in una condizione inferiore, anche subumana (animale), se il tuo karma si alleggerisce rinascerai in una condizione superiore. Se nasci sfortunato è perché in vite anteriori hai peccato molto e questo pesa sulla tua condizione attuale. Cioè se sei povero, se la tua famiglia non ti ama, è perché te lo meriti. Quindi ti posso disprezzare perché sei cattivo! 

Nulla di più lontano dalla visione biblica e cristiana!

Eppure molte persone superficiali parlano di karma come di una consolazione per loro. Non potendo farti pagare il male che fai, sperano di avere giustizia (ossia la loro vendetta) tramite il karma. Abitualmente pensano che pagherai già in questa vita.

Il cristiano invece sa che Dio ama sempre i suoi figli, provvede loro e li educa. Può anche castigare i loro peccati con rovesci di fortuna, ma considera il pentimento. Nel post di due anni fa ho spiegato il senso della frase: “farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio”. La Gioia del Vangelo: ELIA ANNUNCIA A ACAB IL CASTIGO: QUANTE LEZIONI SPIRITUALI PREZIOSE PER NOI! / martedì XI sett. T.O., pari. 

La croce e la risurrezione, la rinascita spirituale in Cristo sono la verità e la risposta del cristiano al problema della giustizia. Non ci sono rinascite fisiche con già il peso di un karma anteriore. Ma, con fiducia, “Si vive una sola volta. vivi bene, vivi per bene. vivi facendo del bene!” Chi si ostina nel male patirà una condanna tremenda.


Prima Lettura  1 Re 21, 17-29  Hai fatto peccare Israele.

Dal primo libri dei Re

[Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta: «Su, scendi incontro ad Acab, re d’Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo: “Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!”. Gli dirai anche: “Così dice il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue”».

Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse: «Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle parla il Signore, dicendo: “I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl”. Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».

In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come Acab, perché sua moglie Gezabèle l’aveva istigato. Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.

Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.

La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio». 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 50  Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia. 


Canto al Vangelo  Gv 13,34  Alleluia, alleluia. Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Alleluia.

Vangelo   Mt 5, 43-48 Amate i vostri nemici.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?

Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».


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