Morte di Papa Francesco: dichiarazione di mons. Eric de Moulins Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese (21 aprile 2025)
In questo lunedì di Pasqua, sulla breccia, senza dubbio come desiderava, è morto Papa Francesco.
Dalla sua prima apparizione sul balcone di San Pietro, alla fine di ogni incontro chiedeva di pregare per lui: «E soprattutto pregate per me». In questo giorno, con tutto il cuore, gli diciamo: «Santo Padre, preghiamo per Lei, noi cattolici, ma anche tanti uomini e donne in tutto il mondo che hanno sentito nella sua voce una voce della coscienza dell’umanità».
Papa Francesco ha lavorato instancabilmente per rendere la Chiesa più sinodale, libera da ogni clericalismo, in cammino verso le periferie, le periferie della Chiesa e quelle delle nostre società, portatrice della gioia del Vangelo di Cristo Gesù. Diede ai cattolici il gusto di essere discepoli missionari. Ha invitato con insistenza l'umanità a credere nella fratellanza, in particolare attraverso il dialogo tra le religioni, e a tenere conto in via prioritaria dei bisogni e delle aspettative delle persone povere o vulnerabili. Di fronte alla crisi ecologica, ha rinnovato la riflessione invitando a prendersi cura della «casa comune», a lodare il Creatore, a unire l’attenzione all’ambiente e l’attenzione alle persone vittime di ingiustizia sociale. Fu il Papa dell’Anno Santo della Misericordia e del Giubileo della Speranza.
Noi francesi ringraziamo in modo particolare per la visita di Papa Francesco a Strasburgo (novembre 2014), ma soprattutto a Marsiglia nel settembre 2023 e ad Ajaccio nel dicembre scorso. Ricordiamo il suo appello serio e commovente affinché il nostro Paese e gli altri Paesi europei non perdano la loro anima chiudendosi ai migranti che giungono in cerca di una vita migliore per sé e per i propri cari. Risuona ancora la vibrante ovazione che ricevette allo Stadio Vélodrome: "Buongiorno, Marsiglia!", "Buongiorno, Francia!", e l'orgoglio gioioso che percorse le strade di Ajaccio e i canti ferventi dell'assemblea del Casone. Meditiamo ancora sul fremito di Maria che egli evocò nella sua omelia a Marsiglia.
I frutti di questo pontificato si scopriranno negli anni a venire. Ha certamente lasciato il segno nella pratica pastorale della Chiesa con il suo stile semplice e incoraggiante, il suo costante riferimento alla misericordia di Dio, il suo desiderio che i sacramenti siano accessibili a tutti coloro che li chiedono e il suo persistente richiamo alla croce di Cristo Gesù, senza la quale la Chiesa sarebbe solo un'altra ONG. È il segno efficace dell’amore di Colui che «desidera con grande desiderio» la salvezza di tutti.
In tutta la Francia si terranno messe e veglie per pregare per Papa Francesco. La Conferenza episcopale ringrazia tutti coloro che aderiranno o si assoceranno ad essa. Ringrazia tutti coloro, di tutte le religioni e anche senza religione, che in questi giorni esprimono la loro gratitudine. Papa Francesco ha voluto essere un “compagno di Gesù”. Il Signore lo accolga nella sua compagnia eterna, presso il Padre. Grazie, Papa Francesco. Più che mai, preghi per noi.
molto,indegnamente sottoscrivo questo scritto x il papa dell'anno santo della misericordia e del giubileo della speranza . E ringrazio te x averlo mandato . Lo condividerò
RispondiEliminaUn dono di Dio per tutta l'umanità. Grazie Signore, accoglilo fra le Tue braccia amorevoli e donagli il premio della vita eterna, fagli ascoltare: Vieni benedetto del Padre mio, perché avevo fame e mi hai dada mangiare, avevo sete e mi hai dato da bere, prigioniero e sei venuto... malato e mi hai visitato ecc.
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