domenica 19 gennaio 2025

I SERVI ALLE NOZZE DI CANA SIAMO NOI / II Dom. T.O., C, 2025



Meraviglioso Vangelo delle nozze di Cana: per il racconto, per essere il primo segno di Gesù secondo Giovanni, per le persone coinvolte, per le conseguenze…. E infine per la sua attualità. Ogni Parola proclamata si compie in chi l’accoglie, ma noi la proclamiamo nell’Eucaristia che è proprio ogni volta il Banchetto di Nozze dello Sposo con la sua Chiesa. 

Conosciamo tutti questo Vangelo. La festa di nozze di una coppia comune che, assieme ai suoi invitati, rappresenta il popolo d’Israele. Maria è invitata d’onore. Sembra che Gesù invece stia lì un po' per caso, un po' solo perché figlio di Maria. E chiaramente viene con i suoi (quanti? quanto affamati?) discepoli… 

“Non hanno vino”: Maria vede, si preoccupa, si rivolge al Figlio, ha fiducia in lui. Sa che il Padre ha posto tutto nelle sue mani e che lui farà la volontà del Padre. E quindi dice ai servi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Pregare la Vergine Maria, ascoltarla, significa ascoltare Gesù e obbedirgli.

Ecco perché san Giovanni, di fronte alla meraviglia di “colui che dirigeva il banchetto” gustando quel vino di cui non conosce l’origine, parla di nuovo dei servi. Forse la loro obbedienza era stata distaccata. Infatti il cliente ha sempre ragione e si è  pagati per fare quello che ci dicono, anche le stranezze, senza discutere. Ma ecco la loro meraviglia, la loro gioia intima, che non si vanta ma inonda il cuore : abbiamo fatto il nostro semplice dovere e siamo stati strumenti di questo prodigio, siamo stati strumenti di Dio! Che gioia quando ti senti attraversato da Dio, quando egli si manifesta attraverso te e nutre la tua fede!


Dal libro del profeta Isaìa  Is 62,1-5 

 Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora le genti vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca del Signore indicherà.

Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposeranno i tuoi figli; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.


Salmo Responsoriale Dal Sal 95 (96)  R. Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome. R.

 Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.

 Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza, date al Signore la gloria del suo nome. R.

 Prostratevi al Signore nel suo atrio santo. Tremi davanti a lui tutta la terra. Dite tra le genti: «Il Signore regna!». Egli giudica i popoli con rettitudine. R.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi  1Cor 12,4-11

 Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.

A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue.

Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.


Acclamazione al Vangelo  Alleluia, alleluia. Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. (Cf. 2Ts 2,14) Alleluia.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 2,1-11

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.

Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.


Nessun commento:

Posta un commento