martedì 29 luglio 2025

PERCHÉ QUALCUNO NON VORREBBE CANONIZZARE CARLO ACUTIS? / 28 luglio 2025



Carlo Acutis sarà canonizzato a ottobre assieme a Piergiorgio Frassati. Una voce isolata ma qualificata, si è detta contraria a questa canonizzazione per la "maleducazione eucaristica" ricevuta dal giovane Carlo Acutis (qui il link: Il giovane Carlo Acutis e la maleducazione eucaristica).

Intanto chiariamo perché Andrea Grillo professore di liturgia all’ Alfonsianum di Roma parla oggi e non ha detto nulla quando Carlo Acutis è stato beatificato. Ripercorriamo le tappe che portano alla canonizzazione: 

È “Servo/a di Dio” colui o colei che ha lasciato una fama di santità che dura da almeno 5 anni, salvo dispense, e per il quale si decide di aprire il processo diocesano di raccolta di documenti e testimonianze. Se questa raccolta evidenzia l’eroicità delle virtù cristiane della persona, il Papa, sentito il parere di Cardinali interessati, decreta che detta persona è “Venerabile”. Si chiede allora a Dio di dare un segno che questi non sta più in purgatorio ma già nella felicità del paradiso, ossia è “Beato/a”. Il segno è una guarigione miracolosa ottenuta per intercessione del Venerabile, accaduta dopo la sua morte. Gli si può allora rendere un culto pubblico, ed è inserito nel calendario dei santi. Perché c'è una ultima tappa, cosa c'è di diverso tra un Beato e un Santo “canonizzato”, per il quale si chiede a Dio un secondo miracolo per questo ultimo passo? Mentre la beatificazione è la certezza della piena comunione con Dio in paradiso di questa persona di cui le virtù eroiche saranno di stimolo a tutti i cristiani, la canonizzazione significa presentare la sua vita come un modello da imitare. 

Adesso comprendiamo perché il professore Grillo ha da ridire, non sull’eroicità delle virtù di Carlo Acutis, né sulla sua beatificazione ma sulla sua canonizzazione: si sa che Carlo Acutis ha avuto una vita eucaristica intensa, con la messa quotidiana, l’adorazione silenziosa e, in modo particolare con il suo apostolato, diventato mondiale grazie a Internet, riferito specialmente ai miracoli eucaristici. Andrea Grillo non contesta la volontà di diventare santo del giovane Acutis, né il suo amore per la Vergine Maria, né la sua vita di preghiera, il suo nutrirsi della Parola di Dio e meditarla, né la sua purezza, né la sua generosissima carità materiale ma soprattutto relazionale, cercando di far sentire ognuno amato e mai giudicato, anzi, cercando di andare verso chi si sente solo... Il professore Grillo nota nella visione eucaristica di Carlo l'assenza della dimensione di comunione ecclesiale che il Concilio ha rimessa in evidenza. In questo senso la sua pietà eucaristica non corrisponde alla Riforma conciliare, pur partecipando volentieri nella sua parrocchia alla messa celebrata dal suo parroco con il Messale conciliare. Inoltre A. Grillo contesta la sua "fissazione” sui “Miracoli eucaristici”. Il Professore Grillo non ha tutti i torti e incoraggio a leggere il suo articolo come occasione di riflessione. 

Ma non sono d’accordo con le sue conclusioni. Proprio perché Carlo Acutis è cresciuto in una parrocchia sana anche se pigramente banale e indietro riguardo alla riforma del Concilio, egli può essere un esempio da imitare accessibile a tutti quei giovani che si trovano in parrocchie come ce ne sono tante che sembrano non aver ancora recepito il Concilio! Pochi giorni fa ho partecipato a un funerale, in mezzo alla folla. Il giovane parroco spezza l’ostia magna in due, la presenta all’Assemblea, poi la mangia tutta e va al tabernacolo per “la comunione ai fedeli”. È difficile fare qualcosa di più contrario allo spirito del Concilio e alle indicazioni del Messale che desidera che si consacri ogni volta per i presenti e che ci sia un solo pane o almeno che l’ostia magna sia spezzata in modo da darne alcune parti ai fedeli. A 60 anni dal Concilio un giovane prete fa queste cose! Che formazione ricevono in seminario? 

Carlo Acutis, con semplicità ci dice : diventa santo! È il senso della vita felice, qui e nell’aldilà. Se vuoi lo puoi diventare, ovunque, se ti lasci guidare dallo Spirito Santo anche se attorno a te non c'è il meglio. 


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