lunedì 20 ottobre 2025

OGNI CULTURA ATTENDE IL SUO COMPIMENTO NELLA VERITÀ DEL VERBO DI DIO / 49. NICEA, Gesù Cristo, .... n. 85

Salvador Dalì - Natività.


85. Questa assunzione della cultura da parte della Rivelazione implica una certa reciprocità di influenza tra le due, malgrado la loro asimmetria. Come lo spirito umano è capace di essere trasfigurato, la cultura ha per vocazione di lasciarsi illuminare dalla Rivelazione, fino a poter accogliere, al prezzo di una conversione, la sapienza del Crocifisso: «La forza del Vangelo [deve impregnare] i modi di pensare, i criteri di giudizio, le norme d’azione; in una parola, è necessario che tutta la cultura dell’uomo sia penetrata dal Vangelo».[139]Tuttavia, la fede non è un elemento estraneo alle culture nelle quali è vissuta, poiché, dopo Pentecoste, la fede cristiana comporta la certezza che non vi è una sola cultura umana che non attenda e non speri di trovare il suo compimento dalla visita del Verbo di Dio, il quale peraltro ha sparso i semina Verbi[140]in tutte le culture, nell’attesa della sua visita. Per questo incontro le culture diventano pienamente se stesse. È dunque dall’interno, a partire dalla loro apertura verso ciò che è vero, buono e bello, che la Rivelazione le purifica e le eleva. Ma allora, le culture e le lingue assunte e trasfigurate dalla novità della rivelazione permettono d’arricchire e di precisare l’espressione della fede. Questa reciprocità la si è potuta constatare attraverso i secoli nella fecondazione della lingua, della poesia, dell’arte da parte della Bibbia, la cui comprensione si trova a sua volta illuminata “di rimando”, per la sua diffrazione in altre parole e visioni del mondo. È precisamente ciò che accade a Nicea nell’impiego dell’homooúsios, che precisa la comprensione che ha la Chiesa della filiazione di Gesù Cristo, mentre trasfigura il termine che assume.


[139] Francesco, Cost. Ap. Veritatis gaudium, 27 dicembre 2017, 2, che si ispira all’Esortazione Apostolica di Papa Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 8 dicembre 1975, 19.

[140] Concilio Ecumenico Vaticano II, Decr. Ad gentes, 7 dicembre 1965, 11.


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