Sorprende il contrasto tra
la fede dei personaggi del passato ricordati nella Lettera agli Ebrei,
che pur non conseguendo i beni loro promessi, non desistono in mezzo alle
persecuzioni più atroci, e il rifiuto di Gesù da parte dei Geraseni che hanno
visto un miracolo evidente compiuto da lui, quando liberò e pacificò un indemoniato furioso
che si cercava in tutti i modi di domare, senza successo, nel tentativo forse di
guarirlo, ma sopratutto di riportare la quiete in quella cittadina.
Nel suo racconto Marco
dice che quando “Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato
seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed
ebbero paura”. Ci aspetteremmo di trovare una manifestazione di gioia, di gratitudine e invece
ecco la paura. Pregano Gesù di allontanarsi dal loro territorio senz’altro anche
per il fatto dei porci annegati nel mare, sentendosi minacciati nel guadagno. Ma
la paura nasce già prima, dal cambiamento di quest’uomo, come se fosse troppo per loro, li
portasse in orizzonti troppo lontani dal loro vivere e pensare quotidiano, che non
sanno gestire. Eppure Gesù è il Salvatore. Se è capace di risolvere un problema
così grave e gravoso, può cambiare tutte le mie situazioni, rendere felice la nostra
città. Ma non sanno affidarsi, non riescono nemmeno a tentare di camminare con lui
se si devono lasciar guidare in terre sconosciute.
Mi pare che abbiamo lì un esempio di ciò che succede
un po’ a tutti noi.
Sarà anche colpa della Chiesa ma mi impressiona il
ricorso sempre maggiore agli psicologi e non a Dio. Quando fu ucciso padre
Jacques Hamel, lessi che le suore presenti a quella Messa si affidarono (o
furono affidate) a degli psicologi. È ovvio che una persona, chiunque essa sia,
che si trova confrontata bruscamente a un evento così terribile rimane profondamente scioccata e deve essere circondata d’affetto, aiutata a parlare ecc.. Però una
suora che vive la sua fede, che vive in comunità, che si unisce ogni giorno al
mistero dell’uccisione e della vittoria sulla morte di Cristo non ha mica bisogno
dello psicologo.
E così tanti
nostri battezzati, appena il loro matrimonio, che è un sacramento di fede,
passa attraverso difficoltà sentono il bisogno dello psicologo. Come se in
quanto uomini e donne adulti e sopratutto in quanto credenti non avessero le
armi per affrontare le difficoltà della vita. Come se la loro fede in Cristo
crocifisso e la loro preghiera, la vita in comunità, non fossero sufficienti
per affrontare le loro situazioni. La psicologia, che ha la sua ragione di
essere e il suo posto nelle scienze umane e terapeutiche, non ha mai vinto la
morte, non ha mai eliminato la sofferenza. E quando la psicologia vuole
eliminare dalla sua visione la sofferenza e sopratutto la rinuncia (una vita
senza la croce) crea dei danni enormi nelle persone. Più di un terapeuta
costata che questa mania della psicologia, più che aiutare, crea ansia, crea
malati dove non ci sono, sopratutto nei giovani in età scolastica. Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi
mentali, noto anche con la sigla DSM ad ogni edizione (siamo al DSM - 5) chiama malattia mentale nuove situazioni di disagio con altrettante nuove terapie molto
redditizie per le industrie farmaceutiche.
Thierry Bizot, quel
francese che racconta la storia del suo incontro con Gesù in “Catholique
anonyme” (trad. it. “Cattolico anonimo” ed. Castelvecchi) riconosce
che, tra i frutti della suo cammino con Cristo, naturalmente, dopo alcuni anni,
c'è stato la decisione di abbandonare le sue sedute di analisi che seguiva da più
di dieci anni.
Anche contro il demonio vero e proprio una vita di fede sincera in Gesù Salvatore vissuta nella Chiesa, dona la vittoria.
Prima Lettura Eb 11, 32-40
Per fede conquistarono regni. Dio per noi aveva predisposto qualcosa di meglio.
Per fede conquistarono regni. Dio per noi aveva predisposto qualcosa di meglio.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuèle e dei profeti; per fede, essi conquistarono regni, esercitarono la giustizia, ottennero ciò che era stato promesso, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, sfuggirono alla lama della spada, trassero vigore dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri.
Alcune donne riebbero, per risurrezione, i loro morti. Altri, poi, furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono insulti e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati – di loro il mondo non era degno! –, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.
Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 30
Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dai litigi delle lingue.
Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia
in una città fortificata.
Io dicevo, nel mio sgomento:
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.
Canto al Vangelo Lc 7,16
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Vangelo Mc 5, 1-20
Esci, spirito immondo, da quest'uomo!
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Ricevo da Whats App e rispondo:
RispondiEliminaBuongiorno Sereno, scusi ma non posso trattenermi nel condividere a pieno ciò che ha scritto in questo blog...anch’io all’inizio con mio marito avevo partecipato a qualche seduta con una amica psicologa ma ora sono trascorsi due anni forse e mi ritrovo di più con l’aiuto della fede! Riconosco che il Signore mi ascolta e mi sta vicino! Lode tanta lode
Nel frattempo invece sono molto rammaricata perché ritrovo mio fratello una cugina ed un caro amico che con diversi problemi tra loro ..sono tanto in difficoltà chi in terapia farmacologica e psicologi ...io vorrei poterli aiutare nel piccolo ci provo parlandogli anche della fede nel confidare nel Signore..ma riconosco che nn ci riesco e mi fa tanto male!
Buona giornata e un forte abbraccio.
Carissima, forse la testimonianza di Thierry Bizot può aiutare. Ma il semplice fatto che tu vivi questa esperienza di fede, non credere che non abbia impatto …
Me lo auguro tanto … Grazie