giovedì 5 giugno 2025

COME AIUTARE I GIOVANI? LA FAMIGLIA / Il Magistero di Papa Leone. 05 - 06 - 2025



Come aiutare la società e in particolare i giovani? Un approccio di fondo è curare le famiglie. Non prendere i giovani solo come una categoria a parte ma curare le (loro) famiglie, curarli nelle loro famiglie, curarli nel rapporto che hanno con la loro famiglia. Anche se il cammino del popolo eletto e in particolare il Cristianesimo fa emergere la persona e la sua autonomia e libertà (il concetto stesso di persona come lo conosciamo è un’invenzione del Cristianesimo), ogni persona nasce e si sviluppa in una famiglia, e cresce tanto meglio se questa poggia sull’amore di Dio e le solide fondamenta che sono le caratteristiche del matrimonio cristiano. È quello che proclama chiaramente la Chiesa organizzando il Giubileo “delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani”, unendo in un unico evento queste varie componenti. Per il Papa “le famiglie cristiane presenti in tutto il mondo (sono) membra vive del Corpo mistico di Cristo e primo nucleo ecclesiale a cui il Signore affida la trasmissione della fede e del Vangelo, specialmente alle nuove generazioni”. “La domanda profonda d’infinito scritta nel cuore di ogni uomo conferisce ai padri e alle madri il compito di rendere i propri figli consapevoli della Paternità di Dio, secondo quanto scriveva Sant’Agostino: «Come in Te abbiamo la sorgente della vita, così nella tua luce vedremo la luce» (Confessioni, XIII, 16)”. 

Nell'Omelia della Messa per il Giubileo delle Famiglie, Papa Leone dice: “Carissimi, noi abbiamo ricevuto la vita prima di volerla. Come insegnava Papa Francesco, «tutti gli uomini sono figli, ma nessuno di noi ha scelto di nascere» (Angelus, 1° gennaio 2025). Non solo. Appena nati abbiamo avuto bisogno degli altri per vivere, da soli non ce l’avremmo fatta: è qualcun altro che ci ha salvato, prendendosi cura di noi, del nostro corpo come del nostro spirito. Tutti noi viviamo, dunque, grazie a una relazione, cioè a un legame libero e liberante di umanità e di cura vicendevole.  …  

Per questo, col cuore pieno di riconoscenza e di speranza, a voi sposi dico: il matrimonio non è un ideale, ma il canone del vero amore tra l’uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo (cfr S. Paolo VI, Lett. Enc. Humanae vitae, 9). Mentre vi trasforma in una carne sola, questo stesso amore vi rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita”.  

Ascoltando queste parole meravigliose mi sono detto: “ma dove le troviamo queste famiglie che sono uno?” Attorno a me ci sono tante famiglie ferite, in tanti modi, anche gravi, perché manca la comunione tra gli sposi, perché manca la comunione tra i figli o con la parentela, perché mancano i valori… Ne era cosciente Papa Francesco che invitava le famiglie a camminare senza scoraggiarsi mai, perché la famiglia non è un problema ma una risorsa, anche se molto imperfetta. Ne è cosciente Papa Leone che parla anche a chi è senza famiglia, oppure è l'unico credente nella sua famiglia. Il Papa indica che le famiglie, e anche i credenti isolati nel loro contesto familiare, hanno bisogno del sostegno di comunità cristiane autentiche.

Senza escludere affatto le attività rivolte direttamente ai giovani, ogni passo nel promuovere l’unione familiare, la capacità educativa dei genitori e delle famiglie, la loro conoscenza della fede cristiana, l’apertura alla vita e il rispetto di essa come valore sacro assoluto, ecc., tutto questo ha un impatto decisivo sui giovani, la loro formazione e la loro salvezza. Per questo dobbiamo migliorare la preparazione al battesimo, al matrimonio, la consapevolezza del dovere educativo e di testimonianza nei genitori, infondere l'abitudine della preghiera in famiglia, aiutare i genitori a spezzare la Parola di Dio ai loro figli, rendere ogni cristiano adulto e ogni famiglia adulta nella fede "pescatori di famiglie", ecc..

Ma la pastorale giovanile non sarebbe quindi utile? Certamente sì. Papa Leone invita i giovani a "rimboccarsi le maniche". Pazienza, ne parliamo in un altro post ancora. 


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